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Buio pesto all’Enerxenia Arena per la Fortitudo, Varese passeggia sui biancoblù 83-60

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OPENJOBMETIS PALLACANESTRO VARESE-FORTITUDO POMPEA BOLOGNA 83-60 (17-15; 49-31; 70-46)

Openjobmetis Pallacanestro Varese: Peak 6, Tepic 3, De Vita ne, Jakovics 19, Natali 2, Vene 19, Simmons 9, Seck ne, Mayo 15, Tambone 8, Gandini, Ferrero 2. All. Attilio Caja.

Fortitudo Pompea Bologna: Robertson 15, Aradori 18, Cinciarini 4, Mancinelli 3, Dellosto, Leunen 7, Fantinelli 7, Daniel, Stephens 2, Stipcevic 4. All. Antimo Martino.

 

Arbitri: Roberto Begnis, Guido Giovannetti, Guido Federico Di Francesco.

Tiri liberi: VA 7/11 (64%); BO 7/12 (58%).

Rimbalzi: VA 46; BO 32.

Falli: VA 22; BO 16.

Tiri da 2: VA 17/38 (45%); BO 10/23 (43%).

Tiri da 3: VA 14/29 (48%); BO 11/28 (39%).

 

QUINTETTI INIZIALI

Openjobmetis Pallacanestro Varese: Tambone, Mayo, Peak, Vene, Simmons.

Pompea Fortitudo Bologna: Fantinelli, Robertson Aradori, Leunen, Daniel.

 

Ancora imbattuta in questa stagione, la Fortitudo Bologna va a domicilio dell’Openjobmetis Varese.

Nella cornice dell’Enerxenia Arena i biancoblù partono con il freno a mano tirato: Aradori regala il sorriso ai suoi, ma Simmons e Mayo fanno sprofondare gli avversari sul -5. Massimo vantaggio lombardo concretizzatosi sulla tripla di Vene (10-4), reagisce bene Bologna ricucendo lo strappo con Aradori, Robertson e Leunen, trovando sempre con lo statunitense il canestro del +2. Botta e risposta fra i due schieramenti, con ruvide difese e fiammate offensive che cesellano il punteggio sul 17-15 al primo giro di boa.

Muove bene la sfera la formazione di Caja, facendo correre gli avversari per aprirsi spazi dall’arco, ribaltando sovente il gioco sulle ali per i tiratori. Fortitudo costretta a rincorrere nonostante la discreta produzione in termini di punti, ma spesso in ritardo sulle penetrazioni dei padroni di casa.

Scava il solco Varese al rientro dal mini break: Tambone concretizza un gioco da quattro, aprendo la fiera delle triple, a cui si aggiungono Jakovics e Vene, tarpando le ali all’Aquila. Nel quarto sono ben due i timeout chiamati da Martino per non far deragliare i suoi che, nonostante gli sforzi, subiscono nel finale un break spezzagambe di 8-0, su cui pone il punto esclamativo Mayo grazie ad una tripla da oltre dieci metri.

Sono diciotto le lunghezze di distanza fra le due squadre, frutto dell’oliatura perfetta dell’ingranaggio varesino e della troppa staticità degli uomini in casacca biancoblù. Seconda frazione che vede l’Openjobmetis trovare praterie per facili conclusioni grazie ad una rotazione perfetta degli uomini sul parquet, costringendo gli avversari a cambiare sempre marcatura e creando di conseguenza mismatch o spaziature appetibili per i tiratori. Dall’altro lato troppo macchinosa la Fortitudo, incapace di trovare continuità in fase realizzativa e intrappolata dalla pressione asfissiante dei padroni di casa sul portatore di palla.

Grande veemenza da parte degli ospiti alla ripresa del gioco: break di 0-6 firmato Aradori, timeout per Caja e controbreak di 16-6, costruito per merito della prova fantastica dall’arco di Jakovics e Mayo. Black out totali per gli uomini di Martino, incapaci di trovare le giuste contromisure alle sortite avversarie, o di graffiare efficacemente la dura scorza varesina. Mancinelli e Cinciarini accennano una timida rimonta, ma l’Openjobmetis è in totale controllo del match e chiude al terzo giro di boa sul +24 con la bomba di Vene.

Gara ampiamente in ghiaccio per i padroni di casa, che incassano altre due triple di Aradori insieme a qualche punto sparso, ma portano a casa il risultato senza troppi problemi. All’Enerxenia Arena finisce così: Varese batte Bologna 83-60.

 

Brutta sconfitta per la Fortitudo, affondata da un’indomabile Openjobmetis alla seconda vittoria consecutiva con largo margine, candidandosi a mina vagante del campionato per potenziale ed intensità. Fattori del match Jakovics e Vene, autori entrambi di 19 punti complessivi, coadiuvati da un mastodontico Mayo in cabina di regia, a referto con 15 punti.

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