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Benedetto XIV Sella Cento – Delfino: esperienza e Leadership per invertire rotta

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Ci sono giocatori che non hanno bisogno di presentazioni. E che, anzi, esporne il curriculum sportivo sarebbe quasi riduttivo. Uno di questi è Carlos Delfino, la cui carriera e successi vanno (decisamente) oltre i riconoscimenti di squadra e le mere statistiche. E non solo perché ha un passato da protagonista in NBA, non solo perché ha giocato in EuroLega, EuroCup, o perché ha portato la sua Nazionale Argentina a vincere un Oro Olimpico. Ma perché quel Carlos Delfino è proprio quello che serviva, in questo momento, alla Benedetto XIV Sella Cento.

Invertire rotta

Una carriera professionistica ormai pluri ventennale dovrebbero bastare a raccontare l’esperienza di un’ala piccola, poi naturalizzato Guardia, che ha fatto nel tempo dell’intelligenza cestistica il suo marchio di fabbrica. Eppure, da un lato sono comprensibili i dubbi di chi, in un momento di stagione già piuttosto complicato, guarda storto questa scelta. Perchè l’età non è un numero, perché le ultime stagioni non è stato, per forza di cose, protagonista eccellente. Eppure, proprio in questo momento, Delfino è la scelta migliore possibile (o una delle migliori). “Cabeza“, “Lancha“, “Queson“, o gli altri mille soprannomi affibbiatigli dai tifosi argentini nel corso degli anni, potrebbe aiutare molto Cento nel suo principale obiettivo: invertire rotta.

Sulle orme di Ginobili

Per capire il motivo per cui Delfino potrebbe cambiare la stagione della Benedetto, è necessario un po’ di contesto. Proprio come un certo Manu Ginobili, Delfino partì dall’Argentina, arrivando in Italia firmando con la Viola Reggio Calabria, per poi spostarsi a Bologna. Manu raggiunse la Virtus, Carlos la Fortitudo. Qui quest’ultimo si farà notare dai Detroit Pistons, che scegliendolo al numero 25 del Draft del 2004 lo porteranno oltreoceano. In NBA Delfino giocherà quasi 10 anni, ma sarà con la maglia della Nazionale che otterrà i suoi più grandi successi: da riserva vincerà l’Oro alle Olimpiadi 2004, e da titolare il Bronzo nel 2008. Nel 2018 poi il ritorno in Italia. Non si può certo definire però la carriera di Delfino in base ai suoi successi: al di là dei riconoscimenti e dei premi, i tifosi dell’Albiceleste lo ricordano come uno dei protagonisti di quella Generacion Dorada che portò gioia ad un Paese storicamente lontano da questo sport.

Le difficoltà da risolvere in casa biancorossa

Le motivazioni per cui Delfino, in questa Benedetto, può essere davvero determinante, risiedono però nelle sue qualità extra – tecniche. A livello fisico, ovviamente, non può più essere quel giocatore che schiacciò in testa a Kevin Durant in maglia Raptors. A livello di Leadership, però, potrà risultare fondamentale. In questa prima parte di stagione, la squadra di Mecacci ha dimostrato due evidenti problemi: il primo, coadiuvato dalle statistiche, relativo agli Assist, e il secondo relativo alla determinazione nei secondi tempi. Infatti, Cento è la seconda peggior formazione del girone rosso per numero di assist totalizzati (solo 187 in 15 partite) appena sopra Chiusi, ultima in classifica. Dato estremamente significativo, sintomo del fatto che la squadra (complice un Ty Sabin che prediligeva questa soluzione) ricercava con maggiore frequenza l’isolamento e l’attacco individuale piuttosto che una costruzione ragionata. Scelta che, finora, non ha pagato positivamente. Inoltre, l’assenza di un Leader in grado di trascinare la squadra nei momenti di difficoltà e soprattutto nelle fasi Clutch del match o nei secondi tempi, è stato un fattore determinante. 

Esperienza, Leadership e carisma

Proprio in questo contesto si inserisce Delfino: un giocatore con una elevata intelligenza cestistica per servire i compagni e con le abilità da Leader necessarie per prendersi gli ultimi tiri. In grado di risollevare la squadra quando stanca, o abbattuta. Carlos Delfino è il giocatore che serviva in questo momento, il Campione che può svoltare la stagione portando esperienza prima che doti tecniche (che in maglia biancorossa, a Roster, non mancano). Il prossimo rientro di Mitchell inoltre potrà solo giovare dal supporto dell’argentino. Cento riuscirà a cambiare marcia?

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