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Dell’Aquila e il Leone S2 #27 – Benvenuti nella Madness biancoblu

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Il mese di marzo dell’oltreoceano cestistico è per definizione folle, “mad”. Mentre l’NBA tira il fiato prima dei playoff, le fasi finali del seguitissimo campionato universitario NCAA si caratterizzano da sempre per essere in grado di ribaltare qualsiasi pronostico dando vita ad un torneo dove davvero può succedere di tutto. Anche quest’anno il tocco di “Madness” non è mancato.

Traslando il concetto su Basket City, chi se non la Fortitudo poteva avere la sua follia di marzo? Appunto.

Una follia particolare, che si verifica praticamente non giocando, dipendente in parte dai biancoblu e in parte da fattori esterni che arrivano a casa Effe solo come conseguenze. Dai colpi di mercato per assestare il roster tra entrate ed uscite fino al colpo corsaro sfiorato a Pistoia. In mezzo, di fatto, nulla. Quasi tre settimane di lavoro in palestra che hanno spezzato in due la stagione, una era prevista per le Final Four di Coppa Italia Lnp, l’altra no ma il fallimento di Ferrara ha forzato il riposo ridisegnando la classifica. 

Senza scendere sul parquet la Fortitudo si è trovata, dopo tre sconfitte consecutive, a scalare posizioni e mettere in ghiaccio la post season in chiave playoff. Era quasi fatta anche per la sesta piazza che significa certezza matematica di partecipazione agli stessi, poi il ritorno in campo ha messo nuovamente tutto in discussione. Giorni in cui la squadra si dedica alla palestra mentre vengono scacciate ma al tempo stesso alimentate voci sia di tensioni societarie sia di tensioni negli spogliatoi. Ieri, inoltre L’ad di Flats Service a TRC riagita le acque esponendosi ulteriormente circa la volontà di rilevare il club con senza usare parole al miele. La calma non è per la Effe, insomma. 

Avvicinandosi al presente, durante gli allenamenti la sfortuna si mette di traverso per il neo arrivato Vasl, infortunato ed assente per la sfida della ripartenza al PalaCarrara. 

I ranghi ridotti fanno partire in salita la trasferta ma a Pistoia, campo ancora inviolato in stagione, succede, manco a dirlo, di tutto.  

Nonostante il pronostico penda dalla parte dei padroni di casa, l’approccio biancoblu è molto più convincente e il punteggio del primo tempo lo conferma. Dalmonte, cosciente delle potenzialità della sua squadra, aveva predicato in conferenza stampa una pallacanestro semplice e ragionata senza incorrere nella frenesia che spesso ha travolto la Fortitudo quest’anno. I primi 20, anche 25′ di gara sono questo e infatti ad andare in confusione è coach Brienza fino al -14 che pare segnare l’inerzia definitiva dell’incontro e far staccare alla Effe il biglietto per il sesto posto aritmetico. 

Così, però, la Madness biancoblu non si realizzerebbe appieno. Non appena la forza dei toscani emerge davvero, è il momento del blackout. Oh no, here we go again! recita uno dei meme più noti del web e così avranno pensato anche i tifosi fortitudini non appena il vantaggio, apparentemente rassicurante, si sgretolava mentre il cronometro correva verso il 40esimo. L’espulsione di Candussi per limite di falli, dominatore di serata nel pitturato, unita al nervosismo del resto della squadra, di panni su tutti, fanno presagire il crollo definitivo. Il portare la partita ai supplementari è solo l’anticamera di un finale già scritto, allungato solo di qualche minuto. 

A pochi minuti da quello che poteva essere il colpo corsaro per rilanciare la propria stagione, ancora una volta, l’annebbiamento prevale rimettendo tutto l’immediato futuro sportivo in discussione. Sfortuna vuole, in ottica biancoblu, che Rimini vinca il derby romagnolo contro Ravenna lasciando il verdetto agli ultimi 40 (o forse anche di più) minuti. Questi minuti prevedono per la Fortitudo la sfida con la capolista Forlì, già certa del primo posto ma allenata da un certo Antimo Martino che a Bologna è bene conosciuto: non stenderà alcun tappeto rosso. Contemporaneamente Rimini si confronterà proprio contro Pistoia ma tra le mura amiche. 

Per come si erano messe tutte le situazioni, il tirare la corda fino all’ultima giornata era evitabile, ampiamente evitabile con tensioni annesse a fine gara tra tifosi e giocatori (come riportato su Stadio da Damiano Montanari). D’altra parte non si parlerebbe di Madness biancoblu.

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