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Boniciolli: “Sarà un campionato durissimo. E su Roberts..” – 22 set

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Domani la Fortitudo affronterà il primo impegno ufficiale della stagione. All’Unipol Arena ci sarà la Supercoppa, competizione che precede l’esordio in campionato con Chieti. Boniciolli esordisce citando l’intervista di Pillastrini, rilasciata a Stadio. E, lo fa per fare il punto in vista del campionato. “Sono d’accordissimo con le sue considerazioni” dice il coach biancoblu. “C’è un gran numero di squadre con ambizioni importanti e il livello si è alzato. A questo vanno aggiunte le difficoltà di assemblare, con pochi elementi nuovi, una squadra con i veterani dell’anno passato. Sono proprio le cose che avevo intenzione di dire. Non ultimo, cito Daniels che è arrivato a Mantova. È una guardia di 206 cm che verrà impiegata, forse, da falso 4. Ma, in A2 resta comunque un giocatore fuori contesto. Quest’anno ci sono squadre come Ravenna e Trieste che non partono favorite per gli esperti, ma che hanno un roster interessante. Poi ci sono Ferentino, Trapani, la Virtus (allenata da uno migliori coach italiani), Verona, Treviso e ovviamente noi. Sarà un campionato più duro dello scorso anno e noi dobbiamo restare umili e concentrati. Chi si aspetta un cammino facile se lo tolga dalla testa”. Poi, cita Steve Jobs: “Se dovessi trovare una motto per chiarire quale deve essere il nostro atteggiamento, in una stagione in cui dobbiamo aderire alle aspettative gente, direi parafrasando Jobs: “stay hungry, stay foolish”. Come diceva Walter Fuochi la stagione dello scorso anno è stata basata sulla fame e su un pizzico di follia. Se così sarà anche quest’anno, abbiamo buone possibilità di disputare un campionato importante. I visti? Due soli penalizzano gli investimenti. Non danno possibilità di fare un cambio. Se dovessimo perdere un po’ di fame o un po’ di follia, siamo destinati ad una stagione piena di delusioni e amarezze”.

Con la Supercoppa, di fatto, si conclude anche il precampionato. “Nella prestagione abbiamo svolto un buon lavoro fisico e tecnico. Non abbiamo avuto problemi fisici, manifestatisi solo nell’ultima settimana. Probabilmente giocheremo la Supercoppa senza Italiano e forse senza Ruzzier. Invece, dal punto di vista della costruzione dello spirito di squadra siamo ancora un tono sotto rispetto alle aspettative. Quando abbiamo combinato lavoro fisico e tecnico, col giusto approccio alla gara, abbiamo giocato grandi partite contro squadre di livello superiore. Con Brindisi abbiamo disputato una gara straordinaria, così come contro il Galatasaray. In Supercoppa l’obiettivo è fare la miglior figura possibile. Ci sarà la possibilità per Candi di fare meglio della gara contro Caserta. E, anche Campogrande avrà chance da play in una situazione di alto livello. Ma, è la partita contro Chieti che rappresenta le colonne d’Ercole, non vedo oltre”.

Supercoppa che arriva dopo una settimana movimenta, dopo giorni in cui si è parlato anche di un possibile taglio di Roberts: “È quello che ha sofferto di più i ritmi di lavoro. Anche Knox ha sofferto moltissimo, definendolo ‘il piu duro training camp della carriera’. Il mio obiettivo con Roberts è che alla fine dell’anno, magari avendo aiutato noi ad andare in A1, mi saluti per andare a giocare in Eurolega. Se oggi gioca in A2, invece che nei palcoscenici in cui il suo talento e il suo fisico lo dovrebbero proiettare, qualcosa vorrà dire. È un mio giocatore e non ho la minima intenzione di fare come altri colleghi che delegittimano i giocatori nella squadra. Abbiamo discusso con la società. La scelta migliore era quella di tenerlo in squadra. Sono aziendalista e ho condiviso la scelta, mi impegnerò per far si che raggiunga le sue grandi potenzialità. Cioè che le potenzialità diventino atto. Deve capire che è in una squadra che ha ottenuto risultati con lavoro impegnativo. Prima o poi dovrà accettare questo sistema di lavoro. Non sono un dittatore, ma sarà lui a doversi adeguare alla strada. Non è un problema di incompatibilità con Roberts. Non sono così sciocco da mettermi a litigare con un ragazzo di 28. È abituato a lavorare con i suoi ritmi. Ha giocato in squadre nelle quali l’americano doveva allenarsi seriamente ma non rischiava nulla in partita, perché se non ci fosse stato lui sarebbe stato un disastro. Ma, questo lo dico col massimo rispetto, anche perché l’ho vissuta anche io questa situazione a Teramo. Qui è diverso, ci si allena individualmente e poi c’è l’allenamento di squadra. Non gli si chiede di giocare 35′ a un certo ritmo, ma farlo magari per 24′, comprimendo il tempo di gioco e innalzando l’intensità. Poi, se fai due sciocchezze esci. Roberts è perfetto, è una guardia che può giocare da tre. Ha lo stesso tiro di Flowers, ma al contrario suo mette palla per terra e sfrutta il pick and roll”.

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