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Crescere alla Rari Nantes: under 14 femminile, dove tutto ha inizio

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Quando si parla di pallanuoto femminile bolognese, spesso si tende a collegare immediatamente il pensiero alla prima squadra della Rari Nantes Bologna, che negli ultimi anni ha raggiunto importanti risultati. Eppure, alla base di quella che è una delle realtà pallanuotistiche rosa più importanti in Italia per quanto riguarda qualità e numeri, sta proprio quello che è un bacino giovanile florido e ricco, ogni anno rimpinguato da un sempre maggior numero di iscrizioni e che nelle ultime annate ha sfornato piccole grandi pallanuotiste brave a meritarsi ruoli e responsabilità importanti anche a livello senior.

Il primo passaggio che ogni giocatrice nata e cresciuta alla Rari ha vissuto è quello dell’under 14: una realtà importantissima, che in Italia conta poche, pochissime squadre, gestita in maniera corale dal gruppo di tecnici della categoria femminile bolognese. Valeria Lenzi, ex giocatrice della prima squadra, da anni a capo dei gruppi giovanili insieme ad Alessia Mazzia, centroboa di serie A1, segue passo passo le leve bolognesi, favorendo il loro ingresso nelle categorie maggiori (under 16, 18 e 20) ed indirizzando il futuro della Rari Nantes, le squadre giovanili, verso la miglior carriera pallanuotistica possibile.

Tempo, passione, sacrificio: non è facile organizzare una giornata, figuriamoci anni, dovendo incastrare il lavoro e gli allenamenti delle più piccole all’interno della propria routine. Valeria, invece, ha sempre messo a disposizione tutta sé stessa per far amare alle più giovani questo sport, cercando di trasformare ragazze in atlete vogliose di venire in piscina ad allenarsi ma soprattutto a divertirsi. Ha deciso di raccontarci l’avventura delle sue under 14 di quest’anno.

Valeria, tu alleni, insieme ad Alessia Mazzia, l’under 14, quello che è il punto di partenza di ogni piccola pallanuotista: un vero e proprio vanto per questa società, in un panorama pallanuotistico che conta poche realtà di tale spessore in Italia. Avete disputato anche quest’anno il campionato coi maschietti pari età, a causa dell’assenza di altre squadre femminili in regione.

«Proprio così: essendo l’unica squadra completamente femminile in Emilia-Romagna, abbiamo giocato nel corso di tutto l’anno con squadre maschili, anche se talvolta capita che alcune formazioni abbiano tra le proprie file anche piccole giocatrici, spesso piuttosto dotate. Parlando della stagione appena conclusa, posso dire di ritenermi soddisfatta: abbiamo affrontato un girone particolarmente equilibrato, strutturato sulla base di alcuni scontri preliminari che hanno definito i rispettivi posizionamenti, di conseguenza ci siamo confrontate con formazioni alla nostra portata. C’è da dire che a nostro sfavore gioca il fatto di avere ogni anno in rosa ragazze alle prime armi, quindi poco abituate a questo tipo di confronti, e diverse giocatrici sotto età, che già ad 11 anni iniziano a confrontarsi con questa categoria. Il tutto è da unire alla differenza fisica, significativa, tra maschi e femmine all’età di 14 anni: affrontare questo genere di campionati è difficoltoso ed implica sacrifici ed adattamenti. La cosa che più preme a me ed Alessia, però, è che sviluppino la serietà e la costanza che questo sport necessita, da unire, ovviamente, al divertimento. Se questi tre elementi si completano e alimentano l’un l’altro, allora il nostro lavoro è stato fatto».

L’under 14 è un passaggio particolare e “chiave” per il loro percorso pallanuotistico: quale aspetto di questo campionato ti piace e stimola ogni anno?

«È sicuramente la categoria che mi sorprende di più: ogni anno mi stupisce vedere come le ragazze nuove inizialmente sembrano essere “appoggiate” lì dai genitori, poi nel corso dell’anno cominciano a tenerci, a legare col gruppo, a migliorare e quindi ad impegnarsi».

