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Fortitudo – A come Ambizione

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Scricchiolii, veri o presunti, ma comunque scricchiolii. Impercettibili, ma che dopo la sconfitta contro Montegranaro, sono diventati chiaramente udibili. Così, su uno strato di ghiaccio, la Fortitudo procede il proprio cammino in campionato e, nonostante qualche passo falso, è ancora saldamente in vetta.

Scricchiolii, dicevamo.

Il ruolino di marcia quasi perfetto dei biancoblù, è emulato quasi alla perfezione dalla formazione di Cesare Pancotto che, a sette turni dalla fine, è a stretto giro di posta. Ma i marchigiani, anziché rallentare, premono forte sull’acceleratore: ben dodici le domeniche senza conoscere sconfitta, con un calendario che vede come impegni più probanti le sfide contro Treviso e Verona.

Serpeggiano così fra i portici di Bologna i primi dubbi, che si insinuano nelle menti dei tifosi dell’Aquila: ce la farà la Fortitudo a evitare i playoff?

Dubbi più che leciti, visti anche gli infortuni che stanno falcidiando la rosa di Antimo Martino: Cinciarini, letale dalla panchina in più di un’occasione, dovrà fermarsi per tre settimane; Mancinelli, che sta vivendo una stagione densa di stop, causati da i numerosi problemi fisici; Sgorbati, elemento importante per le rotazioni della squadra, ai box per un problema ad un piede.

Come già ampiamente anticipato (e dimostrato sul campo), i numerosi problemi non hanno intaccato le certezze dei biancoblù, che invece hanno fatto quadrato, rispondendo presente ad ogni occasione possibile. Il merito è da dividere equamente fra la gestione tecnica dell’allenatore molisano ed i giocatori, qualitativamente eccelsi e perfetti per interpretare al meglio il gioco richiesto dal proprio coach.

Un capolavoro di Martino che, assieme ai suoi ragazzi, ha settimana dopo settimana cementato una mentalità vincente, ponendo le basi per una grandissima stagione, ancora tutta da vivere.

“Winners focus on winning, losers focus on winners”, questo il succo del discorso: mai voltarsi indietro, bisogna solo guardare avanti, perché i vincenti si concentrano sulla vittoria, senza badare al resto.

Mentalità che, come se ce ne fosse stato ulteriormente bisogno, ha trovato in questi giorni un ulteriore esponente: Carlos Delfino. L’ala argentina, dopo le numerose esperienze oltreoceano sui parquet della NBA e dopo aver arricchito il proprio palmares, è tornato nuovamente sotto le due Torri. Una scelta romantica, dettata dalla voglia di dare una mano, entrando in punta di piedi in una realtà rimastagli profondamente nel cuore e dalle grandi ambizioni future.

E gli scricchiolii?

La Fortitudo così, con poche e semplici mosse, si è allontanata dallo strato di ghiaccio pericolante, certificando ulteriormente la volontà (come se ce ne fosse stato bisogno) di tornare grande.

Una squadra che merita una “A” come voto, che è anche un po’ il motivo ricorrente degli ultimi mesi.

A come Aquila.; A come Ambizione; A come Serie A…

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