Basket
Virtus Segafredo: è ancora presto per emettere sentenze. L’editoriale del lunedì
Purtroppo, è accaduto un’altra volta. Dopo le belle vittorie a Bourg-en-Bresse, a Trento, dopo quella netta in casa con Lubiana, la Virtus Segafredo è ricaduta nella più imprevedibile delle sconfitte, in casa con la Germani Brescia. I motivi sembrerebbe quasi di doverli cercare da una psicanalista, piuttosto che attraverso un’analisi tecnica. Tra l’altro nella stessa partita, come già altre volte, si sono alternati quarti di gioco sconcertantemente differenti: a un secondo periodo finito 24-33 ne è seguito un terzo da 29-15, poi un quarto da 20-27. Nel primo, la Virtus sembrava viaggiasse per allungare da subito, poi si è arenata in pasticci sia in attacco che in difesa, tanto da doversi affidare a un paio di stregonerie di SanTeo per non finire già sotto subito. Che dire? Francamente, passare adesso al vaglio tutti i motivi tecnici di questa nuova débacle rischierebbe di rivelarsi stucchevole, visto che domani contro il Buducnost potrebbero essere smentiti, esattamente come è accaduto prima di Natale, prima del “maledetto” esonero, ma anche dopo. In verità, ci sarebbe ben poco da dire: se uno guarda i roster con cui le due formazioni si sono presentate non ci sarebbe dovuta essere quasi partita, come era poi accaduto con Cremona, ma anche con Reggio Emilia. A questo punto sui social si sono scatenati i tifosi che hanno già tutto chiaro di chi sia la colpa: va per la maggiore l’accusa verso Djordjevic, ma ce n’è pure per la società, per Adams, per Abass, per gli stessi Belinelli e Teodosic. Qualche perplessità sulla distribuzione fra i giocatori di minuti e responsabilità non posso nascondere di averle manifestate anch’io, nel recente passato, ma ora non mi pare il caso di procedere con questo genere di processi. C’è confusione, forse, magari c’è un pizzico di faciloneria nel modo di affrontare l’avversario, ci sono strani atteggiamenti perché puoi criticare il modo di difendere del trio Markovic-Teodosic-Belinelli, e quello risponde con un parziale di 23-4 in poco più di 5 minuti. Di probabile, continua ad esserci un eccessivo utilizzo dei solti uomini che poi arrivano esageratamente spompi nel finale, un rischio poco comprensibile quando si ha un roster in teoria sufficientemente lungo, ma ora davvero non è il momento dei processi, delle accuse sparate a raffica contro questo o quell’altro. Le sentenze vanno emanate quando si hanno i dati incontrovertibili, prima sono solo illazioni. Nessun obiettivo fin qui è ancora stato fallito, anzi, per cui sarebbe assurdo fasciarsi già il capo. Lasciamo in pace la squadra, quindi, come sarebbe doveroso fare quando si entra in momenti di difficoltà. Domani in Eurocup contro Amedeo Della Valle e Melvin Ejim, scudettato in Italia con Venezia, una squadra sicuramente insidiosa, la Virtus avrà l’ennesima occasione di riscatto. Poi, se ne riparlerà a risultati ottenuti, buoni o cattivi che si saranno rivelati.
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