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I trionfi della Virtus – quattordicesima puntata – 1989: la terza Coppa Italia

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Nella stagione 1988/89, la prima gara ufficiale è a Forlì il 25 settembre per i sedicesimi di Coppa Italia; una bella vittoria, con Micheal Ray che mette a segno 32 punti. Netto anche il successo negli ottavi contro Verona l’11 ottobre, con Richardson e Binelli primattori con 26 punti. Due successi ottenuti senza Villalta. Johnson s’infortuna in campionato a Roma l’8 gennaio e viene sostituito, in attesa del suo rientro, già dal match di Coppa Italia contro Venezia di tre giorni dopo, da Marcellus Starks, antica bandiera della Fortitudo; il pivot segna 8 punti, ma sono soprattutto Brunamonti con 21 punti, Richardson con 18 e Binelli e Bonamico con 15 a tenere i bolognesi aggrappati alla partita fino a guadagnarsi la parità al termine dei 40 minuti e il successo al supplementare per 103-99, ottenendo così la qualificazione alle semifinali, dove la Virtus, in un infelice periodo in campionato, affronta il 2 marzo Milano. La Knorr vince 78-71 sulle ali dei 25 punti di Richardson, riuscendo ad ovviare all’assenza di Brunamonti, con Sylvester e Marcheselli a sostituirlo in regia, riuscendo a rimontare quando Milano nel secondo tempo arriva al più 6, facendo uso anche della zona 3-2 e riuscendo ad attaccare con efficacia la famosa 1-3-1 milanese.

Il 6 aprile è in programma la finale di Coppa Italia a Bologna contro la Juve Caserta, che tre settimane prima ha perso ai supplementari la Coppa delle Coppe contro il Real Madrid di Drazen Petrovic. La Virtus nel primo tempo usa l’arma preferita dei casertani, il tiro da tre: segna 7 triple, 4 con uno splendido Villalta (16 punti alla fine) e vola sul 39-24, chiudendo il primo tempo avanti di 10. Nella ripresa la rimonta ospite con il sorpasso a 7′ e 30″ dalla fine, poi i casertani si portano sul + 5 al 35′. Qui sale in cattedra Richardson (25 punti), che con una tripla e un contropiede rimette i suoi in carreggiata. Poi passa il testimone a Johnson, autore di 19 punti con 8 su 12 al tiro, ma soprattutto una presenza fondamentale nel finale dei 40 minuti terminati in parità, poi ancora nel supplementare, dove a 22 secondi dalla fine sul più uno realizza il canestro del definitivo 96-93; in questo overtime lo supportano ottimamente Brunamonti (17 punti) e nuovamente Sugar. Alla fine trionfano i bianconeri che conquistano la terza Coppa Italia e riconquistano un trofeo dopo 5 anni, l’ultimo fu proprio la medesima coppa vinta contro lo stesso avversario, sullo stesso campo.

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