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Fortitudo – Biancoblù, dove potete arrivare?

La Fortitudo in questa stagione può avere grandi ambizioni, ma tanto passerà dall’equilibrio del campionato e se reggerà fisicamente

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Deshawn Freeman e Kenny Gabriel
Deshawn Freeman e Kenny Gabriel, il duo americano della Effe (©Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

Dopo aver festeggiato la vittoria della Fortitudo della SuperCoppa, proviamo a ipotizzare come potrà la squadra di Cagnardi dire la sua in questa stagione così ricca di impegni. Ci sono diverse pretendenti al salto di categoria, come Cantù, Udine e Pesaro… E tante altre che, come la Fortitudo, hanno voglia di rompere le uova nel paniere alle corazzate attrezzate dalle “magnifiche tre”. Che si tratterà un campionato lungo e faticoso si sapeva sin da quando è stato ufficializzata la “fusione” dei due gironi in uno solo. Quest’anno il livello è altissimo e dal finale non pronosticabile: si preannuncia, senza se e senza ma, una serie A2 coi fiocchi, spettacolare fino all’ultima partita.

Una serie A2 gremita di protagoniste

E la Fortitudo? Come si inserisce all’interno di questa bagarre di gente che vuole fare la voce grossa? Nel ranking proposto da 1000Cuori BasketCity, la Effe di coach Cagnardi si trova in seconda fascia, tra quelle squadre che sicuramente arriveranno in alto, ma che paiono avere quel qualcosa in meno rispetto alle corazzate Cantù, Udine e Pesaro. Nulla è scritto, perché la Fortitudo, oltre a conoscere bene le “regole” della serie A2, è abituata a stupire, in perfetto “stile Fortitudo”, appunto.

L’esempio più recente? La SuperCoppa vinta qualche giorno fa, che aveva come vincitrice già scritta Cantù, con Forlì pronto a provare a rompere le uova nel paniere. La Fortitudo non si presentava affatto come favorita, tenendo anche conto delle importanti assenze di Panni e Aradori. Non solo. Si pensi all’anno scorso. Una squadra che non sembrava avere grandi pretese dal campionato è arrivata alle finali playoff (peraltro, facendo clean sheet fino all’ultimo atto contro Trapani), facendo leva su una difesa martellante e su un quintetto con pochi rivali nella categoria. Forse, con una panchina più lunga e il miglior italiano dello scorso anno Pietro Aradori a disposizione per tutta la serie contro gli isolani, l’epilogo sarebbe stato diverso.

Bisogna andare avanti, scordandosi della cavalcata vincente dello scorso anno. Le premesse ci sono tutte, anche perché il mercato di quest’estate è stato di altissimo livello e ha portato a vestire i colori biancoblù, secondo chi scrive, diversi ottimi giocatori. “Escludendo” Gabriel, fuori categoria come dimostrato nel precampionato, tutte le nuove firme della Effe hanno la possibilità di lasciare un segno più che positivo in quest’annata. Sarà da trovare la giusta alchimia e la chimica vincente per poter arrivare in fondo a questo tour de force. Esser riusciti a trattenere buona parte del quintetto sotto alle Due Torri potrebbe rivelarsi la mossa vincente in casa biancoblù per preservare tutti i meccanismi che lo scorso anno tanto han ben funzionato. Ma torniamo alla domanda: dove può arrivare questa Fortitudo?

Fortitudo, parole chiave: trasferta e difesa

Partiamo dal presupposto che una risposta non c’è. O meglio, è impossibile da dare prima che tutte le squadre non svelino le proprie carte. Qualcuno l’ha già fatto in SuperCoppa, come Orzibasket, ma tornei del genere, della preseason, vanno tenuti in considerazione fino a un certo punto. Alla stessa maniera, le sconfitte di Cantù e Forlì devono stupire fino a un certo punto. Quelle che all’apparenza sembrano corazzate potrebbero non rivelarsi all’altezza, così come squadre che sembrerebbero avere poco da chiedere al campionato potrebbero pescare la matta e rivelarsi autentiche mine vaganti, sulla falsa riga della Fortitudo la scorsa stagione. Un elemento che sicuramente farà la differenza è l’approccio, soprattutto fuori casa, che la squadra di Cagnardi avrà in trasferta: il calendario delle prime 6 giornate ne prevede ben 4 in trasferta.

Il Paladozza è un fortino, senza se e senza ma, e difficilmente la Effe concederà più di 3-4 vittorie all’interno delle mura amiche. Le trasferte, invece, non devono trasformarsi nel tallone d’Achille della truppa biancoblù. 19 partite in esterna sono parecchie, e dato che si andrà a giocare in campi discretamente caldi (primo esempio tra tutti, Pesaro) sarà importante raccogliere tutto il seminato possibile per cercare di restare saldi nelle zone alte della classifica.

