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Benedetto XIV Cento: Andrea Cotti si racconta

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Proseguono le interviste della Benedetto XIV Cento che, come tutte le società della Pallacanestro, attende di avere delle ufficialità sulla prossima stagione sportiva. Andiamo, però, a sentire cosa ha raccontato Andrea Cotti, assistente allenatore della Tramec Cento che è stato intervistato da Enrico Atti, Direttore Stampa della Benedetto XIV Cento:

Ciao Andrea! E’ il tuo quarto anno da assistente allenatore a Cento, vuoi fare un bilancio di questa ultima stagione della Benedetto XIV?

“Ciao a tutti! La stagione è iniziata affrontando fin dal primo giorno una mole di lavoro importante, molto dispendiosa sia a livello fisico che mentale, ma che ha portato i suoi frutti. L’andamento in campionato è stato abbastanza lineare. L’aver giocato gli ultimi due mesi con l’assenza alternata di due giocatori come Fallucca e Leonzio ha dato modo ad altri ragazzi di responsabilizzarsi, ed alzare il proprio livello. Tutto ciò ci ha permesso di rimanere sui binari giusti e questo è segnale di un gruppo solido. La percezione è che nell’ultimo periodo si stesse trovando la quadra reale per la corsa di maggio, la vittoria interna contro Fabriano poteva essere il trampolino di lancio definitivo”.

Sei già al lavoro per la prossima stagione? Stai osservando qualche squadra o campionato in particolare?

“In questo lungo periodo di stop ho guardato e sto guardando più partite possibili di qualsiasi livello: Eurolega, Eurocup, serie A, serie B e anche a livello giovanile. Con Ivan Belletti stiamo cercando di creare un archivio che possa magari facilitare il lavoro quando ci sarà bisogno di visionare qualche giocatore. Sto approfittando di questa situazione anche per formarmi e per aggiornarmi, con tutte le video lezioni che si trovano sul web”.

Andiamo indietro negli anni. La Final Four del 2018 a Montecatini non fu la tua prima promozione in Serie A: ci racconti il tuo percorso nel basket femminile?

“Iniziai alla Fortitudo Rosa nel 2013/14 come assistente di Matteo Lolli nel gruppo Uder17, squadra con cui arrivammo terzi alle finali nazionali a Mosciano. Allora il preparatore fisico era proprio Paolo Zonca. Con lo stesso gruppo, più qualche innesto dell’under 19, partecipammo anche al campionato in serie B. L’anno successivo proseguì il percorso con l’Under17 sempre con Lolli e mi aggregarono al gruppo Under19 di Andrea Castelli. Fu un annata speciale perchè raggiungemmo le finali nazionali con entrambe le squadre rispettivamente a Roseto e Battipaglia. Sempre in quel’anno iniziai la mia esperienza in senior con l’A2 femminile della Libertas Bologna. Nel 2015/16 Lolli mi portò con se, ancora in A2, nel Progresso di Gianfranco Civolani, targata Matteiplast. Quell’estate ebbi la fortuna di allenare il CUS BOLOGNA femminile agli europei a Zagabria, perdemmo in semifinale proprio contro Zagabria ma fu una bella esperienza. Nel 2016/17 ebbi la folle idea di accettare nuovamente la proposta nella Matteiplast nonostante i numerosi impegni (lavoro, due gruppi alla Benedetto 64 e assistente alla Benedetto XIV) e tutti questi sforzi furono premiati dalla vittoria del campionato. Allora il capo allenatore era Paolo Andreoli che mi ha dato tantissimo a livello umano. Stagione folle che non sto a raccontare perchè sarebbe davvero lunga, ma il gruppo di lavoro di quell’anno fu davvero speciale e lo porterò sempre con me. Tra l’altro in finale, Gara2 a Bologna contro Milano, una rappresentanza dei nostri Old Lions che non smetterò mai di ringraziare, venne a sostenerci al CRB. Mi ricordo ancora il colpo d’occhio guardando la tribuna tutta blu e una macchietta rossa che mi fece in un certo senso sentire ancora di più a casa”.

C’è un allenatore da cui prendi ispirazione?

“Facendo l’assistente non posso ancora permettermi di ispirarmi a qualcuno. Faccio del mio meglio per facilitare la vita del coach. Al momento mi piace guardare le partite dello Zalgiris, penso che Jasikevicius sia uno dei migliori in Europa e, tolto l’ultimo periodo, ha sempre dovuto fare qualcosa in più per stare al passo delle squadre più quotate della sua. Mi piacciono molto anche Trinchieri e Djordjevic”.

Cambiamo sport. C’è qualche modello sportivo a cui ti ispiri?

“Mourinho mi ha sempre fatto impazzire ma, onestamente, non c’è un modello a cui mi ispiro. Adoro le biografie e autobiografie sportive in generale e mi piace molto sapere come individui differenti vivono o vivevano la propria professione”.

Al di fuori del basket per che squadra tifi?

“Da ragazzino ero abbonato alla Fortitudo ma, oggi, la mia squadra è la Benedetto XIV Cento. Durante la stagione sportiva non ho molto tempo per seguire altro”.

La prima partita che hai allenato come andò?

“La primissima partita in giovanile fu in trasferta con l’Under19 della Fortitudo Rosa, nei pressi di Parma se non ricordo male ad un orario da inchiesta, tipo 21:45 palla a due. Vincemmo nettamente. In senior, tolti gli europei 2016, fu nel 2017 in A2 femminile, penultima giornata di campionato in casa contro Marghera, noi secondi e loro terzi, vinta di quattro”.

Hai hobby/passioni/interessi?

“Mi piacciono le grigliate… quando non lavoro sto con la mia ragazza o con la famiglia”.

Se non avessi seguito la carriera da allenatore, ora dove saresti?

“Onestamente non ne ho proprio idea!”

Per concludere, vuoi salutare i tifosi biancorossi?

“Più che un saluto un ringraziamento a tutti i tifosi della Benedetto XIV, che non perdono un’occasione per sostenerci e farci sentire il loro calore e la loro spinta dalle curve di qualsiasi palazzetto. Speriamo di rivederci presto!”

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