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Pur pieno di incognite, parte domenica un campionato ricco di aspettative per Virtus Segafredo e Fortitudo Lavoropiù

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A questo punto si direbbe che il momento sia davvero arrivato: nel prossimo weekend parte il nuovo campionato di basket di serie A. Ancora pieno di incognite, in particolare sul numero, o la quota, del pubblico – e non è cosa di poco conto giacché lo sbigliettamento rimane la principale fonte di incasso per tante squadre – torna così il basket giocato veramente, visto che la Supercoppa, pur conclusa con giusta enfasi con una interessante Final 4, non è stata granché differente dai classici tornei precampionato con le squadre ancora raffazzonate, se non per il dispendio di energie profuse. Le due formazioni bolognesi affrontano l’impegno con obiettivi evidentemente diversi, anche se entrambe con una certa ambizione: se per la Virtus Segafredo, infatti, la meta non può che essere almeno la semifinale playoff (ma anche così diversi tifosi finirebbero per storcere il naso), per la Fortitudo Lavoropù un simile risultato andrebbe oggi oltre ragionevole aspettativa, secondo me, soprattutto se dovesse protrarsi il doppio impegno campionato- Champions League. La squadra di Meo Sacchetti infatti sta confermando una pericolosa vocazione offensivista che può rendere tantissimo ma rivelarsi insidiosa nei momenti di calo di forma fisica o mentale, pressoché inevitabili in una stagione tanto piena e con un roster non proprio infinito. Domenica, a mezzogiorno, Banks e compagni sono attesi da un test solo parzialmente probante: la Virtus Roma (ancora senza primo sponsor) ha appena inserito Jamil Wilson e Dario Hunt, che hanno partecipato allo scrimmage sostenuto contro Scafati domenica scorsa, e può considerarsi tutt’ora un cantiere, Assente dovrebbe essere l’ex Luca Campogrande, scavigliatosi tempo fa. La giornata successiva invece porterà alla Unipol Arena Varese, altra squadra abbastanza per aria, e, insomma, l’avvio non dovrebbe rivelarsi più di tanto traumatico.

Una partenza invece in chiave tutta lombarda per le Vu Nere: nell’ordine Cantù in casa, a Brescia e poi Cremona di nuovo alla Segafredo Arena. Tre partite che obbligatoriamente dovrebbero avere un pronostico pressoché certo, sebbene la trasferta di Brescia in questa fase possa nascondere delle incognite legate sostanzialmente al grado di coesione raggiunto dagli uomini di Vincenzo Esposito, che probabilmente è meglio incontrare in questa fase perché alla lunga potrebbero diventare molto scomodi per tutti, al Palaleonessa. Scopriremo domenica come sia messa, comunque, anche la Virtus, che contro Milano ha evidenziato il ritardo di preparazione di alcuni dei suoi uomini chiave. Nulla di anormale, con quello che è successo e i tempi risicati di una preparazione giocoforza sprint, però a questo punto bisognerà accelerare i tempi di recupero perché dietro l’angolo si nasconde l’Eurocup, il vero principale obiettivo della squadra di Djordjevic. Ma riuscirà a partire il torneo europeo, con i problemi che la pandemia sta causando ad alcune società? Si riusciranno a vedere le partite da casa, visto che non è garantita ancora alcuna copertura televisiva? Insomma, di problemi non ne mancano, l’inizio forse è più travagliato di quanto si potesse presumere un mese fa. Peccato, perché quest’anno la Virtus si presenta con una formazione che, al netto di eventuali sfortune, è decisamente la più completa dagli anni della crisi di inizio millennio. Undici uomini tutti egualmente schierabili, seppur con gerarchie ben definite, ogni ruolo coperto con cambi all’altezza, una fisicità che in Italia siamo ben poco abituati a vedere, si direbbe superiore pure a quella di Milano, come si è intravisto già in finale di Supercoppa. Chiaro peraltro che anche Venezia e Sassari non ci starano a fare da semplici sparring partner al duo delle nobili per eccellenza della pallacanestro italiana,, per cui si potrebbe andare incontro ad un campionato di grande interesse agonistico. I tifosi bianconeri scalpitano, vorrebbero tornare sulle tribune; la ragionevolezza li seleziona, per ora, rigidamente. L’augurio è che quando i giochi si faranno veramente duri il sostegno dei supporter in tribuna sia reso possibile, perché così è tutto un altro gioco. Ma questo, per ora, non dipende che da un disegno superiore.

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