Basket
Dell’Aquila e il Leone S2 #24 – Pre Post-Season
Il 19 marzo sarà il giorno di Pistoia-Fortitudo, quasi un mese dopo l’ultima partita dei biancoblu. Senza volerlo, la stagione si è tagliata in due, entrando quindi in un periodo di riassestamento, di nuova preparazione in vista della full immersion prevista dall'”orologio” in poi.
Considerando le ultime prove, questa pausa prolungata può giovare a tutta la squadra intenta a trovare una nuova amalgama dopo le entrate e le uscite dal roster. Proprio del nuovo assetto ha parlato Dalmonte a E’Tv, presentando di fatto, per dirla in maniera calcistica, il modulo che la Fortitudo adotterà d’ora in poi.
Ci sono novità o intuizioni inedite? Per ora sembra di no o, quantomeno, non lo ha lasciato intendere. Ha ribadito come siano bastati pochi minuti contro Ravenna per battezzare Candussi come pivot di riferimento della squadra con Barbante che inevitabilmente scende nelle gerarchie. Scelta più che comprensibile viste le caratteristiche dei due e il momento appannato del secondo che perdura ormai da settimane. Comprensibile come gli accoppiamenti negli altri ruoli: Italiano sarà il backup di un Cucci imprescindibile, mentre Vasl parte come jolly esterno, in grado di rilevare sia Thornton sia Aradori. A gestire la squadra la coppia poco alternante Fantinelli-Panni. Poco alternante dal momento che le caratteristiche dei due continuano a non essere interscambiabili. Oasi a parte la partita contro Ravenna: l’assenza del primo ha stimolato il secondo alla miglior prova stagionale. Saprà ripetersi in uscita dalla panchina? Interrogativi che non si potranno sciogliere nel lavoro quotidiano ma alla prima gara utile.
Tornando all’arrivo dello sloveno è da considerarsi interessante poiché polivalente sul parquet e soprattutto in grado di ferire dal perimetro, caratteristica preziosissima per chi subentra dalla panchina. Sempre che venga utilizzato in questo modo e non rimpiazzi in quintetto qualcun altro. Nella stessa intervista Dalmonte, alla domanda sulla coesistenza in campo di Aradori e Thornton, non ha esitato anche se l’apporto di Vasl potrebbe metterla in discussione. Queste settimane di stop servono anche e proprio a questo, nonostante al momento non siano previsti scrimmage.
Oltre a quello di “formazione”, l’altro nodo da sciogliere, definibile elefante nella stanza biancoblu, riguarda i cali di attenzione durante i match. Come già scritto in questa rubrica, dall’accadere a metà gara, ora si sono sono spostati all’inizio predisponendo l’incontro subito in salita senza poi rimetterlo sui binari giusti. Il coach ha ribadito di conoscerne le cause ma di non averle sbrogliate. Il tempo ora c’è, la volontà per forza.
Il pericolo più grosso, sportivamente parlando, è quello della perdita di ritmo dovuto al prolungarsi della lontananza dal campo. Qua sta la bravura dello staff tecnico nel mantenere alta la tensione per non farsi trovare impreparati quando si tornerà a giocare, non tanto nelle due gare di regular season, entrambe impegnative, ma per le successive, quasi certamente riguardanti il girone delle 4°-5°-6° classificate. Posizione ancora non acquisita matematicamente ma quasi, dopo il fallimento di Ferrara ed il conseguente assestamento della graduatoria che ha tolto i punti raccolti contro il Kleb a tutte le squadre; botta da -4 per Rimini mentre la Fortitudo, uscita sconfitta a dicembre, rimasta illesa.
Ancora più di 10 giorni prima del ritorno in campo, poi si entra ufficiosamente, ufficialmente tra un mesetto, nella seconda parte della stagione.
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