Basket
É BasketCity – Dimmi chi tifi e ti dirò chi sei
É BasketCity – Fortitudo e Cento ritrovano finalmente la vittoria contro Forlì e Nardò, mentre la Virtus, dopo Baskonia, cade contro Trieste
É BasketCity – Non c’è pace a BasketCity. C’è sempre qualcuno che, in una maniera o nell’altra, esce dalla settimana cestistica con l’umore del Grinch a Natale. Questa volta tocca alla Virtus Bologna, che dopo la vittoria rocambolesca in casa del Baskonia perde in rimonta, in casa propria, contro Trieste. Discorso diverso per la Effe, che con le unghie e con i denti strappa i 2 punti dalle mani di Forlì, che avrebbe avuto la possibilità di vincerla se un provvidenziale Freeman non si fosse fiondato sulla palla, mettendo la stoppata che ha preservato il 67-67 stoppando Del Chiaro. Poi il supplementare, la vittoria e la festa biancoblù. Cento finalmente torna a centrare la vittoria dopo le fatiche immani contro Avellino: alla Baltur Arena Nardò non passa e la squadra di Di Paolantonio torna finalmente a respirare. Dimmi chi tifi, e ti dirò il tuo umore. Dimmi chi tifi, e ti dirò chi sei.
Virtus – Montagne russe
Sull’altalena ci sta ancora una volta la Virtus, che tra campionato ed Eurolega non sta riuscendo a trovare la stessa continuità. Se la sponda che sinora aveva maggiormente deluso, quella europea, ha regalato una gioia che ha risvegliato vecchi ricordi, dall’altro il fronte italiano ha riportato bruscamente la squadra di Ivanovic coi piedi per terra. La Segafredo Arena viene espugnata da Trieste, alla quale va il merito di aver saputo portare fino in fondo una rimonta difficile da immaginare.
La famosa cura Ivanovic: sarà davvero così? Certo, la V nera ha un aspetto estremamente diverso rispetto a quella di qualche settimana fa, ma è anche vero che il bilancio resta enigmatico e i miglioramenti non sono palpabili come ci si sarebbe aspettati. BasketCity resta in attesa della sterzata decisiva da parte dei bianconeri, in particolare da Clyburn, nonostante il tiro da 4 che ha regalato il successo col Baskonia sia proprio griffato dal Divino. Serve anche il tempo per oliare le ruote, sistemare i bulloni, rifare benzina. É anche vero, però, che il curvone, per quanto di petto possa essere preso, deve portare la macchina a essere dritta. Mansione dura, anche per uno come Ivanovic. E per la quale servirà tempo.
Fortitudo – 3 metri sopra al cielo
Se da un lato la Virtus si mangia le mani per non aver potuto vivere la settimana perfetta, l’Aquila gongola nel proprio personale “derby” (in tempi di carestia…) contro Forlì. Un po’ per necessità di buttarsi alle spalle la debacle piacentina, un po’ per orgoglio nei confronti di due discussi ex (Martino e Cinciarini), la Fortitudo ribalta una partita che sino al terzo tempo aveva sorriso più agli ospiti che ai biancoblù. Prima la rimonta, poi lo strapotere di Freeman, infine il rientro di Gabriel. Se ne sono viste un po’ di tutti i colori sabato sera, come un Paladozza silenzioso per un quarto intero in protesta per le trasferte vietate (agli ospiti, peraltro). In ogni caso, la Fortitudo mette in saccoccia 2 punti d’oro contro una delle teste di serie della stagione.
Una settimana di riposo, poi si tornerà in pista. Questa volta si faranno gli onori di casa con Brindisi, squadra che come la Fortitudo ha vissuto un avvio complicato di stagione, per poi riprendersi. Tra le file pugliesi anche Mark Ogden, uno di quelli che a coach Caja è piaciuto tanto ma, citando il coach pavese, «Gabriel è la bella copia di Ogden». Si vedrà, quindi, quanto le due squadre si siano lasciate alle spalle i dispiaceri di inizio campionato.
Cento – Torna la luce a BasketCity
Cento, invece, riesce finalmente a invertire il maledetto trend che lo seguiva da inizio stagione. Nardò, reduce peraltro dall’importante vittoria contro Cividale, si schianta alla Baltur Arena contro la squadra di Di Paolantonio. I biancorossi recuperano così fiducia e consapevolezze dopo il periodo nero, soprattutto dopo la brutta sconfitta casalinga contro l’Avellino, che ha peraltro portato a casa lo scalpo di Verona. Esonerato Dalmonte, storico coach della panchina dell’Aquila, in seguito alla sconfitta centese. La dura legge degli allenatori.
Ora l’obiettivo è lasciarsi un po’ di classifica alle spalle: agganciato Nardò a quota 10, ora serve mettere da parte punti ed energie per togliersi dalla zona più calda della ressa, cioè i posti playout. Il prossimo turno si preannuncia complicato ma non impossibile per i centesi, che dovranno scendere in terra laziale per provare a scalfire le certezze della Sebastiani Rieti. I reatini, dopo una partenza al fulmicotone, sono scivolati al settimo posto (che comunque…). Spetta alla Benedetto XIV trovare la continuità che fino a questo momento è sicuramente mancata nell’atteggiamento delle partite.
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