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Dell’Aquila e il Leone S2 #11 – Incognite infrasettimanali

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Il primo turno durante la settimana è uno scoglio tanto complicato quanto determinante. Restituisce a tutti la dimensione della tenuta soprattutto fisica ma anche mentale di un roster. Oltre alla condizione di base che può variare da squadra a squadra e da giocatore a giocatore, uscire bene da un impegno infrasettimanale fa guardare alla post regular season con sensazioni positive.

E’ noto come possa nascondere delle incognite che non vanno ignorate a priori ma approcciare alla sfida con più attenzione del solito è l’indicazione che qualsiasi allenatore di qualsiasi sport condivide ai propri giocatori. 

Calandoci poi nel campionato di A2, il discorso diventa ancora più incerto considerando gli equilibri in campo. Nessuno parte battuto contro nessun altro e finora si è abbondantemente notato. Basti pensare alla classifica del girone rosso, dove le prime sei sono racchiuse nel giro di 4 punti e  dove sono 12 invece quelli che separano la prima dall’ultima.

In tutto questo, la Fortitudo dove la mettiamo? Cosa si può dire della squadra che in casa perdura imbattuta mentre in trasferta cade con più facilità del previsto?

Innanzitutto va ricordato che, tra rientranti e rientrati, certamente il doppio turno settimanale non cade nel miglior momento possibile. Non che i ranghi possano essere tanto più estesi di così ma il fatto che Aradori sia appena tornato sul parquet e, nonostante l’ottima prova contro Ravenna, sia comunque da monitorare e il ritorno di Davis coincida proprio con la partita di Ferrara, ecco che il margine di incognite biancoblu si amplifica rispetto ad atre avversarie.

La costruzione di una roccaforte mentale che possa viaggiare con la squadra non proviene da un dialogo di Inception ma dal pre-partita di Dalmonte e fa intendere quale deve essere la forza che spingerà la Fortitudo questa sera: la stessa che trae dall’atmosfera del Paladozza, la quale potrebbe anche replicarsi in piccolo considerando l’esodo di tifosi biancoblu atteso in terra estense. 

Basterà a volgere la partita a proprio favore? Come scritto in precedenza, probabilmente no. I conti con la condizione dei singoli potrà essere la chiave dell’incontro anche perché, come sottolineato dal coach della Kigili, sarà una gara fatta anche di uno vs uno sugli esterni,  ponendo quindi al centro il rendimento individuale sia difensivo sia offensivo. Al centro sì ma non unica interpretazione del match. Anche il gioco perimetrale dei lunghi della formazione di casa, infatti, potrebbe inibire Bologna che deve lavorare sulla coppia Barbante-Cucci per limitare i danni, o evitarli proprio. Ancora forse non è il momento di responsabilizzare in tal modo Davis e nemmeno un Paci sempre più oggetto di difficile identificazione.

Al di là dei più fidati scudieri di Dalmonte, il quale a più riprese ha fatto intendere di credere nella compattezza dell’intero gruppo, amalgamato più tardi degli altri, sarà interessante vedere come saranno distribuite le forze attraverso i minutaggi. Banalmente, sarà interessante capire chi arriva al turno infrasettimanale con maggiori energie e chi invece subirà il ritmo dell’immediato ritorno in campo; tutte indicazioni da custodire in chiave futura ma anche presente considerando che a ridosso del Natale si torna in campo con il doppio turno.

Attenzione al massimo e roccaforte mentale ben innestata, lo sgambetto del mercoledì sera è dietro l’angolo: evitare di inciampare è caratteristica da grande squadra.

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