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Fantinelli, quando il cuore è biancoblù

Dalla promozione alla retrocessione, tra gioie e dolori: il capitano Fantinelli ha scritto un pezzo di storia della Fortitudo, e continuerà a scriverla fino al 2026.

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Matteo Fantinelli - Bianca Costantini per 1000 Cuori Rossoblu/Basket City
Matteo Fantinelli (©Bianca Costantini - 1000 Cuori Rossoblù)

La Storia, con la S maiuscola, della Fortitudo Bologna, è colma di Leggende, con la L maiuscola. Da Basile a Myers, da Alibegovic senza dimenticare il compianto Ruben Douglas. Tra gli infiniti nomi che bisognerebbe citare, si rischia costantemente di lasciare fuori qualcuno, vuoi per dimenticanza, vuoi perchè troppo scontati. I successi, le gioie ma anche i dolori dei biancoblù sono sempre arrivati grazie a giocatori divenuti eroi per una Piazza e per una parte della città, perchè hanno costruito una base infinita di ricordi. Ora, alzi la mano chi, da questa forse troppo prolissa descrizione, toglierebbe Matteo Fantinelli.

Un amore di lunga data

È cominciata dalle giovanili, ancora prima del 2010, l’avventura in biancoblù del Fante. Dopo il fallimento della società, da giovanissimo ha cambiato sponda, concludendo il percorso di crescita nelle giovanili della Virtus. Un amore, questo, che però non sboccia e dopo appena due stagioni il Playmaker Classe 1993 approda a Mirandola prima e a Recanati poi. Fino al 2014, quando con la firma per il Treviso Basket comincia la sua prima grande avventura, caricandosi della responsabilità della fascia da capitano della formazione trevigiana.

Poi, il ritorno a casa: il 20 giugno del 2018, Fantinelli torna alla Fortitudo. Qui, il percorso è complesso ma ricco di soddisfazioni: contribuisce, sotto la guida di Coach Antimo Martino, alla Promozione nella massima serie, dieci anni dopo l’ultima volta. Il 31 marzo 2019, la Effe con tre giornate di anticipo torna in Serie A. Inevitabile che, da Play titolare, il Fante divenga subito l’idolo della tifoseria, pronto a sostenerlo in qualsiasi momento.

Una costante negli smantellamenti

La successiva stagione comincia con l’inaspettato divorzio dall’allenatore con l’arrivo di Coach Romeo Sacchetti. Poche le conferme, troppi i nuovi innesti. La campagna acquisti vede la conferma dei soli Matteo Fantinelli, Pietro Aradori e del capitano dell’epoca Stefano Mancinelli. L’avvio di stagione è, senza mezzi termini, un disastro. Dopo 9 giornate, la Fortitudo è all’ultimo posto in classifica con una sola vittoria a referto. L’obiettivo Salvezza viene affidato a Coach Dalmonte, ma la rosa viene nuovamente modificata, ed iniziano a palesarsi le prime grosse difficoltà. Tra alti e bassi, la categoria viene  comunque mantenuta, ma l’avventura di Dalmonte termina con la rescissione del contratto, cui fa seguito la nuova Effe di Jasmin Repesa.

Nella gioia e nel dolore

Il nuovo anno porta nuovi, tantissimi innesti. Cambi in panchina, altre sostituzioni, altro ritorno di Martino. La stagione termina con la retrocessione dopo il KO contro Napoli, una condanna amarissima davanti al pubblico biancoblù, che lascia gli spalti. In tutti questi anni ed eventi, però, c’è sempre stata una costante. Un giocatore che è restato al fianco della tifoseria, ringraziando tra le lacrime il Palazzetto di Piazza Azzarita per i successi e il supporto durante le cocenti delusioni. Una costante, quello che sarebbe divenuto poi il capitano della nave a bandiere biancoblù. E che ora, dopo 6 anni, ha nuovamente firmato con questi colori, fino al 2026.

Una storia infinita

Dall’estate del 2022, Matteo Fantinelli indossa la fascia di capitano. E la indosserà ancora, almeno per altri due anni. Quella tra il Fante e la Fortitudo è una storia lunga, fatta di alti, bassi, gioie, delusioni, pianti e sorrisi, abbracci e arrivederci. Chi c’è sempre stato merita però di venire ricordato, e i tifosi biancoblù lo sanno bene. Matteo Fantinelli è parte della Storia della Fortitudo, e ha ancora molta Storia da scrivere.

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