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EUROPEI – Negli ottavi è ancora grande Italia. Si va ai quarti – 13 set

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Dopo un grande girone, che ha visto gli azzurri battere Spagna e Germania, l’Italia si gioca il passaggio ai quarti contro Israele. La squadra israeliana fa del contropiede uno dei suoi punti di forza. Lo staff azzurro lo sa e ha preparato la gara proprio in funzione di questo, per cercare di contenere le sortite offensive degli avversari. Recuperato Belinelli, che con la Serbia era stato tenuto a riposo precauzionalmente, l’ex San Antonio Spurs riprende il suo posto nello starting five. Grande prestazione degli azzurri che asfaltano Israele e vanno ai quarti.

LA PARTITA – (13-22;  30-40; 39-68; 52-82) Dopo i primi due punti di Israele un parziale di 0-7 firmatao tuttto da Gentile e Bargnani, porta la gara sul 2-7. “Il mago” sembra quello visto nelle gare successive alla vittoria contro l’Islanda e continua a far la differenza su ambo le parti del campo. Belinelli si sblocca dalla lunga ma Casspi risponde colpo su colpo prima con una tripla poi con un grande assist a D’Or Fisher. Quest’ultimo che realizza un gioco da tre punti dopo un canestro e fallo. Il vantaggio dell’italia si riduce ed arriva a toccare un solo possesso di distanza, poi ci pensano ancora Belinelli e Gallinari a rispedire indietro Casspi e soci (11-19). In fase difensiva Bargnani continua a fare grandi giocate e cancella Yaniv Green, giocatore visto nel nostro campionato con la canotta del Teramo, ma le giocate del numero 9 azzurro non sono le uniche note positive in fase difensiva. Anche Cusin, appena entrato, è decisivo ed evita un canestro di Israele. Dall’altrà è il solito Belinelli, da tre, a fissa il punteggio sul 13-22 e a chiudere così il primo quarto. Israele si mette a zona nel secondo quarto, ma Gallinari sa come fare male agli avversari e porta l’Italia sul 21-30. Da lì in poi, però, Israele riesce a togliere continuità offensiva all’Italia e trovando i canestri nell’altra metacampo torna a meno 4 sul 26-30. Pianigiani è costretto a chiamare minuto e l’uscita dal timeout è di quelle che piacciono: canestro di Gentile e fallo procuratosi dallo stesso giocatore di Milano, davvero incontenibile (26-33). Gallinari e compagni riescono a gestire al meglio il vantaggio, ma non arrivano buone notizie sul fronte Bargnani. Il numero 9 azzurro ricade male dopo un tiro e rientra in panchina per sottoporsi alle cure del fisioterapista. A fil di sirena è ancora uno dei giocatori che nel girone ha fatto alcune tre le cose più preziose: Pietrp Aradori. Il giocatore di Reggio cattura un rimbalzo dopo una tripla di Gentile e trova due preziosissimi punti che mandano le squadre a riposo sul 30-40.

Dopo l’intervallo lungo, è ancora Gentile a guidare i suoi con il 15esimo punto della sua partita: 32-43. Con Bargnani fermo ai box e Cusin con tre falli a carico, tocca a Melli andare a giocare sotto i tabelloni. Cinciarini continua a fare giocate importantissime, sia quando si tratta delle rotazioni difensive, sia quando si tratta di segnare, tenendo vivo il suo plus minus che fino al terzo quarto recita +18. Ancora il terzo quarto, come accaduto già con la Spagna, spacca in due la partita e l’Italia arriva a toccare anche il più 20. La squadra di Pianigiani è in pieno controllo del match e Melli riesce a sostituire al meglio Bargnani e Cusin, anche nella metacampo offensiva. Il terzo quarto si chiude sul 39-68 e nel quarto il “porblema” di Pianigiani è quello di gestire le energie dei suoi in vista della prossima gara. L’ultimo quarto è tutto di garbage time, ma serve a dare minuti a chi ha giocato meno, come Della Valle e Polonara. Finisce 52-82.

LA CHIAVE – Gli accoppiamenti difensivi non sono stati un problema per gli azzurri. Spesso abbiamo visto Gentile e Hackett marcare un lungo senza patirlo e, nel caso del primo, stoppandolo anche. La circolazione di palla, ottima per attaccare la zona israeliana, e l’intensità difensiva hanno fatto soffrire e non poco i nostri avversari.  Per continuità su ambo i lati del campo è stata la migliore Italia vista in questi Europei e il terzo quarto, come con la Spagna, è stato ancora quello chiave. Se poi con tutte le difficoltà, con Datome e Bargnani fuori, riesci a gestire la gara con questa tranquillità e questa autorità allora è un ottimo segnale. Poi la differenza la fanno le piccole cose: Melli che entra con Bargnani fuori e Cusin con tre fallo e dà intensità su ambo i lati del campo, Cinciarini con una ritrovata fiducia al tiro e con scelte difensive impeccabili, Polonara che entra si prende un tiro senza paura e lo segna. Sono tutti segnali che fanno ben sperare in attesa dei quarti. Se in tre quarti il tuo avversario ne fa 38 allora vuol dire che difensivamente qualcosa funziona: altro buon segnale.

foto: oasport.it

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