Basket
Fortitudo: 5 indicazioni dopo i primi test
I primi passi stagionali della Fortitudo sono tutt’altro che falsi e, con le dovute premesse contingenti, il due su due nelle prime amichevoli lo testimoniano. Prima la vittoria con Pistoia e poi quella con Ravenna restituiscono qualche impressione tecnica sui biancoblu, cinque per l’esattezza.
Il ruolo delle point-guard:
Rifacendosi ai tabellini finali di entrambi le partite, spicca nettamente l’apporto a canestro di Thornton e Aradori. L’americano ha messo in evidenza le sue doti offensive che, se confermate quando il gioco si fa duro, possono spaccare le partite e permettere davvero alla effe di indirizzare le sorti di una gara. E’ un giocatore di una categoria superiore come potrebbe esserlo Aradori. I possessi offensivi dei biancoblu passeranno dalle loro mani e se anche il veterano azzurro manterrà il ritmo, diventano il duo guardia-ala più forte di tutta la serie A2.
La leadership di Fantinelli:
Sebbene a domanda risponda con incertezza e senza sbilanciarsi, di fatto il Fante, è già il capitano della Fortitudo. Le redini delle manovre sul parquet le tiene saldamente in mano lui ed il livello, per ora, visto negli avversari è più che alla sua portata. Ci sono tutti gli ingredienti per l’anno del suo rilancio e i primi segnali da lui stesso lanciati confermano la sensazione.
Il rebus del pivot:
La nota di incertezza maggiore riguarda le plance biancoblu, proprio quelle da cui è partito il mercato e si pensava fossero maggiormente solide. La Fortitudo è una squadra “alta” ma quest’altezza non ha fatto la differenza negli scrimmage. Paolo Paci è quello che si è mosso meglio, di sicuro rispetto ad un appannato Barbante. Alternato il rendimento delle ali grandi: Davis male la prima e bene la seconda, Cucci fondamentale attaccante contro Pistoia (top scorer biancoblu con 17 punti). Meccanismi sui quali Dalmonte ha ancora un po’ da lavorare.
L’inserimento di Niang:
Molto interessante vedere il giovanissimo Niang (classe 2004) all’interno delle rotazioni della squadra. Forse qualcuno ricorda i minuti giocati l’anno scorso nella trasferta di Treviso e il suo nome a referto in alcune occasioni, ecco che questo nuovo contesto può rappresentare la sua prima grande opportunità di crescita. Il suo apporto è ancora parecchio limitato ma ha dimostrato di essere affidabile, soprattutto in difesa. Essendo un under, molto spesso sarà portato almeno in panchina ma vedendolo in campo già ora, le idee del coach potrebbero essere più ambiziose.
Una Fortitudo vincente:
Ribadito più e più volte da chiunque, mani avanti e chi più locuzioni conosce più ne dica, fatto sta che per il momento si è vista una Fortitudo vincente. Non sono stati successi agili, anzi diverse gocce di sudore sono rimaste sul campo e alcuni parziali subiti denotano fasi di blackout che non potrai permetterti ma i punteggi finali dicono 2 vittorie e 0 sconfitte, due su due contro due formazioni che incontrerà in campionato e quindi di pari livello. Di questo va preso atto.
Il prossimo passo è la Supercoppa contro San Giobbe Chiusi, in programma il 10 settembre al PalaSavena. Lo start stagionale vero e proprio, il primo esame che conta davvero per la nuova effe nasconde insidie? Le prime uscite suggerirebbero di no: prenderci è faicle, sbagliarsi è un attimo.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook