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Fortitudo Bologna, ora che si fa? L’editoriale del lunedì

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Sette giornate di Serie A, una sola vittoria per la Fortitudo Bologna. Un dato che non ha bisogno di molte spiegazioni. Sono sette le sconfitte se si considera anche l’impegno di Basketball Champions League contro il Brose Bamberg. 

Alla Lavoropiù sembra funzionare poco o niente. Ancora una volta siamo qua a commentare una sconfitta pesante, in un match che – settimana scorsa – avevamo definito un viatico importante per la stagione.
All’UnipolArena a passare questa volta è la De’Longhi Treviso che non assaporava i parquet da ben tre settimane. La Fortitudo non è riuscita a sfruttare questo “vantaggio” a suo favore ed è capitolata ai colpi di uno strepitoso David Logan (35 punti), oltre che eccellenti prove di Nicola Akele (18+7) e dell’ex agguerrito Matteo Chillo (16+7). 

Un dato traspare. Nell’87-98 è ancora una volta la difesa a lasciare a desiderare.
Se si considerano le ultime tre partite tra campionato e coppa, la Fortitudo ha subito 298 punti: una media di quasi 100 a gara. Una montagna che è impossibile da superare, specie se si pensa alle pesanti assenze di Ethan Happ e Matteo Fantinelli.
E allora ora ci si interroga. I tifosi biancoblu su forum e social hanno già da giorni iniziato ad esprimere il proprio disappunto su squadra, staff tecnico e società.
La gente, il fulcro della realtà fortitudina, sta cominciando a spazientirsi chiedendo a gran voce l’esonero di coach Meo Sacchetti.
I risultati che il C.T. della Nazionale sta portando a casa sono veramente scarsi e le prestazioni in campo ne sono il motivo.
La difesa fa acqua, l’attacco è basato solo ed esclusivamente sulle individualità. Non c’è parvenza di gioco, se non continui uno-contro-uno che portano a poco o nulla. Poi certo si segnano 87 punti contro Treviso, ma sono il frutto del talento dei giocatori biancoblu.

L’esonero di Sacchetti avrebbe senso? Il tecnico di Altamura – anche sentendo le dichiarazioni post partita – non sembra avere la squadra in mano.
E adesso però andare ad intervenire sarebbe probabilmente un bagno di sangue. In primis dal punto di vista economico – le risorse non sono infinite, anzi… – e in secondo luogo dal punto di vista di progettualità tecnica. Quale allenatore è adatto a prendere in mano questo tipo di roster? La squadra così costruita è “sacchettiana”, l’eventuale sostituto (si parla di Maurizio Buscaglia, Luca Banchi o Luca Dalmonte) dovrebbe avere la flessibilità di provare a giocarsela con questo parco giocatori nonostante un “credo cestistico” differente. Ecco allora che la soluzione interna, quella della promozione ad head coach di Stefano Comuzzo, potrebbe venire incontro ad entrambe le situazioni.   

Per tamponare gli infortuni sono arrivati Marco Cusin e Wesley Saunders e quindi probabilmente dare ancora del tempo a Sacchetti è giusto… salvo cataclismi ancor più grossi rispetto a quelli che stiamo vivendo oggigiorno.
Il primo fa quel che può, in base alle sue capacità: qualche blocco granitico e un po’ di presenza in area, l’età e il talento però non mentono.
Saunders al suo esordio con Treviso è entrato subito di “prepotenza” nelle rotazioni e nei giochi di squadra. Nei suoi 28’ ha tirato 13 volte da due e 5 da tre segnando 15 punti. Questo dato fa capire come invece Pietro Aradori non sia mai riuscito ad entrare in partita… seppur segnando 13 punti. 
Sacchetti non ha mai avuto il roster al completo. Si attendono i rientri di Fantinelli e Happ soprattutto, ma con Treviso mancava anche capitan Stefano Mancinelli.
C’è bisogno di una sterzata, però. Il prossimo impegno sarà contro Reggio Emilia. Probabilmente – a causa dell’elevato numero di positivi al Covid-19 all’interno della Unahotels – non si giocherà, però ci sarebbe la sfida nella sfida contro Antimo Martino. Dopo Reggio, ecco il derby contro la Virtus Bologna. Quella probabilmente sarà la deadline dove poi si tireranno le somme.
L’ambiente è in fibrillazione. Tutti sono sulla graticola… nessuno escluso!

 

 

Foto di Valentino Orsini/ Fortitudo Pallacanestro Bologna

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