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Fortitudo Bologna

Fortitudo senza paura: la battaglia contro Verona è biancoblù

La Fortitudo difende il Paladozza e supera anche Verona: Freeman monumentale, Gabriel finalmente leader

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Pietro Aradori crediti Valentino Orsini
Pietro Aradori, rientrato per Fortitudo-Verona (©Valentino Orsini)

FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA 70-67 TEZENIS VERONA (22-13;13-22;17-16;18-16)

Flats Service Fortitudo Bologna: Giordano 1, Bonfiglioli, Aradori 3, Gabriel 18, Battistini, Bolpin 6, Panni 3, Mian 6, Fantinelli 13, Freeman 16, Sabatini 4. All. Cagnardi

Tezenis Verona: Pullen 8, Mbacke, Cannon 8, Gazzotti 2, Faggian 3, Airhienbuwa, Palumbo 5, Esposito 9, Penna 20, Udom 12, Bartoli. All. Ramagli.

Qui le statistiche complete

Non è ancora tempo di pandori. Dopo la trasferta amarissima di Nardò urgeva rialzare la testa. Che sarebbe stata una partita dalle grandi emozioni si sapeva anche prima della sirena iniziale. La Fortitudo lotta, cade, si rialza, ma soprattutto ci crede, trascinata come al solito dalla sua gente. Freeman e Gabriel fanno meraviglie, il Fante in regia (ma spesso anche altrove) è tutta una prodezza. E con Menalo, ora, chissà…

Le cronaca di Fortitudo-Verona: primo tempo

Quintetti iniziali:

Fortitudo Bologna: Fantinelli, Bolpin, Mian, Gabriel, Freeman.

Tezenis Verona: Palumbo, Esposito, Cannon, Pullen, Udom.

Primi minuti intensi, con la Fortitudo che mette il naso avanti con le bombe di Mian e Fantinelli. Bolpin in contropiede e Mian dopo la rubata del capitano fanno esplodere il Paladozza, gremito come  non si era ancora visto in questa stagione: i primi 5′ sono un monologo biancoblù. Ramagli chiama sapientemente minuto, tentando di mettere un freno all’ondata firmata Effe (15-4). Fa finalmente il suo rientro Aradori, lontano da campo da quella dannata Gara-1 contro Trapani, e sceglie la maniera migliore per farlo: tripla e +14 Fortitudo. Non smette di macinare l’Aquila, che pesca anche Freeman in contropiede che inchioda davanti alla Schull. Verona si raccapezza in attacco, la Effe spreca un paio di palloni e il cronometro, dopo 10′, dice 22-13.

Ci pensa l’ex Virtus Penna a risollevare li scaligeri, portandosi a quota 9 punti dopo pochi minuti. La Fortitudo ci mette voglia e coraggio davanti e dietro , peccando talvolta di leggerezza. Di riffa e di raffa Verona si porta sul -5, con la Effe che si raffredda da 3 (2 airball di fila) ma che resta avanti con un buon Freeman, monumentale anche dietro. I veronesi continuano a lavorare sui fianchi, portandosi sul pari nonostante un Gabriel attento a rimbalzo e caldo dall’arco. Sirena di metà partita, punteggio sul 35-35.

Kenny Gabriel crediti Valentino Orsini

Kenny Gabriel (©Valentino Orsini)

Secondo tempo

A Verona servono 15″ per trovare il primo vantaggio della partita. Un po’ Freeman dietro, un po’ San Fantinelli davanti, la Fortitudo riesce a non farsi inebetire dalla verve di Verona, ben diversa dal primo parziale. Si incrinano i meccanismi della Effe, che non ha più serenità nel far girare il pallone. Ci pensa Penna a interrompere l’inerzia positiva di Verona, beccandosi un tecnico per aver scherzato un po’ troppo col fuoco, ma la palla continua a entrare e in un amen il tabellone dice 42-50 in favore dei gialloblù. É Gabriel a suonare la carica, poi Sabatini si inventa una magata che vale il -3. Il pallone del pari, tuttavia, è ancora di Gabriel, che infilza dalla lunga. Sportellate di Freeman e ancora vantaggio Fortitudo: con 10′ ancora da giocare, il tabellone dice 52-51.

Se il muro di Berlino esistesse ancora, probabilmente si chiamerebbe muro Freeman: il lungo americano sembra fatto di nichel e acciaio, tanto sembra un ostacolo insormontabile per Verona. Segna, difende, va a rimbalzo e in un minuto la Fortitudo torna sul +9. Verona non resta a guardare e continua a ferire, raggiungendo il 60-55. Ultimi 5′ dove può accadere di tutto: bomba di Panni, ma la risposta scaligera non tarda ad arrivare. Gabriel ci mette il suo, con una lebronjamesata che spedisce la palla nella retina dall’angolo più remoto dell’arco, di quelle che solitamente sbattono contro l’angolo del tabellone. Verona ha 7 vite e la Effe lo sa: abbassare la guardia potrebbe essere fatale. E allora dai di gambe, dai di rimbalzi, dai: due triple di Penna, ma il cronometro è dalla parte biancoblù. Finisce 70-67 col brivido al Paladozza, ma la vittoria è della Fortitudo.

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