Basket
Fortitudo, a che punto siamo?
“Fortitudo 1, altra squadra di Bologna 0”, così la vedono goliardicamente i tifosi biancoblù, punzecchiando la sponda bianconera di basket city su Facebook dopo il primo trofeo stagionale conquistato al Torneo di Cervia. Scherzi a parte, si parla ancora di basket estivo, ancora lontano dall’intensità della stagione regolare, ma da cui possiamo già trarre qualche indizio sulla Fortitudo che sarà. Prime sgambate per la truppa di Antimo Martino, trionfante in quel di Cervia al memorial Leonelli-Manetti, prima in semifinale contro Roseto (90-57) e poi in finale contro Ravenna (91-80), in due match dall’esito più che scontato. Nonostante la differenza di categoria abbia influito e non poco sull’esito degli scontri, in questo weekend di pallacanestro marittima abbiamo potuto osservare più da vicino i nuovi acquisti dell’Aquila, facendoci inoltre un’idea più precisa di quello che potrà essere il reale apporto in materia di punti ed esperienza della panchina. Assenti Fantinelli (lungodegente dopo l’intervento subito al polso per l’infortunio rimediato contro la Virtus Roma) e Mancinelli (problema alla spalla, rientrerà in gruppo lunedì), in cabina di regia si è collocato Rok Stipcevic, rapido e scattante, in grado di creare superiorità numerica dal palleggio e capace di rendersi pericoloso sia in penetrazione al ferro che in assistenza ai compagni dal perimetro. Kassius Robertson, guardia di origini canadesi, vera croce per le difese avversarie: dichiaratosi leader nel DNA, ieri ha fornito una prestazione da stropicciarsi gli occhi, mettendo a ferro e fuoco Ravenna da ogni posizione possibile senza sbagliare un colpo a cronometro attivo. Ma non solo: ottime capacità di palleggio, dribbling ubriacante, capacità di passaggio ottime lo rendono una minaccia su molteplici fronti. Pietro Aradori già lo conosciamo: ottimo in fase d’attacco, deve lavorare su quella fase difensiva a cui Antimo tiene particolarmente, alzando il proprio livello d’intensità per potersi integrare al meglio con la mentalità Fortitudo. In fase di collaudo la coppia di lunghi nei ruoli di 4 e 5, con Leunen e Sims a battagliare nel pitturato e dalla linea dei tre punti. Le doti del “Professore” sono cosa ben nota agli esperti della pallacanestro italica, più enigmatico invece il profilo di Henry Sims, reduce da un ottima stagione nella Capitale e che non ha lasciato dubbi alla dirigenza biancoblù su quale fosse il giocatore designato per raccogliere l’eredità di pivot dopo la rescissione di Giovanni Pini. Giocatore massiccio, lo statunitense, nonostante la mole, abbina una capacità di palleggio inconsueta per un profilo della sua taglia ad un abilità sopra la media dalla media in fase offensiva, imponendosi anche in difesa come un muro quasi invalicabile (due le stoppate ieri sera e la sensazione che sotto canestro l’ultima parola sia sempre sua). Ottime indicazioni anche dalla panchina, con Cinciarini in grado di fare male con la sua tecnica e la sua esperienza anche a minutaggio ridotto; Daniel una certezza come supporto alle prime linee, mentre per i giovani vale il discorso che “So ragazzi”, ma la qualità c’è e si faranno. La mano di Antimo c’è, e si vede: livello di intensità altissimo dai primi possessi, continuo movimento degli effettivi in campo sia con la palla che senza, capacità di poter variare il giocatore in regia senza intaccare l’efficacia della manovra. Le prime impressioni sono ottime nonostante si parli ancora di pallacanestro estiva e, se l’impegno continuerà ad essere quello visto in questo fine settimana, di sicuro ne vedremo delle belle.
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