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Accadano cose turche in Fortitudo. L’editoriale del lunedì

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Caspita che inizio. Si è conclusa solo la prima giornata ed in casa Fortitudo Bologna già i colpi di scena si sprecano tanto che è difficile scegliere da dove cominciare. 
Innanzitutto al termine dei primi 40′ di campionato, la Fortitudo – griffata Kigili – esce dal PalaDozza (finalmente rumoroso e con pubblico, nonostante il limite del 35% della capienza) con ancora 0 punti in classifica. La sconfitta 80-81 contro Reggio Emilia, maturata solamente nel finale e con i pesanti errori di Jon Axel Gudmunsson, ha fatto solo da contorno a quello che poi è successo in sala stampa nel post-partita. 

Il coach Jasmin Repesa, una volta seduto al tavolo delle conferenza nei sotterranei del PalaDozza, prende parola e annuncia le sue dimissioni da capo allenatore della Fortitudo Bologna. L’allenatore croato ha mal digerito l’espulsione a 5′ dalla fine con Reggio Emilia. Non si è sentito tutelato e rispettato tanto che negli spogliatoi, dopo aver lasciato la patata bollente al vice Palumbi, gli è venuta la tachicardia. La società si è detta sorpresa, anche se in realtà questo tipo di epilogo – nei giorni scorsi – era nell’aria. Si è parlato insistentemente di malumori di Repesa derivati in particolar modo dai problemi di comunicazione sui rientri in campo di Matteo Fantinelli e Leonardo Totè. Quindi Repesa si è dimesso. Al momento in cui scriviamo la società ancora non ha fatto sapere di aver accolto la decisione del coach o meno, ma i nomi dei successori già abbondano: dal ritorno di Meo Sacchetti già sotto contratto, a Piero Bucchi, agli altri ritorni di Luca Dalmonte e Antimo Martino, fino al suggestivo nome di Vincenzo Esposito. Ma staremo a vedere. 

Al momento si può parlare di una Fortitudo che contro Reggio Emilia ha fatto vedere in campo cose decisamente migliori rispetto a quelle della Supercoppa. La Kigili se l’è giocata per tutti e 40 i minuti. Anche quando è andata in difficoltà – grazie alla spinta del pubblico di casa – ha saputo ricucire andando veramente vicinissima alla vittoria nel finale. 
Si sono visti sprazzi di talento di Pietro Aradori e Malachi Richardson. Brandon Ashley ha giocato un ottimo primo tempo, facendo ben sperare tutto il popolo biancoblu. Mentre il lungo Geoffrey Groselle è stato il peggiore in campo. L’islandese Gudmunsson ci ha messo tanto agonismo e voglia, ma quegli errori nel finale hanno pesato tantissimo. 
Tutto sommato la Fortitudo non merita una bocciatura, per la partita contro Reggio Emilia. Deve trovare la condizione e gli uomini assenti (oltre a qualcuno sul mercato). Certo è che prima di tutto andrà capito chi guiderà questa squadra. Insomma, è proprio il caso di dirlo: accadono cose turche in casa Fortitudo. 

 

Foto Valentino Orsini (Fortitudo Pallacanestro 103 Bologna)

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