Fortitudo Bologna
Hic Sunt Leones – #20 e 26 (punti)
Hic Sunt Leones – Dopo la prestazione opaca ma vincente di domenica contro Piacenza, la posta si alza: si va a Verona

Hic Sunt Leones – #20. Come il numero ritirato dalla Fortitudo domenica in onore di Ruben Douglas, il volto dello scudetto del 2005. Basta un anno per scrivere la storia di un club? Sembra proprio di sì: Ruben insegna. 26. Come i punti in tasca alla Effe con la vittoria di domenica insieme, più o meno, a mezza A2. Ma andiamo con ordine.
La cerimonia e Piacenza
Partiamo dalle note liete, dalle cose belle che hanno caratterizzato una domenica davvero particolare per la Fortitudo. Il ritiro della maglia di Ruben Douglas è stato veramente uno spettacolo per il quale è valsa la pena dell’acquisto del biglietto. Una cerimonia breve ma intensa, di quelle che resteranno per sempre nella memoria di qualsiasi tifoso biancoblù. Le emozionate parole del fratello di Ruben, lo sguardo commosso della mamma mentre sopra la Calori veniva alzato, per restarci per sempre, il numero #20 dell’eroe del 2005. Un istante per l’eternità, scrive la Fossa mentre nel Paladozza risuona il lungo applauso del mondo biancoblù. In un’atmosfera degna di un qualsiasi ritiro delle jersey NBA, l’Aquila tributa un ultima volta quella che è stata e resterà una grande icona in terra della palla a spicchi felsinea.

La coreografia della Fossa in onore di Ruben Douglas (©Valentino Orsini)

Ruben Douglas, la maglia ritirata al Paladozza (©Fortitudo Bologna Pallacanestro 103)
Detto questo, lo spettacolo che ha seguito l’evento più atteso da aprile a questa parte non è stato sicuramente dello stesso livello. Anzi. La Fortitudo con più sufficienza (no, non parliamo di 6 in pagella) dall’inizio della stagione archivia sì la pratica Piacenza senza dover ricorrere a qualche balordo barbatrucco, ma dà prova di un discreto passo indietro rispetto alle ultime convincenti uscite. Un po’ per la classifica dell’avversaria (contro la quale peraltro un mese fa era uscita battuta), un po’ per l’emozione della cerimonia appena conclusa, la Fortitudo non fa altro che far passare pigramente il cronometro dall’inizio della sfida, mettendo il muso avanti di 10 lunghezze dalla sirena iniziale e poi, sostanzialmente, far passare il resto della partita mantenendo l’inerzia.
Hic sunt leones ma bisogna dimostrarlo
Così non ci siamo, ha duramente ribadito Caja nel post partita, furibondo. La leggerezza con la quale i suoi hanno approcciato la partita avrebbe quasi meritato un finale diverso. La difesa ha retto bene, ma conta quasi relativamente davanti a un Piacenza decimato che ha solo cercato di limitare i danni per buona parte della gara, anche se trascinata da un buonissimo Serpilli. Una sfida dove si salvano i due punti, fine. Dalle parole del coach esce fuori anche un atteggiamento, a suo dire, superficiale anche nelle sessioni di tiro durante gli allenamenti. E allora, vien da dire, bisogna proprio cambiare qualcosa, anche perché ora la posta si alza di parecchio.

Pietro Aradori (©Valentino Orsini)
A prescindere dalla prestazione e dall’epilogo del “derby” contro Piacenza, la Fortitudo mette in saccoccia altri due punti preziosissimi per la classifica, dopo averne lasciati in abbondanza per strada (2, appunto, contro Serpilli&Co). Mattoncino dopo mattoncino, la Effe si sta avvicinando alla benedetta zona playoff con 26 punti. Sì, in compagnia di altre 4 squadre. A quota 26 punti al momento si trovamo Urania Milano, Rieti (vincente a Cantù), Avellino e Verona. Ah, certo, e la Effe. Una discreta bagarre, che potrebbe avere uno snodo importante nella prossima giornata.
Senza andare a fare grandi calcoli, la Fortitudo sa bene che è il momento di tirar fuori dal cilindro tutti i conigli bianchi che nella prima metà di stagione erano rimasti incastrati a metà strada. Domenica si va a Verona, una delle trasferte più insidiose che restano sul calendario dell’Aquila. Sconfitta nel lontano tempo dell’era Cagnardi (probabilmente unico scalpo effettivamente di pregio), la formazione scaligera viene dallo scivolone in terra centese, contro la squadra di Di Paolantonio, che ha sorprendentemente sorpreso Penna e compagni. Al Paladozza per la Fortitudo non fu una passeggiata di salute, anzi: meno patemi rispetto a Udine o Forlì, ma una partita complessa, sporca, risolta negli ultimi possessi. Il primo big match portato a casa dopo le tribolazioni contro le altre, appunto, Big.
Disponibili e non
Aspettando che torni Leo Menalo a riportare centimetri in casa Fortitudo, al Paladozza ha mosso i suoi primi passi con l’Aquila sul petto anche Donte Thomas, apparso (comprensibilmente) più un pesce fuor d’acqua che altro. Tutto ciò è completamente giustificabile, dato che alle spalle dell’ala grande americana c’era solo mezzo allenamento coi nuovi compagni. Caja ha fatto il mea culpa in conferenza stampa per aver battezzato a suo dire anzitempo il sostituto di Kenny Gabriel (che ha dimostrato di prenderci ancora, anche da seduto, a più di 12 metri dal canestro, facendo impazzire il Paladozza). Quella di Donte sarà un’entrata graduale, col contagocce, nonostante alla Effe l’atletismo e la verticalità del nuovo arrivato serva come il pane.

Donte Thomas (©Valentino Orsini)
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook
