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Ma allora è vero, Aradori alla F?

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Nell’aria da diversi giorni, pare veramente che si stia concludendo l’affare più controverso del mercato di BasketCity, il passaggio di Pietro Aradori alla Fortitudo. Su Repubblica, l’autorevolezza di Walter Fuochi lo darebbe per concluso; o, meglio, quasi, perché a fronte di un accordo che sembrerebbe raggiunto tra il giocatore e i biancoblu non ci sarebbe ancora ufficialmente l’ok della Virtus, che tuttavia non dovrebbe contrastare l’affare che in definitiva converrebbe un po’ a tutti, sottolinea Fuochi, visto che da settimane Aradori vive da separato in casa il rapporto con Djordjevic, l’allenatore bianconero. Per consuetudine, prima della piena ufficializzazione dell’avvenuto salto del fosso tenderemmo ad aspettare a dare per concluso l’affare, ed anche in questo caso rimangono perplessità legate sia alla questione economica che a quella “politica”. È vero che Aradori passando in Fortitudo si garantirebbe un contratto pluriennale (chi dice un biennale, chi invece un triennale) mentre in Virtus ne resterebbe uno solo, ma con quale decurtazione? Se le cifre che girano sotto i portici sono credibili, finirebbe per rinunciare a 390mila euro netti in un anno per 150mila a stagione? È credibile che la Virtus gli assegni una corposa buonuscita, in aggiunta, per “liberarsene”, come fosse diventato un peso morto? Dati per scontati giri contabili che fuori dalle segrete stanze rimangono chiacchiere da bar, potrà poi incidere l’umore dei tifosi sull’operazione? I social si stanno riempiendo da giorni di levate di scudi dall’una e dall’altra parte. Nella sostanza, sarebbe uno dei passaggi più clamorosi nella storia di BasketCity, a livello, per tutta una serie di condizioni, di quelli di Jaric, Lombardi o Frosini, per quanto, in verità, di questi “salti” se ne siano sempre fatti: Virtuspedia ne conta 62 tra giocatori, allenatori e dirigenti. Gli ultras del tifo fortitudino, che hanno certamente inciso sulla decisione della società di rifiutare il progetto del doppio derby in Fiera, accetteranno comunque di buon cuore un giocatore che fino a ieri si professava virtussino per la vita e che non è che venga strappato alla concorrenza, ma sarebbe uno “scarico” dei rivali? Esiste il precedente di Guido Rosselli dello scorso anno, ma si trattava di una situazione completamente diversa, con le squadre in campionati, e quindi esigenze, differenti. Per tutta una serie di motivi, quindi, manteniamo un po’ di dubbi sulla cosa che, peraltro, presenta incognite pure sul piano tecnico. Se un giocatore di grande talento come Pietro Aradori, infatti, può considerarsi prezioso sotto molti aspetti per una neo promossa come la Fortitudo, se è anche vero che la sua presenza consentirebbe ai biancoblu un minutaggio importante sul piano del “premio italiani” federale,  siamo sicuri che per l’equilibrio della squadra sia davvero funzionale? Con il roster attuale la F ha qualche problema di atletismo, ha già Stipcevic e Leunen nel quintetto, non sarà un lusso un giocatore che non ha nel proprio bagaglio l’intensità difensiva e l’attitudine al rimbalzo? Allo stesso Aradori, conviene davvero questo passaggio, a questo punto della carriera è vantaggioso per lui lasciare un minutaggio ridotto in Europa per giocare in quintetto in una squadra neopromossa che, per necessità,  dovrà innanzi tutto lottare  per non retrocedere nel campionato italiano?

Fino ad ora, non c’è alcunché di ufficiale e anche a questo punto non daremmo ancora niente per scontato, per tutti questi motivi. In ogni caso, non ci sembra l’operazione di mercato più sagace che potrebbe portare a termine il procuratore di Aradori, Riccardo Sbezzi, il basketball agent di maggior peso in Italia.

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