Basket
La Virtus Segafredo abbatte la Sidigas Avellino 88 – 66. La partita nel dettaglio
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – SIDIGAS AVELLINO 88 – 66 (27-28; 53-38; 70-56)
Virtus Segafredo: Punter 5, Martin 6, Moreira 6, Pajola 8, Taylor 13, Baldi Rossi 4, Cappelletti n.e., Kravic 12, Venturoli n.e., Aradori 15, Berti n.e., M’Baye 19. All. Sacripanti
Sidigas: Young 10, Green 8, Guariglia n.e., Filloy 18, Campani, Sabatino n.e., Silins, Campogrande 3, Harper, D’Ercole, Sykes 25, Ndiaye 2. All. Vucinic
Arbitri: Begnis, Grigioni, Vita
Tiri liberi: BO 11/19; AV 15/17
Rimbalzi: BO 44; AV 36
Falli: BO 22; AV 19
Tiri da 2: BO 19/40; AV 15/48
Tiri da 3: BO 13/22; AV 7/19
È una partita importante quella di oggi tra la Virtus Segafredo e la Sidigas Avellino, per entrambe le formazioni, anche al di là delle posizioni in classifica tutt’altro che deficitarie. La Virtus ha bisogno come il pane di una vittoria convincente per uscire da uno stato di semidepressione in cui è stata gettata da polemiche in parte gratuite cui hanno fatto seguito prestazioni non sempre soddisfacenti. Avellino deve cercare di virare la rotta che ha preso da diverse settimane, dopo che sono emersi i problemi di carattere societario che sembrano poter essere all’origine della partenza di Norris Cole, bersagliata, oltre tutto, dalla sfortuna degli incidenti occorsi a Matt Costello e Demetris Nichols. Dovrebbe essere dunque tutto da vedere, questo incontro, anche perché sul campo ci sono diversi dei più interessanti interpreti di questa serie A.
L’avvio è infatti da vera partita di basket, dopo i balbettii iniziali degli ultimi incontri al PalaDozza. Il quintetto di Avellino è davvero forte, pur schierando da subito un presunto cambio come Campogrande, che peraltro si applica strenuamente in difesa. La Virtus tiene botta, con Moreira in grande spolvero, agli affondi di Filloy, Sykes e Young. Al lungo bolognese tuttavia viene fischiato il secondo fallo a metà quarto, ed allora sono i compagni Taylor, M’Baye, Aradori ad aprire la saracinesca irpina. Punter, invece, ancora non pervenuto. A 3’12” dalla prima sirena il tabellone dice 22-18, quando Vucinic chiama time out. Sykes peraltro sembra quasi incontenibile, tiene a galla i suoi dopo l’uscita di Filloy e, insomma, con un libero battuta a sirena ormai suonata porta avanti la Sidigas 27-28.
Il secondo quarto inizia in modo nervoso, complici una serie di discutibili decisioni arbitrali. Si accende Punter e dopo tre minuti la Segafredo è di nuovo sopra, 34-30, con un 7-0 che preoccupa Vucinic. Il fatto è che uscite, in parte, le star campane, la Sidigas evidenzia chiare lacune, che la Virtus sfrutta con una difesa aggressiva che frutta palle recuperate (spettacolare, in questo, Pajola) e contropiedi. Al 15° Bologna si trova così sopra 41-30, poi 44 con tripla di Baldi Rossi, 46 con penetrazione nel burro di Martin. Due liberi di Filloy tornano a muovere il tabellino avellinese, poi Vucinic rimette in campo i suoi moschettieri e qualcosa cambia: la partita torna combattuta, ma è un punto a punto che non altera i rapporti numerici che si sono creati. La gara comunque è bella, molto intensa, con buone difese nonostante il punteggio alto determinato dalla non meno buona vena offensiva delle due squadre. All’intervallo si va sul 53-38. Un’incognita, per i bianconeri potrebbe essere la situazione falli, non brillante, con Baldi Rossi già a tre, Punter, Martin, e Moreira a due.
L’incontro ricomincia come si era sospeso: tensione crescente che non stemperano i fischi random di una terna arbitrale un po’ in confusione, con attacchi brillanti che battono con una certa sistematicità difese tutt’altro che pigre. M’Baye e Aradori segnano le triple che permettono ai bolognesi di tenere a distanza però la Sidigas, i soliti Sykes e Filloy le provano tutte per non perdere il contatto più di tanto. Sul 70-53, a 14” e mezzo dall’ultima sosta, scaturisce uno strano fallo tecnico a Sacripanti, e la frazione finisce, col libero realizzato da Green e il canestro successivo di Sykes, 70-56.
Una bella partita può essere rovinata da un arbitraggio non all’altezza? Chiaro che i direttori di gara devono essere aiutati anche nell’errore, ma oggi la sensazione è quella di una conduzione del tutto casuale, con cambi di direzione nelle scelte che non possono aiutare i giocatori in campo. Nonostante tutto, la partita rimane vera e tecnicamente apprezzabile, con un protagonista, in questo quarto, abbastanza inatteso: oltre alla difesa e ai rimbalzi, Pajola piazza un paio di triple che mandano in visibilio i tifosi e gettano gli avellinesi a -21, 82-61, a quattro minuti dalla fine. La partita potrebbe finire anche qui, i restanti minuti sono un’appendice per determinare lo scarto e aggiustare i tabellini individuali. Si chiude 88-66, missione compiuta per una Segafredo determinata come poche altre volte, quest’anno, mentre la Sidigas dovrà ancora una volta raccogliere i pezzi che lascia sul campo ad ogni partita da quando è cominciata la sua seconda stagione, quella segnata dalle incognite societarie.
Sul piano statistico, si contendono l’MVP Kravic (12 punti, 10 rimbalzi, 24 di valutazione)) e M’Baye (19 punti col 70% al tiro), ma ottima la partita pure di Taylor, Aradori e Pajola, come di tutta la squadra, peraltro, che può dividersi i meriti della vittoria. Per gli avellinesi in parte si è già detto, non è il loro anno fortunato, ma non possono certo continuare a giocare con questi dati senza subirne le conseguenze: punti quintetto, 64, punti panchina, 2.
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