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Boniciolli: “Importante vincere domani. 4800 abbonati? come uno scudetto” – 8 ott

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Dopo la gara a Chieti, in totale emergenza, Matteo Boniciolli può sorridere. Sono infatti recuperati sia Italiano che Mancinelli, con Gandini che sta meglio dopo i problemi alla schiena. “Tutti i problemi che ci troviamo ad affrontare vengono compensati da una grande elettricità positiva rispetto al ricongiungerci al pubblico che ci ha sempre sostenuto” esordisce il coach biancoblu in conferenza stampa. “4800 è un dato che vale come uno scudetto, perché vuol dire aver riavvicinato un pubblico così importante a squadra e società, dopo anni difficili. L’obiettivo ora è di meritarci il regalo che ci hanno fatto”. Poi, torna proprio sulla prima di campionato: “Tenere Chieti, in casa, a 70 punti ha risvolti fisici e tecnici importanti. Li ha perché noi eravamo in sette e anche con le rotazioni ridotte non abbiamo stravolto il senso della nostra pallacanestro. Questo a testimonianza del fatto che abbiamo un preparatore atletico di assoluto livello e una squadra che sta raggiungendo il giusto livello mentale per vincere le partite e approcciare bene la gara”. Da Chieti a Verona, primo impegno casalingo della Effe. Una sfida nella quale Boniciolli sfiderà un coach che conosce molto bene, come Frates. “Se dovessimo vincere avremmo 4 punti in più di loro e forse anche 4 in più di Mantova, in caso di sconfitta della squadra di Martelossi. In ogni caso le sicurezze ci sono perché vincere tre patite di fila tirando con basse percentuali, ma costringendo gli avversari a produrre molte perse è un dato significativo. Verona è una grande squadra, basti pensare che può permettersi di usare un sesto uomo americano, e Frates è uno dei migliori costruttori di identità di squadra in Italia. Le sue squadre giocano una pallacanestro di una qualità superiore alla mia”.

Roberts – Inevitabile, poi, un rimando a Chris Roberts. Ottima la sua prova a Chieti su ambo i lati del campo, una prestazione che fa dimenticare le incomprensioni iniziali. E Boniciolli è proprio di questo avviso: “Sta progressivamente entrando in questa squadra, sia a livello di relazioni che per quanto riguarda il suo adattarsi al lavoro che noi chiediamo. Ha passato gran parte dell’estate con Moore che è morto in settimana. Roberts giovedì si allenava e piangeva e ad un certo punto gli ho chiesto se non se la sentisse di proseguire. Lui è andato avanti. Un altro al posto suo, forse, si sarebbe fermato. Non ho mai avuto dubbi sulle qualità di Roberts come persona, ma li ho avuti sul fatto che lui capisse cosa gli stavamo chiedendo. E in questo sono stati importanti anche i suoi compagni di squadra che gli hanno dato il giusto esempio. Lui è un giocatore da Eurolega e se uno con le sue qualità gioca ancora in A2 significa che c’è qualcosa nella sua personalità che ne ha frenato la crescita. Il mio compito con lui è che tutte queste potenzialità vengano convertite in atto. Il problema di aderenza al sistema è risolto”.

Mercato – Boniciolli lo aveva detto nel dopo partita con Chieti. “Marchetti, come Nikolic, si sta allenando con noi. Al momento ci danno una mano, più in la vedremo se tesserarli”, queste le parole del coach biancoblu. E, al momento l’ipotesi di mettere sotto contratto Marchetti sembra più che reale. Boniciolli è chiaro su quale potrà essere il suo ruolo: “Ho parlato con lui, gli ho già detto che avrebbe zero garanzie di minuti e che nell’eventualità sarebbe il terzo play della rotazione entrando solo per problemi di falli o infortuni. In cambio però avrebbe uno stipendio certo in una società seria e la possibilità di stare ed allenarsi a Bologna. Stiamo pensando di offrirgli un contratto, ma lo tessereremmo solo da Gennaio. Ed è la stessa idea che abbiamo su un ipotetico arrivo di Delfino. Non vogliamo commettere più l’errore dello scorso anno con Daniel”. Un commento anche sulle formule del mercato della A2: “Ieri leggevo della rapida sostituzione effettuata da Cantù per un americano infortunato. Dopo quarantotto ore già ne avevano a disposizione un altro. Le società di A hanno otto visti a disposizione, quelle di A2 due. Fermo restando che le regole sono importanti, non vedo perché una società, portando un certificato medico che attesti l’entità dell’infortunio, non possa cambiare quell’americano. Se Flowers si rompe il tendine noi siamo costretti a giocare otto parttie senza americano”.

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