Basket
Boniciolli: “Mi auguro che la combattività torni ad essere elemento caratteristico della squadra” – 2 set
Dopo la sconfitta contro Milano, in amichevole, Boniciolli ha commentato la gara dei suoi. “Tenendo conto dell’enorme divario tra le due squadre, a livello di vissuto cestistico, non possiamo che essere soddisfatti di questa gara. Questa sfida, come quella contro il Galatasaray, ci serve ad imparare cosa vuol dire stare nel basket di alto livello. Mi auguro che la combattività, espressa a tratti, torni ad essere un elemento caratteristico della squadra. Ancora non la vedo sui 40′. Quando siamo stati combattivi, anche Milano è andata in difficoltà. Il succo di tutti gli sport di contatto è combattere”.
Una Fortitudo che si presentava alla sfida priva di Ruzzier, tenuto a riposo in via precauzionale. “La sua assenza è stata pesante, ma d’altra parte non aveva senso rischiarlo” ha detto il coach biancoblu. “Contro l’aggressività di Milano nei primi minuti, Candi ha sofferto. Ma, nelle altre volte in cui è rientrato in campo ha giocato molto bene. A volte gioca tre minuti di fuoco e poi si fa portare via una palla banale a centrocampo. Questo non può più succedere ad un giocatore che è stato eletto miglior Under 20, che gioca in Nazionale e soprattutto che si allena alla grande come lui. Non può farsi rubare una palla a metà campo in ogni partita”.
Buona la prova di Mancinelli che ha fatto vedere una crescita importante rispetto alla prova negativa contro Princeton: “È venuto qui con uno spirito di servizio ammirevole” dice di lui Boniciolli. “Non sono il tipo che propende per sciogliersi in commozioni, ma il suo atteggiamento è quello di chi tiene molto a questa società e a questa squadra”. Un commento anche su altri singoli: “Nel precampionato ogni giocatore deve capire cosa ci aspettiamo da lui. Roberts ha iniziato ad aprire la gara in fase offensiva nel momento in cui la sfida era andata. Ma, comunque, ha fatto vedere ancora buoni numeri. Knox ha subito la fisicità di McLean. Queste amichevoli ci aiutano anche e soprattutto ad imparare quali sono le cose buone e quali le cattive. Dove e su cosa bisogna lavorare per migliorare. Altri aspetti positivi arrivano dalla prova di Campogrande e dai buoni minuti di Di Poce”.
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