I dati parlano chiaro, nel corso di questi anni i numeri sono cresciuti e non poco. Come credi che si costruisca un tale fenomeno, che raccoglie ogni anno sempre più ragazze che sviluppano, col passare del tempo, questa passione?

«Anche se è vero che i numeri sono in costante crescita, le ragazze mi sembrano sempre troppo poche: alla loro età è importante giocare, e sarebbe bellissimo che potessero farlo con delle pari età. Per quanto riguarda il movimento bolognese, credo che la Rari abbia il merito di far sentire queste giocatrici, nel pieno dell’adolescenza, parte di qualcosa che va oltre all’ambiente familiare: il circolo virtuoso che si crea quando si matura la consapevolezza dei propri miglioramenti, e che questi siano dovuti al fatto che ci si stia allenando nella maniera corretta, comporta che si solidifichi la sensazione di fare parte di un gruppo e voler crescere insieme. Per quanto riguarda la passione, viene totalmente da loro: potendo fare una metafora, il mio ruolo è solo quello di alimentare una scintilla che è già ben salda dentro di loro».

C’è stato spazio per le under 14 anche nel campionato under 16, insieme al girone toscano, ed alle semifinali nazionali di Padova, dove finalmente si sono potute affacciare ad un campionato FIN totalmente femminile.

«Possiamo dire che, essendo stato il campionato under 16 con la Toscana poco competitivo, spesso le under 14 hanno avuto la possibilità di giocare con ampi minutaggi nonostante la differenza d’età: questo ha comportato che si siano presentate con un bel bagaglio di esperienze alle semifinali, anche se con meno responsabilità rispetto alle ragazze più grandi. La sensazione di giocare partite che contano, di importanza nazionale, è stata per loro un’emozione bellissima da vedere, in quanto ha dimostrato il fatto che molte di loro siano pronte al salto di categoria. Sicuramente quella stessa emozione ha anche influito sul gioco, dove ho visto la palla pesare un po’ di più nelle loro mani in alcune situazioni: si tratta di dinamiche che faranno benissimo al loro percorso pallanuotistico, e di cui faranno tesoro nei prossimi campionati. Ci tengo a sottolineare il fatto che quest’anno la Rari Nantes sia arrivata alle semifinali nazionali con tutte le categorie under (16, 18 e 20), raggiungendo un risultato storico per la società».

Discostandoci un poco dal campionato di quest’anno, è giusto evidenziare come buona parte delle ragazze bolognesi attualmente in prima squadra siano passate proprio dalle tue corsie e da questo genere di campionati: che emozione è per te vedere quelle che erano le tue atlete diventare pilastri in serie A2 e A1?

«Sono molto orgogliosa, ma il merito è solo loro: io, insieme ad altri tecnici, le ho soltanto aiutate ad esprimere il loro potenziale, ma tutto quello che hanno ottenuto e le soddisfazioni che si sono tolte sono state solo il frutto dell’impegno che hanno sempre dimostrato in acqua».

Le under 14 torneranno in vasca molto presto: tra 15 e 17 settembre la Rari Nantes parteciperà al primo evento di categoria totalmente al femminile, organizzato a Sori, e potrà finalmente confrontarsi con delle coetanee.

«Sarà un’occasione bellissima ed importante per loro, in quanto si tratterà del primo vero confronto totalmente al femminile di categoria. Ci saranno però, sostanzialmente, due problemi: in primis, la mancanza di allenamento, in quanto le ragazze verranno da uno stop di almeno un mese e mezzo, ed in secondo luogo l’inizio della scuola (e per alcune proprio della prima superiore), che coinciderà proprio con il Festival. Ad ogni modo, sono sicura che sarà un’esperienza che porteranno con sé per tutta la loro carriera sportiva, oltre che un assaggio di tutte le cose belle e divertenti che la pallanuoto potrà offrire loro».

                                                                                        

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