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Alessandro Pajola: svoltare le partite come professione
Una prestazione contagiosa nel terzo quarto di gioco, il playmaker anconetano ha cambiato le carte in tavola con la fame e la sete di vittoria che lo contraddistinguono

Un primo tempo di grande difficoltà: due falli, canestri sbagliati e nervosismo, tutto in appena cinque minuti di gioco. Eppure Alessandro Pajola è stato uno dei protagonisti della vittoria ottenuta lunedì sera dalla Virtus su Brescia. I numeri parlano di una prestazione di basso livello: -5 di plus/minus, 7 punti, 2 assist e un solo rimbalzo, nonostante ciò, nell’intervista post partita rilasciata da Isaia Cordinier (MVP della gara), le parole del francese sono state le seguenti: «Voglio ringraziare Pajo. E’ stato fantastico anche oggi. Ha alzato il tono difensivo, ha fatto delle rubate incredibili che ci hanno permesso di ottenere canestri facili in attacco. Dopo che la squadra ha ripreso fiducia chi ha permesso di essere ancora più aggressivi. Ancora una volta è stato Pajo a dare il via a tutto questo».
Il terzo quarto
Dopo esser partito dalla panchina ad inizio gara, in uscita dagli spogliatoi, sul punteggio di 45-53 e un primo tempo insufficiente Ivanovic schiera comunque Pajola nel primo quintetto del secondo tempo. La faccia del play anconetano è cambiata, così come quella dei vari Clayburn e Cordinier. E’ il classe ’99 però a cambiare l’inerzia difensiva bianconera, pressing asfissiante sul portatore di palla bresciano, connessioni di gioco interrotte tra Ivanovic e compagni che non riescono a ragionare sotto le grinfie di Pajo.
Tra palloni recuperati e una gestione degli attacchi di alto livello i bianconeri riescono a piazzare un parziale da 11-0 nei primi cinque minuti della ripresa, ribaltando così l’inerzia del match. Il primo canestro della ripresa per Brescia arriva solo quando Ivanovic deve richiamare in panchina un Pajo stremato dallo sforzo messo sul parquet e con il quale, in soli cinque minuti, è riuscito a cambiare la storia di una gara passata da una salita che sembra invalicabile ad una discesa quasi agevole.

Pajola nella sfida d’andata contro Sassari (©Virtus Pallacanestro)
Una storia che si ripete
Pajola mise in campo una prestazione simile anche il 17 novembre, quando all’Unipol Arena la Virtus subì un primo tempo di sofferenza contro Sassari. In quel caso il numero 6 bianconero non giocò proprio il primo tempo per un fastidio fisico, ma l’allora coach Banchi si trovò costretto a schierarlo in campo nel secondo tempo e lui rispose ribaltando il match con le stesse carte messe in campo lunedì: aggressività e cattiveria agonistica inevitabilmente contagiose per i suoi compagni.
Nell’identità che sta costruendosi la V Nera per questo finale di stagione la figura di Pajola sarà, come sempre, centrale ai fini di mantenere alta la tensione in campo. Quella positiva e produttiva, che lo sta portando a migliorarsi anche come attaccante. Contro Brescia un 1/4 da tre punti che lo ha visto abbandonarsi ad urlo liberatorio quando finalmente, al quarto tentativo, la palla è entrata dentro al ferro. Un atteggiamento tipico di chi sa che ora il suo tiro sta diventando sempre più un arma ed è capace di continuare a tirare fin quando lo stesso non va a segno.
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