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Coppa Italia: coach Martino presenta la sfida tra Fortitudo Pompea e Brescia

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Al primo anno dal ritorno in Serie A, la Fortitudo Pompea è riuscita a chiudere il girone di andata tra le prime otto della classe conquistando, così, il diritto a partecipare alle Final Eight di Coppa Italia. La Effe nei quarti di finale dovrà vedersela contro la Leonessa Basket Brescia. Queste le parole di coach Martino alla vigilia del match:

“La partecipazione alla Final Eight è per noi motivo di grande orgoglio. Non era un obiettivo iniziale e quindi, come tutte le cose conquistate a sorpresa, ha un gusto speciale. Poi, su otto squadre ce ne sono sei che fanno le coppe europee e l’altra è Cremona, detentrice del trofeo. Parteciperemo con tutto l’entusiasmo e la leggerezza possibile anche se cercheremo di fare il massimo e di affrontare una partita alla volta, partendo da Brescia”.

Firmeresti per vincere la Coppa Italia e non fare i playoff? 

“Penso di sì, portare a casa un trofeo sarebbe qualcosa di importante e viste le partecipanti sarebbe qualcosa davvero di spessore”.

Sei l’unico esordiente della manifestazione. 

“Sono contento, ma al di là dell’aspetto personale sono contento per la società, per la squadra, per qualcosa che abbiamo costruito tutti insieme. So quanta gente ci seguirà, è una soddisfazione per tutto ciò che è Fortitudo”.

Come sta la squadra? 

“E’ una settimana particolare perché giochiamo di venerdì. Per questo motivo siamo tornati in palestra già lunedì. Affrontiamo una squadra importante che sta dimostrando tutto il suo valore e che ci ha dato più difficoltà”.

Non arrivasse la vittoria, cosa vorresti vedere dai tuoi? 

“Cercare di fare il meglio possibile, una partita solida contro una squadra importante che ha impatto fisico importante, talento e rotazioni. Dobbiamo dare il massimo per non avere rimpianti a fine gara e vediamo quello che ne uscirà fuori. E’ una manifestazione dove non si può dire molto più se non parlare della prima partita”.

Rispetto a un mese fa il tuo giudizio sull’abbinamento è cambiato?

“Guardavo la classifica. Nelle ultime quindici giornate non ci sono stati cambiamenti sostanziali, quindi non credo molto ai periodi di forma, specie in una manifestazione dove ti giochi tutto in pochi giorni e tutti partono allo stesso modo, non dimenticando che i valori assoluti restano”.

Nelle ultime due edizioni hanno vinto due outsider e pure voi lo siete. 

“E’ qualcosa di positivo, speriamo che la regola continui. Delle otto siamo la più outsider”.

Sentendo un po’ di addetti ai lavori, il dubbio è sul poter giocare tre partite in tre giorni. 

“Non lo è, ma non lo è per nessuno: magari chi gioca le coppe può avere più abitudine e più atletismo nel roster ma alla fine contano le motivazioni”.

A Pesaro non giocherete in trasferta, visto il pubblico che vi seguirà. 

“Speriamo di avere il contributo dei tifosi per fare una partita solida”.

In campionato avete subito gli esterni di Brescia.

“Non esiste la possibilità di mettere i piedi nell’acqua e diventare più grossi. Sappiamo che in queste occasioni serve dare tutti qualcosa in più. Siamo riusciti a battere Milano e Venezia, quindi quello che conta è stare attenti e dare il massimo sapendo che il gap fisico non si supera. Magari dare maggiore attenzione al tagliafuori”.

Una favorita?

“Difficile. Di certo Virtus e Sassari hanno qualcosa in più come regolarità, ma parlare di una favorita è faticoso”.

Chiave della gara?

“L’impatto difensivo che riusciremo ad avere, la capacità di muovere la palla che ci permette di avere tanti benefici, ma essere soprattutto regolari sui 40’. Affrontiamo una squadra che perdona poco: riguardando l’andata ho visto come abbiamo concesso rimbalzi nel terzo quarto e successive triple che hanno fatto la differenza. Non ci possiamo permettere di staccare la spina”.

Vorresti un derby come rivincita? 

“No, penso solo a Brescia, poi nelle altre vinca chi deve vincere, noi pensiamo solo a noi”.

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