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La Virtus alla prova del nove. L’editoriale del lunedì

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È strano come arrivi alla sua settimana più importante la Virtus Segafredo: entra nei quarti di finale imbattuta, esce da una vittoria in trasferta a Pesaro, dopo aver perso in casa delle seconda in classifica, eppure il clima appare abbastanza polemico, con i dubbi che si concentrano soprattutto sulla gestione tecnica. Sale Djordjevic non ha più il consenso pressoché unanime di avvio di stagione, su questo hanno pesato non poco le vicissitudini prenatalizie, però è anche vero che pure lui si è esposto a facili critiche giostrando i suoi uomini in maniera quantomeno originale.

Intendiamoci: attaccare un allenatore che vince ha un che di poco intelligente, anche perché il velleitarismo tecnico del tifoso medio non di rado rischia il ridicolo, dietro il vanto di soluzioni tattiche o tecniche che saranno sempre infallibili nell’impossibilità di poterle verificare. Poi, è comprensibile l’atteggiamento di quello che trova difetti per poter dire, prima o poi, io l’avevo detto, con funzione autoincensante: è una delle prerogative dell’essere tifoso. Ci sta meno, sinceramente, arrogarsi il diritto di sputare sentenze di condanna verso professionisti che ne sanno necessariamente infinitamente di più dei commentatori esterni, sia per la maggiore esperienza accumulata, sia perché chi vive le situazioni dall’interno le conosce infinitamente meglio e probabilmente sa cose che gli altri non sanno. Rimane, è vero, un po’ misterioso l’utilizzo di alcuni giocatori, per i quali il coach ha anche parole di miele e poi parcheggia con sistematicità in panchina. Ma i conti si fanno alla fine e non trovo del tutto sano l’atteggiamento di chi a priori sa già come andrà a finire. Non è pilatesco attendere per emettere sentenze, è solo razionale.

Contro Pesaro la Virtus ha rischiato di fare la frittata, ma alla fine l’ha portata a casa. Domani non può permettersi di perdere, con Badalona, e credo che tutti si aspettino una squadra diversa, quella formato Eurocup che finora ha vinto sempre anche convincendo. Sabato viceversa la Virtus non è parsa affatto convincente: questo carattere da Dr. Jekyll e Mr Hyde pare essere la sua peculiarità di quest’anno. Credo che al centro di tutto sarà l’atteggiamento difensivo, perché questa Virtus ha dimostrato di saper mettere la giusta intensità nel proprio gioco e partendo da una grande difesa di saper colpire in velocità e con fantasia. Al contrario, quando si trova a traccheggiare in attacchi leziosi e ripetitivi diviene quanto di più prevedibile, e quindi innocuo, possa esserci. Badalona non è una grande squadra come il Barcellona, ma in Spagna in campionato è pur sempre davanti a Malaga, Andorra, Gran Canaria, e, tolte le solite da Eurolega, davanti ha solo formazioni che, impegnate in Basketball Champions League, hanno avuto una stagione meno intensa. Di conseguenza, sottovalutare i catalani sarebbe ridicolo e pericoloso.

Domani sera la Virtus Segafredo si gioca un bel pezzetto di stagione. Non sarà un incontro da immediato dentro/fuori perché potrebbero esserci esami di riparazione, venerdì e martedì prossimi, ma una sconfitta temo potrebbe gettarla in uno sconforto pericoloso. Domani tocca, però, a tutta la squadra, non solo ai tre o quattro pretoriani del coach serbo, nel bene e nel male. Speriamo che sia chiaro a tutti, e in tutte le sedi, compresi quei tifosi che stanno già affilando i polpastrelli per gettarsi come condor sulle tastiere di cellulari, tablet e pc.

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