Basket
Baraldi: “La Virtus come una famiglia, per lo scudetto sarà ancora una sfida con Milano”
Dopo le dichiarazioni di Luca Baraldi e Paolo Ronci, che l’ambiente aspettava ormai da diverse settimane, arriva oggi una nuova intervista sulle colonne del Resto del Carlino sempre da parte del CEO di Virtus, Luca Baraldi, a distanza di pochi giorni dalle dichiarazioni sopracitate. La motivazione principale riguarda l’inizio della campagna abbonamenti per la prossima stagione, alla quale manca ormai poco più di un mese, le tematiche trattate sono state però varie: dal mercato, agli obiettivi stagionali, passando appunto per quelle che sono state le iniziative pensate per portare sempre più persone alle gare casalinghe dei bianconeri fino ad arrivare alle questioni sull’arena.
In merito campagna abbonamenti
“Abbiamo sempre pensato alla Virtus come una grande famiglia. La passione è un qualcosa che si trasmette e si condivide sopratutto a livello familiare e le formule che che abbiamo trovato sicuramente facilitano questa compartecipazione”. La consapevolezza di un momento economico difficile dice Baraldi è presente, così come l’aumento della passione da parte dei giovani, ed è per questo che ci si aspetta un incremento importante sopratutto in gradinata. “Volevamo anche riconoscere un merito a chi ci ha dato sempre fiducia. Sono convinto anche che verrà utilizzata maggiormente l’opzione del finanziamento, con il tifoso che non ha nessun onere dato che gli interessi sono a carico della Virtus”.
Qui le informazioni sugli abbonamenti: Campagna abbonamenti Virtus 2023/24
Gli obiettivi della nuova stagione
C’è una nuova Virtus in città, questo è ormai chiaro, ma Baraldi è convinto che in campionato rimarrà il dualismo con Milano: “credo che questa sarà anche la prossima finale scudetto.” Certo è che tante squadre si sono rinforzate con giocatori interessanti nel panorama europeo, ed è lo stesso CEO ad ammetterlo: “ci sono tante squadre che stanno crescendo, ma almeno sulla carta chi fa l’Eurolega sembra ancora avere un passo in più”. La Virtus affronterà per il secondo anno di fila il massimo campionato europeo ed anche qua le ambizioni sono di upgrade: “vogliamo migliorare il quattordicesimo posto della passata stagione, sapendo che arrivando decimi si possono disputare i play-in grazie ai quali si possono disputare i playoff”. C’è anche la coppa Italia sfumata lo scorso anno in finale contro Brescia: “per noi è un trofeo importante, l’unico che manca nell’era Zanetti. Vogliamo provarci anche quest’anno sapendo che il presidente se lo merita”.
Sul mercato, dalla partenza di Milos ai nuovi arrivi
“I nostri tifosi hanno capito che era giusto che le cose andassero così. Milos voleva tornare a casa e non lo abbiamo ostacolato nella scelta.” Un mercato in entrata diverso dal solito, senza nomi roboanti che infuocano la piazza, ma potenzialmente giocatori che possono creare la giusta alchimia per togliersi delle grosse soddisfazioni: “Sono stati ingaggiati giocatori che hanno già alle spalle un’esperienza di Eurolega e vogliono crescere ulteriormente. Polonara lo cercavamo da anni, Smith avrà uno spazio importante e lo sfrutterà, Dobric è un ottimo giocatore e in quella posizione ci consentirà di fare un salto di qualità e Cacok in Spagna viene considerato un vero crack.” Rimane poi il ‘nodo’ Lundberg: “Lui è un ragazzo molto serio, stiamo dialogando, vorrebbe rimanere in Virtus ora che ha risolto i problemi fisici. Lo consideriamo un buon giocatore e se non spunteranno offerte importanti rimarrà qui, e a quel punto valuteremo un ulteriore allungamento della sua permanenza qui”.
Sulle questioni riguardanti l’Arena
“Non faremo più parte della proprietà, è vero, ma resteremo comunque nella gestione. Abbiamo ritenuto opportuno farlo e abbiamo condiviso la scelta con Bologna Fiere, la Segafredo Arena rimane comunque la casa della Virtus. In pratica un problema di forma più che di sostanza”.
Fonte: Massimo Selleri – Il Resto del Carlino
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