Tennis
La Davis c’è, ma a Bologna mancano i campi da tennis (Corriere di Bologna)
Le infrastrutture non reggono il peso delle costanti iscrizioni: servono fondi al più presto, o la Davis resterà un fenomeno isolato
Bologna sta ritrovando il tennis, assieme a tutta l’Italia e ad un popolo che sogna sulle ali rosse di Jannik Sinner. L’arrivo della Coppa Davis in città è infatti simbolo di un paese che trasporta appassionati al Foro Italico, alle Finals e, negli ultimi anni, anche all’Unipol Arena. Ma questo nuovo trasporto verso le racchette non può essere percepito come un riempitivo nei confronti di un problema ben più grande. Un problema che, in tutta la penisola, è storico. Le infrastrutture, infatti, mancano. O meglio, non sono ancora pronte a gestire un così grande numero di appassionati, che sono sempre di più.
60 strutture nel bolognese
Oltre al Circolo Tennis Bologna e alla Virtus Tennis, i circoli tennis nel bolognese sono una sessantina. Molti di questi, però, tra una conversione all’ultima moda del padel, e alcune strutture minori, non sono pronti a gestire i grandi numeri. Questo è stato confermato dal vice presidente della federtennis Emilia-Romagna, Roberto Vitale, che si è reso protagonista di un appello quasi disperato, nel quale ha affermato in particolare come diversi circoli siano scomparsi per varie ragioni e oggi sarebbero serviti come il pane. Un esempio? Lo Junior di Rastignano, che di campi ne aveva 24, con dimensioni da titolo ATP, conditi da 2400 soci. Ora il circolo è risorto, ma di strutture ne restano solamente 4. E non è finita qui: il Cierrebi e i campi in zona aeroporto sono tutti scomparsi. E l’elenco potrebbe andare avanti a sfinimento. Il risultato sono 60 campi perduti in 15 anni, e l’unica nuova apertura è la Sport Education.
Fondi in arrivo per il tennis?
Se già i due circoli più grandi faticano ad accettare nuovi soci e iscrizioni, come possono sopravvivere le piccole realtà, specialmente in provincia? Il problema è serio, e per il movimento è di enorme portata. Perdere potenziali talenti, o meglio non scovarli mai, sarebbe troppo. E, in un periodo come questo, l’ipotesi che ci siano non è scontata. Serve provare, e, come ha detto in chiusura Vitale, per trovare nuovi spazi la federazione stanzierà del fondi, mentre col comune il rapporto è già ottimo. Ora inizia la corsa contro il tempo, per risollevare il tennis sempre più in alto, con obiettivi ambiziosi. Pareggiare il calcio sarà difficile, ma con un idolo di massa come Sinner e le strutture giuste, nulla è impossibile.
Fonte: Corriere di Bologna, Luca Bortolotti
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