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Un nuovo record per il tennis azzurro… e Sinner sempre più monumentale

Jannik Sinner ha vinto l’ennesimo torneo della stagione, ma per tutto il movimento azzurro questa edizione delle Finals è stata storica

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Jannik Sinner
Jannik Sinner (© US Open)

Domenica Jannik Sinner ha vinto le ATP Finals. E lo ha fatto con sorprendente agilità, vista la grande prestazione di Taylor Fritz. Che, però, non ha salvato l’americano dal bombardamento incombente dall’altro lato della rete. Ad ogni modo, il movimento azzurro in generale ha dato grandi segnali nelle ultime settimane, rendendosi protagonista di una “prima volta” inattesa.

La nuova prima volta

La gioia per la vittoria di Sinner non deve sorpassare una visione d’insieme di quello che è il movimento tennistico azzurro. Più verde che mai, l’Italia ha infatti portato alle Finals almeno un rappresentante per categoria: Paolini in ogni specialità femminile femminile (accompagnata da Errani), oltre a Bolelli e Vavassori a Torino come doppisti. Jannik ovviamente ha rappresentato il Bel Paese nel singolare maschile, vincendo senza concedere un set.

Questi straordinari segnali di fioritura tennistica della nostra penisola sfociano nella notizia più attesa: il Master di fine anno resterà tra Torino e Milano fino al 2030. Raddoppio del mandato, dunque.

Super Sinner

Continua la stagione da sogno di Jannik Sinner, della quale parleremo nel dettaglio dopo le Finali di Coppa Davis (tra l’altro sono uscite le convocazioni qualche giorno fa, con Berrettini come terzo).  Vincere le ATP Finals senza perdere un set e trionfare a Melbourne e New York nella stessa stagione è straordinario.

Ma limitare il trionfo ai record sarebbe ingiusto per ciò che sta facendo il numero uno di fine anno. La sicurezza in campo, la potenza, il ritmo e, ora, anche le variazioni sono straordinarie, il mix è qualcosa di mai visto. Parola di Casper Ruud.

Eredi al trono: chi sarà l’anti-Sinner nel 2025?

Djokovic sta invecchiando, e quest’anno ha subito l’egemonia della stella altoatesina. Rune sembra ancora lontano dal livello, e, anche se forse in una partita singola potrebbe prevalere, la sua mancanza di continuità non gli permette di essere un pretendente al trono. Restano Zverev, Medvedev e Fritz, ancora lontani.

Insomma, sembra l’inizio dell’era a due Sinner-Alcaraz. Con Carlos che è ancora discontinuo, ma ha dei picchi di rendimento estremamente elevati. Vedremo già a Malaga che Carlitos si presenterà, anche perché sarà l’ultima settimana da professionista di Nadal. Un autentico passaggio di consegne.

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