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Caja: «La partita perfetta non esiste, tutti oggi meritano il massimo degli elogi»

Il postpartita di coach Caja dopo la vittoria su Rieti al PalaDozza per 81-75, gara complessa ed equilibrata fino all’ultimo minuto di gioco.

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Attilio Caja (©Valentino Orsini)
Attilio Caja (©Valentino Orsini)

La Fortitudo vince ancora contro Rieti e porta a casa due punti in una gara estremamente complicata. Una vittoria figlia di non poche difficoltà: dopo un ottimo primo tempo, la Effe è andata fino al +20 nel terzo quarto, subendo poi una clamorosa rimonta da parte dei laziali. Sul finale però, il gruppo si è riorganizzato, pareggiando e, anche grazie alla tripla fondamentale di Aradori, portando a casa i due punti. Coach Caja nel post partita si è espresso sia sulla gara che sui singoli, accennando anche a Gabriel, sulla via del recupero.

Le parole di coach Caja dopo Fortitudo-Rieti (81-75)

L’introduzione di coach Caja – «Oggi abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo, dopo Cento abbiamo avuto qualche problema fisico, anche stamattina giocatori con 38 di febbre come Fantinelli e Bolpin: il primo lo abbiamo visto stamattina per la prima volta, il secondo lo avevamo lasciato a casa. Bravi loro a mostrare spirito di attaccamento come anche altri in altre occasioni, a partite da Gabriel in precedenza. Dottori e fisioterapisti si sono prodigati e li hanno curati, il settore giovanile ci ha permesso di allenarci perché eravamo in 7-8. Vittoria di tutti, ce la siamo meritata perché abbiamo combattuto con grande cuore.

Ad un certo punto loro vedevano il canestro grandissimo, noi abbiamo avuto una fisiologica flessione con l’aggiunta del quinto fallo di Bolpin, ma i ragazzi hanno dimostrato che volevano davvero vincerla per il pubblico e per la società. Encomiabili. Noi siamo stati ottimi per 22-23’, poi siamo riusciti a risalire dal -6 al +6. In mezzo ci siamo disuniti, ma la partita perfetta non esiste e tutti oggi meritano il massimo degli elogi. Solo 7 palle perse, ad esempio, e 21 assist. Questa è la dimostrazione di avere il controllo di quello che facciamo, senza rischiare tanto, con grande forza mentale dell’aver reagito con la difesa e cavalcando i giocatori più importanti. Grande mano di Mian, ma c’è Freeman che a rimbalzo fa reparto da solo, e non dimentichiamoci che abbiamo un americano solo».

Sui singoli

Su Kenny Gabriel – «Da martedì Kenny tornerà ad allenarsi con il gruppo, è stato recuperato nel miglior modo possibile, la visita fatta dal dottor Rocchi ha portato al via libera, speriamo di averlo ad Avellino: lui è un terminale importante, può dare ossigeno ad Aradori e Mian che non hanno margine di errore. E con l’infortunio di Vencato Panni dovrà darci una mano nella doppia dimensione di 1-2, sperando di non dover più far la conta di quanti siamo».

Sulla gestione della gara e su Mian – «Siamo stati quasi perfetti per 35’, poi ci siamo disuniti, abbiamo preso tiri pur mettendo addosso l’uomo, pensiamo solo alla prossima. Una parola per Mian, che gioca doppio ruolo tanti minuti, e sta vivendo un grande momento. E’ un ragazzo che si merita gli apprezzamenti, siamo molto felici».

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