Basket
Attilio Caja e la metamorfosi della Fortitudo
Sotto la guida del nuovo coach la Fortitudo ha radicalmente cambiato atteggiamento in campo, trovando una propria identità tattica.
In appena due settimane, otto giorni per la precisione, la Fortitudo ha radicalmente cambiato volto. Forse non definitivamente, ma da una crisi profonda, a cui sono seguite dimissioni e critiche decisamente poco velate, si è passati ad un periodo di rinnovato entusiasmo. L’artefice di questo cambiamento porta il nome di Attilio Caja. Il tecnico pavese ha saputo imprimere una chiara identità e una solidità mentale a una squadra che sembrava allo sbando tatticamente, anche solo fino a poche settimane fa. Magari queste tre vittorie consecutive saranno solo un fuoco di paglia in una stagione ancora lunghissima, ed è presto per esaltarsi dagli spalti del PalaDozza. Magari no.
Caja e una Fortitudo ritrovata
Con tre vittorie consecutive, tra cui quella su un difficile campo come Vigevano, Bologna ha dimostrato di essere tornata ad altissimi livelli. Sotto la guida di Caja, la Fortitudo ha migliorato drasticamente la fase difensiva, subendo una media di soli 65,3 punti a partita e segnandone ben 84. Dimostrando di aver superato, almeno parzialmente, i problemi che l’avevano frenata. Un cambio di marcia evidente rispetto al recente passato, e in cui è necessario evidenziare anche alcune ottime prove individuali, di giocatori in crescita (specialmente dal punto di vista dell’atteggiamento.
La metamorfosi
Uno dei simboli di questo nuovo corso biancoblu è, indubbiamente, Kenny Gabriel. Il lungo americano, criticato ampiamente per il suo scarso impegno difensivo, la mancanza di sintonia con il resto della squadra, ed un rendimento che definire altalenante sarebbe un eufemismo, è ora un punto di riferimento. L’ex Brescia ora non solo difende (con aggressività e intensità, è necessario aggiungere), ma contribuisce anche in attacco con maggiore efficienza. Ora vanta una media di 16.4 punti e 6.5 rimbalzi, ma non sono soltanto le mere statistiche a fare la differenza. Le sue ultime sono state prove di maturità e di un cambio netto di mentalità: una trasformazione che appare come un chiaro segnale del lavoro svolto dal nuovo allenatore.
Primi bilanci
Con un bilancio di 7 vittorie e 7 sconfitte, la Fortitudo si trova al decimo posto in classifica, lontana dalle prime posizioni occupate da Rimini e Cividale, ma in piena corsa per consolidare un piazzamento playoff. La prossima sfida contro Piacenza, fanalino di coda del campionato, potrebbe essere l’occasione per dare continuità (definitiva, questa volta), ai risultati, e consolidare definitivamente il morale di una squadra in netta crescita, soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento sul parquet.
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