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Tour de France: Il sogno giallo di Giulio
Se un po’ ti conosco, caro Giulio, oggi, subito dopo l’arrivo eri incazzato come una bestia. Perché?
Semplice. Avevi perso. Sono certo che nella tua testa, una volta tagliato il traguardo, c'era solo il pensiero di non essere riuscito a resistere all'ultima accelerazione del fiammingo Dylan Teuns, tuo compagno di fuga fin dagli albori di questa tappa conclusasi sull’erta de La Planche des Belles Filles, una delle salite più dure di questo Tour che si annuncia durissimo. Poi, una volta giunto al traguardo il gruppo dei migliori della generale comandato dalle maglie gialle (Mister G. Thomas, vincitore del Tour 2018, e Monsieur Juju Alaphilippe che ancora il simbolo del primato lo portava addosso) qualcuno del tuo staff deve averti avvicinato per sussurrarti qualcosa all’orecchio.
Qualcosa di inatteso. Qualcosa di incredibilmente meraviglioso. Qualcosa che, semplicemente, ma splendidamente, deve essere suonato all’incirca così: “Hai preso la maglia gialla!”. Mi piacerebbe sapere che cosa ti è passato in quel momento per la testa, caro Giulio, quali sensazioni, quali pensieri, quali grandi emozioni. Tu, ragazzo d’Abruzzo, che ti sei fatto conoscere al grande pubblico durante l’ultimo Giro conquistando la maglia azzurra di miglior scalatore e soprattutto dominando, in una giornata da tregenda, il “tappone” di Ponte di Legno. Insomma: la tappa del Mortirolo, tanto per intenderci.
Troppo bello per te indossare quel meraviglioso vessillo giallo.Troppo meraviglioso per noi, che un po’ ti conosciamo, vederti lì, su quel palco in apparenza troppo imponente. Un po’ sorridente, un po’ emozionato. Ma soprattutto tanto, tanto bello.Durerà poco? Che importa! Che poi non è manco detto, visto che, in teoria, il percorso delle prossime tappe e le tue caratteristiche tecniche da buon scalatore potrebbero consentirti di tenerti cucita addosso “le Maillot Jaune” per alcuni giorni, forse addirittura una settimana, chissà.
In ogni caso chi se ne frega!| Oggi è il tuo grande giorno, caro Giulio. E “pazienza” se la tappa se l’è presa qualcun altro facendoti incazzare. Sono certo che ci proverai altre volte, e prima o poi ci riuscirai. Magari non quest’anno, ma sì.
Per adesso, caro Giulio Ciccone mio, goditi questa “Maillot Jaune” e questa giornata che un giorno di sicuro racconterai ai tuoi figli, ed ai loro figli. Iniziata con tante speranze belle, che credevi conclusa con una solenne incazzatura, e che invece si è chiusa in gloria. E con una sublime gioia.
Un sogno. Ma reale. Vero. Bellissimo.
Per te.
Per noi.
Applausi. E tanti per “Giulio Ciccone, nouvelle Maillot Jaune”.
Oh oui!
ORDINE D’ARRIVO:
1. Dylan Teuns (Bel, Bahrain-Merida) in 4h29’03”;
2. Giulio Ciccone (Ita, Trek-Segafredo) a 11″;
3. Xandro Meurisse (Bel, Wanty-Gobert) a 1’05”;
4. Geraint Thomas (Gbr) a 1’44”;
5. Thibaut Pinot (Fra) a 1’46”;
6. Julian Alaphilippe (Fra) s.t.
7. Nairo Quintana (Col) a 1’51”;
8. Emanuel Buchmann (Ger) s.t.
9. Jakob Fuglsang (Den) a 1'53"
10. Mikel Landa Meana (Eus) s.t.
12. Egan Bernal (Col) s.t.
13. Adam Yates (Gbr) a 1’58”;
22. Vincenzo Nibali (Ita) a 2’35”;
29. Alejandro Valverde (Esp) a 3’05”;
CLASSIFICA GENERALE:
1. Giulio Ciccone (Ita, Trek-Segafredo) in 23h14’55”;
2. Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck-Quick Step) a 6″;
3. Dylan Teuns (Bel, Bahrain-Merida) a 32″;
4. George Bennett (Nzl) a 47″;
5. Geraint Thomas (Gbr) a 49″;
6. Egan Bernal (Col) a 53″;
7. Thibaut Pinot (Fra) a 58″;
8. Steven Kruijswijk (Ned) a 1’04”;
9. Michael Woods (Can) a 1’13”;
10. Rigoberto Uran (Col) a 1’15”;
11. Jakob Fuglsang (Den) a 1’19”;
14. Adam Yates (Gbr) a 1’24”;
16. Nairo Quintana (Col) a 1’41”;
20. Vincenzo Nibali (Ita) a 1’56”;
25. Alejandro Valverde (Esp) a 2’55”;
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