Basket
Dalle scrivanie al campo, una Virtus illogica dai risultati amari
Tanti, troppi il problemi di una Virtus che ieri sera ha toccato il fondo sul proprio campo di casa
Si fa fatica a trovare il bandolo della matassa in questa Virtus Bologna, perché per arrivare a questo punto ed invertire una tendenza che ha portato la Segafredo Arena a fischiare la propria squadra bisogna partire dall’inizio.
I problemi sulle scrivanie Virtus
Una società unita ma divisa, tra chi vede nei suoi uomini fidati personalità inamovibili e chi invece sembra non fidarsi troppo. Un mercato estivo latente che quasi in risposta alla gente sembra aprirsi e chiudersi praticamente in un giorno, un sabato sera, in cui vengono annunciati tutti i nuovi giocatori. Un allenatore che in estate è stato evidentemente messo in discussione e non ha certamente goduto della fiducia di chi gli sta sopra, che per piacere personale o professionale si è trovato al tavolo di chi ora potrebbe sostituire Banchi. Dichiarazioni che hanno minato il campo e sono costate il rinnovo di un leader dentro e fuori dal campo. Sono state tante, forse, anzi certamente troppe, le situazioni rese difficoltose da chi dovrebbe creare un clima sereno e lineare per far rendere al meglio un gruppo di professionisti che rimangono però uomini.
I problemi sul campo
La squadra di Banchi o la squadra di Ronci? Alcuni giocatori sono stati scelti, senza ombra di dubbio, dal coach toscano, gli stessi che poi ha lasciato in panchina. Spesso per punizione, quasi a dimostrare di non averne compreso il carattere. Altri però sono stati nomi da campagna pubblicitaria. Quello di Clyburn è un esempio lampante. Non si discute la carriera ne tanto meno il talento del giocatore, ma la funzionalità all’interno del roster. E se in tanti in estate hanno inneggiato al grande colpo è anche per la fiducia in un idea che forse sul campo non era mai stata proiettata da chi ne ha firmato il contratto.
La pallacanestro è equilibrio e dinamiche interne, come quelle che si sono create con alcuni adii messi in atto a cuor leggero e certamente senza pensare a dei sostituti all’altezza.
Tutti sul mercato
La campagna di svendita messa in atto durante le ultime settimane non ha certamente aiutato a creare le basi per scendere in campo coesi. Prima Polonara poi Zizic e Clyburn, ma anche Cordinier (poi diventato incedibile). Nomi che da nessuno sono stati smentiti ma forse addirittura suggeriti.
I primi, entusiasmanti mesi della scorsa stagione, sono stati segnati dalla voglia di rivalsa nei confronti di Scariolo e in questo la squadra si era unita. Ora questa vive un clima di tensione e sfiducia che sembra partire proprio dalle camere interne.
Il futuro?
La stagione europea della Virtus è ora inevitabilmente compromessa, troppe le undici sconfitte e troppo poche le due vittorie. L’obiettivo sarà ora quello di non sfaldarsi anche davanti agli occhi della stessa Eurolega che al momento ti concede solo Wild Card annuali. Certo l’NBA potrebbe sparigliare le carte già da quest’estate, ma una stagione disastrosa come quella che sta vivendo la V Nera potrebbe lasciare il segno.
Tra le dimissioni di Banchi e quelle meditate da Baraldi, domani sera ci sarà la Stella Rossa e domenica la trasferta di Milano. Ora sarà la squadra a doversi parlare e dare delle risposte in campo. Chi fino ad ora ha calcato il parquet non è certo esente dal giudizio negativo.
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