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Tour de France: Il Tourmalet urla: “VIVE LA FRANCE!”
Tourmalet, letteralmente, significa “Giro maledetto”. Una salita non so se maledetta, ma che in qualche modo incute spavento anche solo a sentirla nominare. Per la durezza, certo, ma soprattutto per la lunghezza (circa venti chilometri sul versante affrontato oggi, quello di Barèges) che richiede ai corridori ed ai cicloamatori che vi si cimentano uno sforzo “eterno”. E poi per il maltempo, che spesso la rende ancora più tetra di quello che in realtà è: nuvole, nebbia, pioggia. Per fortuna deicorridori e dei tanti suiveurs a bordo strada non oggi. Salita tosta. Salita lunga. Salita affrontata per la prima volta dal Tour nel 1910, non oso pensare che strade ci fossero da quelle parti all'inizio del secolo scorso, e neppure quale incredibile follia pervadesse le menti degli organizzatori della “Grande Boucle” di allora (non a caso definiti “Assassini” da Octave Lapize, un corridore del tempo) ma anche e soprattutto dei corridori che a quelle fatiche sovrumane si sottoponevano.
Da quel giorno di centonove anni fa, il Tour col suo carrozzone colorato percorre il “Giro Maledetto” quasi ogni anno. Una rarità, invece, l'arrivo in cima. Accadde per l’ultima volta nove anni fa (c’ero ad aspettare Andy Schleck che batteva Alberto Contador in maglia gialla, e chissenefrega). Non c'ero invece oggi (mi rifarò! Mi rifarò sulle Alpi), ma la tappa si è fatta lostesso, sotto un bel sole, e nel solito scenario fatto di folla straripante, e di bandiere di tante nazioni, quella basca come sempre ancor più presente di quella Francese.
Aspettava l’idolo Mikel Landa, la gente di Euskadi Herria con addosso le magliette biancorosse dell’Athletic Bilbao e con in mano le proprie Ikurrine. Ci ha provato la sua Movistar ad aprirgli la strada, anche a rischio di mettere in crisi Nairo Quintana, leader designato del team, uscito oggi definitivamente di classifica. Niente da fare. Come niente da fare per il nostro Nibali, oggi protagonista di una lunga fuga ripresa proprio ai piedi dell'ultimo colle. Niente da fare, dicevo, dato che quello di quest'anno sembra davvero essere il Tour dei Francesi. Tutti gli appassionati, me compreso, dopo la sua vittoria assai inattesa nella crono di ieri, si chiedevano se la maglia gialla Julian Alaphilippe avrebbe saputo fornire segnali positivi sulle sue possibilità di vittoria finale anche sulle rampe del “Giro maledetto”.
Ebbene, la risposta è arrivata chiara e molto forte, visto che Julian ha controllato la corsa con la tranquillità di un veterano, guadagnando ulteriore tempo in classifica su tutti i principali rivali, a cominciare a Geraint Thomas che oggi ha dovuto cedergli altri 36 secondi.
Tutti i rivali tranne il buon Thibaut Pinot, che sul Tourmalet ha messo la sua squadra alla frusta, ha piazzato l’attacco vincente a poche centinaia di metri dalla vetta, e si è preso infine la soddisfazione grande di aggiudicarsi la tappa forse più prestigiosa di questo Tour. Così facendo, si è inserito al sesto posto di una classifica comandata da Julian Alaphilippe (giunto secondo alle sue spalle) sempre più leader di questo Tour che ora lo vede in giallo con oltre due minuti di vantaggio su Thomas e su Kruijswijk, e con tre minuti su Bernal. E’ Julian il padrone del Tour? Per ora certamente sì, ma occorre attendere ancora per avere una
risposta definitiva. L’altro duro tappone pirenaico di domani con arrivo a Prat d'Albis, e soprattutto le tre tappe alpine
consecutive della fine della settimana prossima.
Io che nel ciclismo non tifo per nessuno, se non per il “beau geste” e per il bene del ciclismo stesso, spero sinceramente e di tutto cuore che alla fine la risposta sia affermativa.
Ordine di arrivo:
1) T. PINOT (Groupama) 3h10’20″t;
2) J. ALAPHILIPPE (Deceuninck) a 06″;
3) S. KRUIJSWIJK (Jumbo) s.t.
4) E. BUCHMANN (Bora) a 08″;
5) E. BERNAL (Ineos) s.t.
6) M. LANDA (Movistar) a 14″;
7) R. URAN (Ef) a 30″;
8) G. THOMAS (Ineos) a 36″;
9) W. BARGUIL (Arkea) a 38″;
10) J. FUGLSANG (Astana) a 53!;
14) R. PORTE (Trek) a 2’05”;
16) E. MAS (Deceuninck) a 2’54”;
17) N. QUINTANA (Movistar) a 3’24”;
19) F. ARU (Uae) a 3’33”;
59) G. CICCONE (Trek) a 20’19”;
66) R. BARDET (Ag2r) s.t.
74) V. NIBALI (Bahrain) s.t.
Classifica generale:
1) J. ALAPHILIPPE (Deceuninck) 56h11’29”;
2) G. THOMAS (Ineos) a 1’39”;
3) S. KRUIJSWIJK (Jumbo) a 2’14”;
4) E. BERNAL (Ineos) a 3’00”;
5) E. BUCHMANN (Bora) a 3’12”;
6) T. PINOT (Groupama) s.t.
7) R. URAN (Ef) a 4’24”;
8) J. FUGLSANG (Astana) a 5’22”;
9) A. VALVERDE (Movistar) a 5’27”;
10) E. MAS (Deceuninck) a 5’39”;
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