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Caja: «Abbiamo giocato in 5, era difficile andare ad attaccare il ferro»

Il commento di coach Attilio Caja al termine di Fortitudo-Cividale, gara vinta dagli ospiti 79-86 al PalaDozza.

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Attilio Caja durante Pesaro-Fortitudo crediti Valentino Orsini
Attilio Caja (©Valentino Orsini - Fortitudo Flats Service Bologna)

Al termine di una partita intensa e combattuta, che ha visto Cividale espugnare il PalaDozza con un ultimo quarto da manuale, le parole dei due allenatori fotografano con lucidità stati d’animo opposti. Da una parte, la delusione di coach Caja per una Fortitudo che ha sprecato troppo, dall’altra la soddisfazione di coach Pillastrini per una vittoria conquistata con maturità, freddezza e attenzione nei momenti chiave del match.

Il commento di coach Attilio Caja (Fortitudo Flats Service Bologna)

«Complimenti a Cividale. Dispiace per quello che non riusciamo fare per rendere felice il pubblico e la società. Ci mettono nelle condizioni ideali e sono sempre presenti. A volte non riusciamo a fare certe cose, ma fa piacere che la gente alla fine abbia apprezzato il quintetto che nel terzo quarto ha giocato con grande cuore, quello che servirebbe sempre. Per il resto tutti hanno visto come è stata la partita. Gabriel? Il nervosismo è un problema ripetuto, anche prima del mio arrivo. Gli arbitri forse hanno fatto qualche fischiata un po’ dubbia, quasi di sfida e rivalsa. Ma non mi va di parlarne dopo una partita così giocata da alcuni di noi. Non sono ancora riuscito a cambiare certe mentalità. Alla fine abbiamo giocato in 5, era difficile andare ad attaccare il ferro».

Le parole di coach Stefano Pillastrini (UEB Gesteco Cividale)

«Sono molto contento. Vincere qui contro una squadra che ha tanti giocatori che hanno vinto questo campionato non è facile. Bene all’inizio, poi sembrava avessimo dimenticato tutto e attaccato da fermi, pagandola. Di solito questi parziali al Paladozza sono fatali, ma noi non ci siamo fatti spegnere e abbiamo ripreso a giocare. Noi sappiamo che siamo Cividale, sappiamo quale è il nostro progetto, ma questo per noi è un bel premio. Ho affrontato squadre di Caja ormai una cinquantina di volte, so che sono sempre realtà rapide a cui devi mettere sabbia negli ingranaggi e cercare di muovere tanto la palla in attacco, anche perché contro esterni più grossi dei nostri questo è l’unico modo per giocare».

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