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Basket

Brutta caduta per la Virtus con Cantù, perde 83-88 – 7 Apr

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VIRTUS SEGAFREDO – RED OCTOBER CANTÙ 83-88 (22-22; 44-43; 61-65)

Virtus: A. Gentile 24, Umeh 4, Pajola 4, Baldi Rossi 20, Ndoja 2, Lafayette, Aradori 15, S. Gentile 8, Lawson 4, Slaughter 2. All. Ramagli

Red October: Smith 13, Culpepper 15, Cournooh 8, Parrillo , Tassone, Maspero, Chappell 15, Burns 22, Thomas 7, Ellis 8. All. Sodini

Tiri liberi: BO 16/20, Cantù 14/20

Falli: BO 23, Cantù 20

Rimbalzi: BO 39, Cantù 30

È la partita degli ex, per Cantù, che a Bologna ritrova Aradori e Stefano Gentile, mentre in panchina hanno un Marco Sodini lanciato nel grande basket proprio dalla società bolognese. Ma l’importanza della partita sta soprattutto nelle chance-playoff che potrebbe concedere alla vincente

L’avvio sponda Virtus è alquanto orribile: scarsa concentrazione, palle perse banalmente (prima Aradori, poi Lafayette) che generano facili contropiedi, difesa farfallona mandano avanti una Red October che quasi non ci crede. Chappell, Burns, e poi un po’ tutti i canturini banchettano mentre tra i bolognesi solo Baldi Rossi sembra capace di fare canestro. Poco alla volta i felsinei sembrano riprendersi, A. Gentile entra nella partita e quando Umeh cambia Aradori si aggiunge una bocca da fuoco. Al primo intervallo è parità, 22-22, con 9 punti a testa di Baldi Rossi e A. Gentile e 4 di Umeh: un segnale evidente di come la Virtus stia sopravvivendo più per sprazzi individuali che per un gioco accettabile. I canturini più diligentemente distribuiscono i punti tra sette giocatori, ma soprattutto danno l’impressione di essere più in partita.

Infatti, il secondo quarto ricomincia malissimo: dopo un minuto e mezzo il risultato sale sul 22-29, la Virtus è presto in bonus falli, una schiacciatona di Culpepper è il simbolo di questa fase dell’incontro. Che continua con questo trend (30-39 alla metà esatta del quarto) quando A. Gentile suona la carica e avvia una riscossa aiutato in particolare dall’ormai solito Baldi Rossi. Ora sono i canturini ad entrare in confusione e perdere palloni banali, tanto che Bologna a 1’10’’ dalla fine passa avanti: 44-43, e così si va all’intervallo, con un punteggio abbastanza insperato solo pochi minuti prima, soprattutto se si considera l’1 su 13 al tiro da tre, ma sono stati i 12 rimbalzo d’attacco ad aver regalato buone seconde occasioni ai virtussini.

Ad inizio ripresa è di nuovo Cantù a portarsi avanti (52-57 al 25’), ma questa volta è Aradori a risvegliarsi e riportare Bologna a contatto prima che Culpepper da tre e Burns con una schiacciata in contropiede riallunghino per Cantù, al 27’. Sulla rimessa dopo un time out però Thomas si prende un tecnico che potrebbe risultare velenoso se, dopo aver segnato il libero, Aradori non perdesse di nuovo banalmente la palla. Al terzo intervallo è 61-65. La Virtus ha un po’ tamponato la fuga canturina, ma di questo passo potrebbe pagare caro le distrazioni difensive e l’atteggiamento troppo disinvolto con cui affronta spesso le azioni d’attacco. Cantù ha ora Thomas con quattro falli, ma sono Burns (fin qui 20p.), Chappell (12) e Culpepper (11) col loro dinamismo a segnare la partita.

 

Non cambia molto la situazione ad inizio quarto quarto. Al nuovo tentativo di fuga dei lombardi lancia segnali di resistenza il giovane Pajola (tripla, libero, rimbalzo, palla rubata) che infiamma il PalaDozza. Muta però poco nell’inerzia, finché la coppia Gentile non inventa un nuovo riavvicinamento: 77-79 a 3’49’’ dal termine. A 1’12’’ dalla fine Aradori agguanta il pareggio con una tripla. Smith riporta a +2 i suoi coi tiri liberi, ma risponde con analoga moneta Aradori. Mancano 33’’. Culpepper sfodera il proprio talento ributtando avanti Cantù con un tiro autocostruitosi dalla media. Ora sono 12 i secondi rimasti, ma A. Gentile rovina un po’ tutto lasciandosi portare via la palla come un principiante. Baldi Rossi ferma fallosamente il contropiede, è antisportivo, Cantù gestisce, segna ai liberi, e finisce 83-88. Vittoria meritata dei canturini che hanno sempre dato la sensazione di avere in mano la partita, benché in alcuni momenti la Virtus abbia illuso i suoi tifosi con sprazzi di intensità. Toppo carente la condizione fisica di Slaughter e Lafayette per reggere una partita contro una squadra che fa della velocità una filosofia di vita. Cantù più squadra, in definitiva, con i bolognesi che invece non sono quasi mai riusciti ad interpretare l’incontro con l’indispensabile raziocinio. Ora l’avvicinamento ai playoff si complica, così come si rialimentano le possibilità della Red October. Alleghiamo i video delle parole dei due coach Marco Sodini e Alessandro Ramagli.

 

 

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