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Baldi Rossi: “Tornare alla Virtus è un’emozione unica” – 1 Dic

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È il giorno del ritorno di Filippo Baldi Rossi in casa Virtus. In una società nella quale è cresciuto e con cui ha vinto due Scudetti a livello giovanile. “Tornare dove ho costruito la mia carriera è un’emozione unica – dice il neo acquisto bianconero – Rivedere persone che mi hanno permesso di crescere è stato molto bello. Sono rimasto in contatto con diversi di loro. E tra queste, c’è Giordano Consolini. È stato l’allenatore che mi ha cresciuto e se sono arrivato a questo livello devo dire grazie a lui. Ma c’è anche Daniele Cavicchi, che è stato il mio primo allenatore nel settore giovanile. Ora lo ritrovo in prima squadra, così come Alessandro Ramagli che mi ha allenato in occasione degli Europei Under 18. Il coach mi ha chiesto qualcosa che sa che posso dare. Quello che negli ultimi mesi non ho dato a Trento. Ha chiesto cose semplici che facciano girare la squadra. Non sono mai stato un accentratore di palloni. Sono uno che pensa prima alla squadra e poi a sé stesso”.

TRENTO. Uno sguardo anche al recente passato. “Ho passato due mesi non facili a Trento. Ho fatto una rincorsa per essere pronto alla chiamata di Ettore Messina. Quando era finito il percorso di riabilitazione, si era capito che ci poteva essere la possibilità di far parte di un gruppo importante. Ho saltato il percorso post riabilitazione. E questo l’ho pagato. A Trento ci sono stati diversi problemi e quando c’è stata la possibilità di tornare a casa l’ho presa al volo. Con Trento avevo firmato un triennale. Ma quest’anno sono cambiate diverse cose, nei confronti della società e dello staff. Qualcosa si era rotto e non mi trovavo più a mio agio. Torno a casa dopo due grandi infortuni. Dopo il primo sono tornato alla grande e anche ad un livello superiore rispetto a prima”. SIMILITUDINI. Dalle difficoltà alle possibili analogie, tra la sua ex squadra e la Virtus. “Il segreto di Trento è sempre stato quello di non porsi grandi obiettivi. Di lavorare di giorno in giorno, senza pensare alla Coppa Italia. All’Eurocup o alla finale Scudetto. Trento è una società molto umile, che non ha mai fatto il passo più lungo della gamba. Ha costruito una base forte di italiani, che è sempre stata l’anima della squadra. A Bologna si sta creando una condizione molto simile. Vedo un gruppo di italiani molto compatto. E ho avuto la possibilità di conoscere gli americani della squadra. Anche loro stanno facendo di tutto per farmi inserire il più in fretta possibile”.

 

RITORNO. Poi aggiunge: “Ritrovo una Virtus completamente diversa, rispetto a quella che ho lasciato. L’ho già affrontata la prima di campionato. Ritrovo una squadra con ambizioni e con uno staff di alto livello. Ho fatto oggi il secondo allenamento. Ho belle sensazioni. Conosco Aradori e Ale Gentile e stano facendo di tutto per farmi inserire più in fretta possibile. Da quando sono andato via ho intrapreso un percorso che mi ha permesso di crescere. Un percorso che ha pagato il lavoro che ho fatto. Ho vinto dei campionati e mi sono tolto parecchie soddisfazioni. Qui vedo un ambiente molto positivo. Ho conosciuto il Presidente Bucci e mi ha fatto un’ottima impressione. C’è una pressione positiva. In tanti si aspettano buoni risultati. La Nazionale? Mi ha dato un bagaglio tecnico molto ampio. Con Buscaglia giocavo una pallacanestro diversa. Molto istintiva, con poche regole e basata sulle caratteristiche degli avversari. Messina, invece, è molto più schematico. Vuole lavorare la palla sui ventiquattro secondi. Il tutto, senza sciupare niente e con una finalizzazione ben precisa degli schemi”.

 

TROVATO. Questo, invece, il commento del General Manager bianconero.“Nel programma di costruzione della squadra, che era stato fatto questa estate, c’era di inserire un giocatore americano nel ruolo di 4. Abbiamo lavorato a questa pista, ma non abbiamo trovato soluzioni che fossero valide. Vogliamo strutturarci come una società di alto livello. E, per farlo, non possiamo permetterci di buttare risorse. È chiaro che in questa fase abbiamo anche pensato a giocatori italiani. Questo ci permetteva, oltre al discorso di mantenimento di posizione nella classifica del minutaggio degli italiani, anche l’inserimento di un giocatore americano più avanti. Quando mi è stata offerta l’opportunità Filippo, l’ho colta al volo. L’ho proposta subito alla nostra proprietà. Il valore del giocatore non si discute, così come il valore della persona. L’ho avuto con me a Torino, una stagione. nel 2012/2013. Siamo riusciti a portare avanti un’operazione che è perfetta e lineare, rispetto a quelli che sono i nostri obiettivi e la costruzione di questa squadra e della società”.

video Valentino Orsini

 

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