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Ancora troppo poca Fortitudo: tutto facile per Venezia, biancoblu fuori dalla Supercoppa

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FORTITUDO BOLOGNA – UMANA REYER VENEZIA 67-96 (14-20; 17-23; 15-32; 21-20)

Statistiche:

Fortitudo: Ashley 8, Gudmundsson 9, Aradori 7, Mancinelli 4, Pavani ne, Procida 7, Benzing 5, Manna ne, Richardson 16, Baldasso 1, Groselle 10. All. Repesa

Venezia: Stone 3, Tonut 9, Daye 7, De Nicolao 2, Sanders 8, Phillip 12, Echodas 19, Mazzola, Brooks 14, Cerella, Vitali 6, Watt 15. All. De Raffaele

Arbitri: Sahin, Grigioni, Pierantozzi

Tiri Liberi BO 16/27 VE 32/42

Tiri da 2 BO 15/31 VE 18/27

Tiri da 3 BO 7/29 VE 9/27

Rimbalzi BO 42 VE 31

Falli BO 27 VE 23

Quintetti iniziali:

Fortitudo: Gudmundsson, Procida, Richardson, Benzing, Groselle.

Venezia: Phillip, Tonut, Vitali, Brooks, Watt.

Da un lato ci sarebbe da lottare per la ancora piccolissima speranza di qualificazione alle Final Eight di Supercoppa, dall’altro quella di vedere una Fortitudo almeno un po’ migliorata rispetto alle gare dei giorni scorsi. I due obiettivi dovremmo trovarsi dallo stesso lato, ma visto lo stato di preparazione di gran lunga inferiore dei biancoblu confrontato con quello delle avversarie sfidate, già il secondo rappresenterebbe uno step significativo a due settimane dall’inizio del campionato. Ancora assenti Fantinelli e Toté, arruolabili gli altri. Si sente il pubblico ristretto del Paladozza ad incitare una formazione che lo merita, come detto da Repesa, e riesce a tenere testa all’avversaria nel primo periodo (quasi tutto), poi la carenza d’idee offensiva e l’espulsione di Benzing fanno la differenza in negativo. Un terzo quarto disastroso mette prematuramente la parola fine alla partita e anche all’esperienza, mai veramente cominciata, in Supercoppa per la Fortitudo.

Un cambio rispetto alle ultime due gare giocate è auspicabile per la Fortitudo di Repesa che cambia parte del quintetto iniziale mettendo subito in campo Gudmundsson e Procida. Ormai centro titolare, Groselle apre le danze sotto canestro seguito da Richardson, risponde due volte Brooks. Pochi sbagli per entrambe le squadre, brava la effe a capitalizzare parte (non tutti) gli errori della Reyer. Dopo i primi 3 minuti il punteggio dice 8-4. Provano a salire in cattedra gli esterni italiani di Venezia dalla distanza, il canestro non gli è amico, ringraziano Brooks a rimbalzo che permette loro secondi e terzi tiri validi al pareggio. Rimane Brooks il mattatore del primo periodo: tripla per il sorpasso contro-pareggiato da Gudmundsson che oltre al tiro mostra buon coraggio nella penetrazione dentro l’area. Qualche sbaglio offensivo di troppo per la Fortitudo si trasforma in opportunità per Venezia che in contropiede si porta sul +5 (12-17) a 3′ dalla fine del quarto. Qualche sbaglio dalla lunetta di troppo non assottiglia né allarga significativamente il distacco negli ultimi minuti, carenti di canestri, del primo periodo. Dopo 10′ il referto segna 14-20.

3 minuti senza punti per la Fortitudo senza che gli avversari ne approfittino più di tanto; questo il riassunto dei primi possessi di un brutto secondo quarto. Pochezza offensiva, mancanza di idee di gioco che portano il punteggio a singhiozzare. 17-29 a metà periodo, leggermente più prolifica la Reyer grazie alla tripla di Sanders che firma la doppia cifra di vantaggio. Dopo oltre 7 minuti la Fortitudo torna a segnare dal campo con Richardson a ritoccare delle percentuali disastrose. Dopo di lui le migliora anche Benzing: nuovo -6 effe (23-29). Si è sbloccata in attacco la formazione di casa che conclude delle azioni tra le migliori viste dalla squadra di Repesa dall’avvio della stagione. E’ più viva anche Venezia, non concede il riavvicinamento. Nervosismo a poco più di 3′ dall’intervallo, antisportivo fischiato, proteste ed espulsione per lo stesso Benzing, il più “in palla” in attacco tra i biancoblu. Ne trae vantaggio la Reyer che prende il largo, parziale di 8-0 e +13 (25-38). Un po’ di orgoglio fortitudino proveniente dalle mani di capitan Mancinelli riporta a toccare il -10. 31-43 a metà partita.

Frizzante inizio di secondo tempo per Venezia che in meno di due minuti si porta sul +20 (33-53). Inizio schock per Bologna, non da issare bandiera bianca ma quasi. Poco quasi nulla di rilevante, se non la forbice che si allarga ad impietosire il conteggio dei punti e tantissime interruzioni per una partita del genere. Tutto estremamente facile per la squadra di De Raffaele, è già il momento di ritoccare le statistiche personali. Reazione Fortitudo: non pervenuta, 43-67 a poco più di 2′ dalla fine del periodo. Acuto di Aradori da 3, per migliorare lo score personale e nient’altro. Ashley fuori per 5 falli, Groselle e Mancinelli rimangono gli unici due lunghi a disposizione. Parizale pesantissimo, 46-75 (+29), a 10′ dalla fine.

Se il terzo quarto ha chiuso de facto il match, nel quarto scorrono lentamente, i titoli di coda, spazio a chi ha calcato meno il parquet mentre si tocca il nuovo massimo vantaggio Reyer (50-81) a 6′ dalla fine. Massimo vantaggio ritoccato a +34 un minuto dopo. Rosicchiano qualche punto i biancoblu nel finale per rendere un pizzico, proprio non di più, meno amaro il punteggio al 40esimo. 67-96; la Fortitudo esce ufficialmente, come da pronostico, dalla Supercoppa senza però offrire quel miglioramento auspicato. Ancora una gara da giocarsi contro Reggio Emilia, in cosa sperare?

 

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