Altro aspetto da attenzionare in maniera particolare sarà la difesa. Caja basava tutto sul lavoro nelle retrovie, e non a caso una squadra con punti limitati nelle mani come quella dello scorso anno è riuscita a finire nelle migliori 4 del campionato. La scelta dell’allenatore è stata quella giusta, dato che anche Cagnardi è un coach molto difensivo. Non ci sarà, quindi, un cambiamento radicale nel comportamento difensivo che terranno i biancoblù. Se le lancette gireranno per il verso giusto anche dietro, si potrà provare anche a minare le certezze di squadre offensivamente devastanti come Cantù o Udine.

Un calendario fitto

Un aspetto che andrà curato al meglio è quello legato all’età. La Fortitudo non si presenta con un roster giovane come quello di Cento o Verona, ma ha diversi giocatori che fanno dell’esperienza la loro arma principale. Quello che sarà importante, quindi, sarà riuscire a tenere botta dal punto di vista fisico nella fitta rete d’impegni che occuperanno il calendario della Effe. Spesso si giocherà ogni tre giorni. Quello che conta, quindi, è capire come reagiranno le gambe di alcuni giocatori ad impegni così ravvicinati e impegnativi.

Il tutto, tenendo conto che Panni non si presenterà ai nastri di partenza al top della propria forma e con Aradori ai box fino a novembre. Mian sarà chiamato agli straordinari, Dal canto suo, l’ex Trapani ha dato segnali più che incoraggianti nel corso della preseason: eletto MVP della SuperCoppa LNP, Mian ha dato prova di una forma smagliante per quanto riguarda tenuta fisica e mira dalla lunga, come dimostrato dai 30 punti sfiorati in finale contro Orzibasket. Anche per quanto riguarda Cusin bisognerà capire quanto effettivamente il lungo ex Torino riuscirà a contribuire nel corso dell’anno. Il 39enne è chiamato a sostituire Freeman per almeno 10’/15′ minuti di qualità, ma servirà tutta l’attenzione da parte dell’americano nel non sovraccaricarsi di falli ed evitare infortuni per non mettere la Effe in una posizione potenzialmente pericolosa.

Certezze

La Fortitudo ha pronti diversi conigli bianchi nel proprio cilindro, per cui è improbabile che le altre squadre guarderanno l’Aquila con spavalderia. Chi certamente spicca è il duo in regia Fantinelli-Sabatini, una vera e propria combo letale che piazza la Effe tra le migliori (se non la migliore) in questo specifico reparto. La dimostrazione è arrivata in SuperCoppa, ma c’erano stati segnali anche nelle amichevoli precedenti. QI cestistico fuori dal comune, l’accoppiata delle meraviglie ha davvero la possibilità di divertirsi e far divertire quest’anno. Altra colonna portante è Freeman sotto al ferro. Se ne sono visti pochi come lui nel reparto l’anno passato, prova del fatto che la Fortitudo ha fatto bene a voler puntare nuovamente su di lui anche in questa stagione.

Per quanto riguarda Gabriel, se l’ala forte confermerà tutto ciò che di bello si è visto nelle sue esperienze passate in LBA, pare proprio che potrebbe rivelarsi l’acquisto dell’estate non solo della Fortitudo, ma di tutta la serie A2. Chiamato a sostituire una partenza pesante come Ogden, Gabriel non è solo un giocatore eccezionale, ma anche un leader vero, ruolo che forse Mark Ogden ha faticato maggiormente a ricoprire, nonostante fosse dai più considerato il miglior giocatore biancoblù della passata stagione. E ancora, Aradori. Il “Cagnaccio” è attesissimo in casa Fortitudo, e la speranza è che non si debba aspettare troppo per rivederlo sul parquet. Se riuscirà a recuperare la forma della passata stagione, Aradori sarà senza dubbio il valore aggiunto di questa Effe.

Conclusioni: la Fortitudo può farcela

Che dire: in questa serie A2 la Fortitudo appare quasi incollocabile. O meglio, di certo ai piani alti, ma è difficile dire esattamente come e dove l’Aquila chiuderà la regular season. Dipenderà molto da quanto saranno oliati gli ingranaggi, i suoi e quelli degli altri. Una sola promozione, quest’anno, sembra davvero troppo poco per il valore che, ai nastri di partenza, sarà messo in campo. I playoff, senza passare dai play-in, sembrano assolutamente alla portata, anzi, lo sono. La promozione diretta potrebbe sembrare un po’ ambiziosa, ma l’esperienza sarà una delle chiavi in questa serie A2 così competitiva e la Fortitudo ne ha da vendere.

Nel complesso ha poco da invidiare agli altri, senza magari avere l’atletismo delle squadre più giovani, ma la saggezza dalla propria parte. L’approdo ai playoff potrebbe essere un’arma a doppio taglio, più pericolosa che vantaggiosa però. Dopo le fatiche di 38 partite, ricominciare da capo e tornare a giocare ogni 2/3 giorni potrebbe essere una mazzata per una squadra stanca.

Chiudiamo. In fin dei conti, è anche bello non fare pronostici. La Fortitudo è una bella squadra che avrà la possibilità di dire la propria in un campionato competitivo come quest’anno. Il resto, poi, si vedrà strada facendo. Quindi, che si apra il sipario, si accendano le luci, la serie A2 sta per iniziare. Ci sarà da divertirsi.

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