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Dell’Aquila e il Leone S2 #20 – X2

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Non si tratta di una doppia chance da schedina e nemmeno di un’equazione matematica. Avete presente quando, per facilitare l’ordinazione in un locale, ve la sbrigate con un “per due”? Ecco, la Fortitudo ordina un bel “per due” rilanciando alla grande la propria corsa e le proprie ambizioni. 

Dopo aver superato con personalità invidiabile la prova Udine, la sfida che offriva un Falminio stracolmo era forse la più delicata che il campionato potesse proporre. Le premesse erano quelle di una Rimini in rincorsa, pronta a fare il colpo grosso per raggiungere in classifica la stessa Effe

Festa guastata con le stesse armi che hanno guastato la spedizione friulana al Paladozza dieci giorni fa: lucidità, cinismo e tenuta mentale. Non solo queste tre ma principalmente queste tre. Se l’approccio della squadra di Dalmonte è simile in quasi tutte le gare, le incognite arrivano spesso a partita in corso e lì più che X2 si è parlato di X3, X4, X5, etc… Questo counter però adesso si è fermato per far posto a quella continuità di rendimento tanto ricercata da Bologna e finalmente trovata. Attenzione, non si parla di meri risultati, due vittorie consecutive la Fortitudo le ha già colte in stagione in più occasioni, ma di prestazione a tutto tondo. 

Qui si racconta di due partite diverse ma interpretate nello stesso modo dai biancoblu. Rimangono “sul pezzo” per quaranta minuti tenendo alta la tensione sul parquet, sia quando prendono il largo sia quando si ritrovano a soffrire e rimanere in bilico fino alla fine. Come evidenziato nel post-partita, riuscire a seguire il piano partita è un’altra spunta da aggiungere alla pagella della e delle sfide vinte. E’ quindi dare seguito alla performance, oltre al successo, il dato più importante che emerge da queste ultime due settimane, il primo obiettivo evidenziato dall’allenatore e centrato al termine della sfida di domenica sera. 

Se la fiducia cresce alimentandosi da sola, cosa vera in parte, allora la posizione della Fortitudo in questo momento è in una fase di solidificazione verticale: può potenzialmente reggere il confronto con chiunque nel girone. Ovviamente, questo X2 deve diventare X3, X4, X5 etc…Proprio come lo è stato in negativo (riferendosi ad alcune situazioni intra-match), è il momento di operare quello scatto che serve a questo punto della regular season per presentarsi, tra poco più di un mese, alla fase orologio con un’identità ancor più definita e, soprattutto, con una mentalità in grado di tenere altissima un’asticella già tirata al limite. 

Il bis di Rimini suggerisce, ma non suggella, questo pensiero, alla prova del tre che forse non coincide con la prossima gara ma con tutte le prossime gare che attendono i biancoblu. 

Sotto l’aspetto individuale il X2 è valido lo stesso? Più no che sì: Thornton a due facce, Aradori concreto ma a due velocità, Fantinelli idem, anzi, a tema, X2. La forza delle Effe in questo caso è ripetersi con protagonisti diversi, sottolineando la forza del gruppo orchestrato dal coach, in questo caso, a ragione lodato.

Dal quadro dipinto pare non ci sia davvero nulla che non vada in casa biancoblu. Certamente si può sempre migliorare ma oggi parlano le prove ancor prima dei risultati. Se, e questo se va evidenziato con colori accesissimi, la Fortitudo riesce a continuare su questa scia, mantenendo i piedi per terra e la testa bassa, attenzione alle concorrenti, qualunque sia l’obiettivo. 

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