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E’ tutt’altra Fortitudo al Paladozza: Nardò battuta 86-62

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KIGILI FORTITUDO BOLOGNA – HDL NARDO’ 86-62 (21-21; 22-11; 24-20; 19-10)

Statistiche:
Fortitudo: Biordi ne, Bonfiglioli, Thornton 16, Aradori 12, Barbante 8, Panni 8, Paci, Fantinelli 9, Niang, Italiano 12, Cucci 16, Davis 5. All.Dalmonte
Nardò: Parravicini 2, Poletti 17, Baccassino, Baldasso 4, La Torre 2, Vasl 18, Stojanovic 17, Kebe, Buschicchio, Donda 2, Borra. All.Di Carlo

Tiri liberi BO 12/12 NA 12/14
Tiri da due BO 19/33 NA 13/38
Tiri da tre BO 12/26 NA 8/28
Rimbalzi BO 38 NA 35
Falli BO 15 NA 13

Arbitri: Salustri, Yang Yao, Attard

Quintetti iniziali:
Fortitudo: Fantinelli, Thornton, Aradori, Davis, Paci.
Nardò: Vasl, La Torre, Stojanovic, Poletti, Donda.

Dagli errori si impara e la prestazione della Fortitudo contro Nardò è un ottimo esempio. Difesa stretta dai primi possessi, pressione sotto le plance e più ritmo sugli esterni: elementi che pagano nel primo tempo ed annichiliscono l’avversario nel secondo dove c’è gloria per tutti ed esce la miglior Fortitudo vista fin’ora. Thornton mostra finalmente il suo talento, Davis fa la voce grossa sotto canestro. Con loro a pieno regime, la Effe cambia volto, questa sera si è visto.

La pressione del Paladozza si fa sentire un po’ per tutti, condizionando il perdurare dello 0-0 per oltre un minuto. L’unico immune è Thornton, autore dei primi 8 punti fortitudini. Anche gli ospiti, pur con più fatica, riescono ad entrare in partita: Vasl scalda la propria mano e firma da tre il sorpasso a metà primo quarto: 13-15. Il gioco della Fortitudo è però veloce in attacco e attento in difesa, viene chiusa molto bene l’area e anche sotto questo aspetto l’apporto di Thornton è prezioso. Ma non è il solo, l’atteggiamento complessivo convince e non cambia quando il resto della squadra si avvicenda sul parquet. Una volta acquisita confidenza col campo, Nardò non è da meno, alzando le proprie percentuali realizzative. Gara frizzante ed equlibrata come dimostrato dal punteggio al termine dei primi 10′: 21-21.

Botti biancoblu ad inizio secondo quarto: 8-0 che permette per il primo parziale di una certa importanza nella partita. Rimane on fire Thornton che oltre a segnare smista assist ai compagni di squadra. Time out chiamato da coach Di Carlo dopo 3′ sul 31-23 per tentare di invertire l’inerzia del momento. Tentativo riuscito solo in parte, la bravura fortitudina sta nel continuare a difendere con intensità, nel fare buona guardia a rimbalzo e nell’abbassare i ritmi di gioco. In effetti la gara si spegne per qualche minuto in un periodo di stanca generale durante il quale non segna più nessuno e si ricordano solo i fischi del pubblico per alcune decisioni arbitrali discutibili. La risveglia la tripla di Stojanovic a due minuti dall’intervallo che riavvicina i salentini e contemporaneamente suona la sveglia anche alla Fortitudo. Davis e Aradori salgono in cattedra per l’ultimo minuto del primo tempo, a loro si unisce un vispissimo Thornton per realizzare il buzzer beater: tridente che funziona e porta la Effe in doppia cifra di vantaggio all’intervallo: 43-32.

L’approccio alla seconda parte di gara è il medesimo degli ultimi secondi della prima. E’ ancora Thornton ad aprire le danze e ad orchestrare il gioco dei padroni di casa. Anche Nardò, però, mostra la stessa faccia complessivamente convincente dell’inizio spinta da Stojanovic, il più ricercato dai compagni di squadra e anche quello con le migliori statistiche offensive tra i suoi. 49-44 a metà del terzo periodo. Il problema di Nardò, complice la chiusura dell’area biancoblu, è che il numero 23 è l’unico a buttare la palla dentro il canestro mentre la Fortitudo scatena tutti gli esterni e non solo loro. Canestri da fuori, da sotto e dalla lunetta: entra, se non tutto, quasi e il divario lievita fino al +15 (65-50) in una manciata di minuti. La partita prende una direzione specifica, evidenziata da un alta marcatura sulla sirena, questa volta di Aradori: 67-52 dopo 30′.

Punti anche per Barbante dopo parecchia sofferenza sotto canestro nel secondo quarto. Rinnovata fiducia per lui e per la coppia Italiano-Cucci che dai 6,75 portano a 22 il gap tra le due formazioni. Con gli sapzi ridotti al minimo, l’HDL non riesce più a reagire se non con qualche fiammata individuale utile solo a limitare il passivo nel punteggio che segna 77-55 a 5′ dalla fine. C’è posto per tutti alla festa biancoblu: Italiano si diverte da tre, Niang sfiora i primi punti ed il giovanissimo Bonfiglioli assaggia per qualche secondo il campo. La Fossa canta ed alza le sciarpe sulla sirena finale a suggellare l’ottimo ritorno al Paladozza: 86-62 finale.

 

 

 

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