Basket
Caja: «Chi gioca se lo merita e deve giocare bene»
La Fortitudo fa sua gara 1 contro Treviglio. Il commento di coach Attilio Caja al termine della sfida, con la testa già a gara 2
La Fortitudo passa il primo esame playoff e supera Treviglio in gara 1 al Paladozza 78-65. Dopo un primo tempo dominato in difesa dei ragazzi di Caja abbassa la guardia lasciando più spazio agli ospiti, che non riusciranno comunque mai a rientrare veramente in partita.
Le parole di coach Caja
Ecco il commento di coach Attilio Caja alla fine della sfida: «Abbiamo approcciato bene alla partita, il lavoro fatto nelle due settimane di pausa ha pagato. Ci siamo fatti trovare pronti. La difesa nel primo tempo ha limitato benissimo i loro giocatori, che stimo e considero di assoluta qualità. 25 punti in un tempo significano un lavoro davvero ben fatto. Nella seconda metà di partita la mentalità difensiva è calata, siamo passati da avere un vantaggio di 25 punti a quello finale di 13. Non voglio questo in un playoff, dove ogni minuto di gioco è decisivo, e non voglio che si ripeta più. Martedì ci aspetta una partita dura: gara 2 è sempre quella più difficile e la più importante della serie. Adesso i miei giocatori devono essere bravi per 40′, non per 20′».
Interrogato sulla gestione dei giocatori nel corso della partita, coach Caja è stato categorico: «Chi gioca se lo merita ma deve giocare bene e soprattutto svegliarsi. Chi ha giocato poco, stasera, non meritava di stare in campo. Morgillo è stato sul parquet per 22′ e ha fatto un gran lavoro, permettendo a Freeman di riposarsi. Quando si prendono altre inerzie si fanno altri ragionamenti su chi deve o non deve giocare. Non voglio sentire commenti in merito a partita finita, al massimo prima» ha concluso l’allenatore biancoblù.
Il commento di coach Valli
Anche Giorgio Valli, allenatore del Treviglio, si è fermato in sala stampa: «Stasera si è vista una squadra arrivata seconda in campionato giocare contro una che ha chiuso settima. Complimenti alla Fortitudo, che ci ha creato grossi problemi a livello fisico. Probabilmente qualcuno della mia squadra non ha ancora capito che siamo ai playoff e pensavano che si risolvesse come la scorsa partita al Paladozza. Abbiamo 48 ore per aumentare la presenza della palla in area, chiave del successo nella fase a orologio, e alzare il ritmo: senza questi elementi, non ci sarà competizione purtroppo».
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