Basket
Danilovic al ‘Carlino’: “Auguri Virtus. A Bologna mi sono sempre sentito a casa”
In occasione del 150esimo compleanno del club, con una lettera aperta al “Resto del Carlino” Sasha Danilovic ha voluto tributare un omaggio alla sua ex squadra, quella Virtus Bologna con la quale in due periodi distinti (1992-95 e 1997-2000) conquistò 4 scudetti e una coppa Italia, ma della quale soprattutto divenne uno dei simboli per temperamento e carisma. Di seguito l’intero testo del messaggio:
La Virtus, anzi, la Sef Virtus compie 150 anni. E’ un momento, un compleanno, che mi rende ancora più orgoglioso, anche se ora sono qui, a Belgrado, del percorso che mi ha visto protagonista. A Bologna e con quella maglia sulle spalle, mi sono sentito sempre a casa. E ora, anche se è trascorso qualche anno, non posso che ripetere quello che ho sempre detto. Ovvero che le stagioni di Bologna e della Virtus sono state le più importanti della mia carriera. Le più belle. Affrontai la Virtus nei quarti di Coppa dei Campioni nella primavera del 1992, giocavo per il Partizan Belgrado con cui poi avrei vinto quella coppa. Però Bologna aveva qualcosa di particolare. La Virtus era particolare. La sua storia, la sua tradizione mi avevano conquistato. Se, nel 1992, avessi dovuto ragionare solo misurando le offerte economiche forse avrei preso altre strade. Però c’era qualcosa – e non mi ero sbagliato – che mi portava comunque a Bologna. La storia della Virtus, certo, ma anche il rapporto che stava nascendo con Ettore Messina. E i programmi della società. Con la quale, in due momenti diversi, abbiamo vinto tutto. Dico abbiamo, perché ci metto tutti: la Virtus, i compagni, lo staff tecnico, i dirigenti, io. Poi, anche qui non svelo nulla di segreto, perché l’ho detto e ripetuto molte volte, ero attirato dall’idea di giocare al fianco di un grande playmaker, Roberto Brunamonti. Non mi sono mai pentito della scelta. Adesso leggo, con piacere e orgoglio, che il presidente della Sef Virtus, Cesare Mattei, mi indica come l’uomo che più incarna lo spirito della Virtus. Credo che 150 anni siano davvero un bel traguardo. In 150 anni si sono alternati, con quella maglia e quei colori, in discipline diverse, migliaia di persone. Decine e decine di campioni. Essere indicato come il virtussino numero uno fa comunque un certo effetto. Saluti da Belgrado, forza Virtus e un abbraccio alla mia Bologna.
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