Hic Sunt Leones – Renzo e Lucia

Hic Sunt Leones – Avevamo iniziato la scorsa rubrica immaginando che i piccoli fortitudini, a Natale, avrebbero chiesto al a Babbo Natale un po’ di fortuna per questa Fortitudo, che oramai potrebbe sottoscrivere un abbonamento con l’infermeria. Alziamo la posta, facciamo finta che al posto delle letterine questa volta si stia scrivendo un libro che ha fatto la storia come I Promessi Sposi. Solo promessi, però, ahinoi. Non si dica che la mesta uscita in casa dell’Avellino sia stata condizionata dagli infortuni: quelli ci sono sempre. Tenendo conto delle febbri diffuse, dei soliti noti ancorati alla panca, di Aradori costretto a uscire scavigliato, ecc. ecc. ecc., la Fortitudo vista in campo in terra campana è stata una delle più svogliate degli ultimi tempi.

Hic Sunt Leones – Il Dottor Azzecca-garbugli

Ennesimo basso dopo un alto della stagione, quella contro Avellino è stata una partita che, con tutti i se e tutti i ma, alla fine dei conti la Fortitudo ha rischiato anche di farcela, presa per i capelli dal rientrante Gabriel. E dire che fino a un istante prima il veterano, che ancora in questo 2025 non aveva toccato il capo, aveva sostanzialmente dilapidato ogni pallone toccato. Un po’ a ricordare l’Innominato, che ci mette più o meno un libro intero a vedere la cosiddetta Luce. Caricato di falli ma per nulla avvilito, Gabriel ha guidato la rimonta, non completata, ma comunque tentata.

Non ovviamente la migliore delle notizie per la Effe, dato che Gabriel è stato a lungo a guardare dalla tribuna le partite dei biancoblù e si trattava dell’esordio dopo più di due mesi di stop. L’Azzecca-garbugli, potrebbe essere un nome azzeccato. Ma che gli vuoi dire, se alla fine dei conti la riesce (quasi) a sistemare lui?

Insomma, le acque serene sono ancora lontane per la Fortitudo (e chissà se mai arriveranno), che ha necessità di ritrovare quelle che sono le sue punte di diamante sul parquet. Si parla di Freeman, che dopo i momenti di onnipotenza di inizio stagione sta iniziando ad andare a singhiozzo. Si parla di Fantinelli, che nonostante una stagione da MVP ha firmato uno 0 alla voce assist da un epoca a questa parte. Ma alla fine dei conti si parla di tutti, o quasi, un po’ come quando a scuola i professori optano per la nota di classe anche se qualcuno è in bagno nel momento del misfatto.

Kenny Gabriel contro Avellino (©Fortitudo Bologna)

Fortitudo, le proverbiali sfighe

E certo, alla fine della sfida c’è anche spazio per sospiri di rammarico per l’ennesima carta jolly alla voce infortuni della stagione, con Pietro Aradori uscito dai giochi con troppo anticipo rispetto alla sirena finale, scavigliato. In settimana sono arrivate nuove confortanti in merito alla condizione del numero 4, il cui più famoso infortunio, la rottura del legamento crociato, è ancora negli occhi di tutti. Nulla di grave, comunque, per l’ala biancoblù, che sarà probabilmente in campo già mercoledì contro l’Urania Milano. Pericolo scampato, ma la verità è che la situazione infortuni che ha subito nel corso di questa stagione la Effe è paragonabile all’immagine che vede Renzo ne I Promessi Sposi quando entra nel lazzaretto.

Alla ricerca del suo Fra Cristoforo che l’assista nel difendersi dai pericoli del prossimo Don Rodrigo, che mercoledì sarà interpretato dall’Urania Milano di Alessandro Gentile. La Fortitudo avrà modo di tirare il fiato godendosi in casa del Final Four di Coppa Italia prima di scendere di nuovo in campo per un altro big match, questa volta contro i meneghini. Se le trasferte si sono dimostrate più volte il tallone d’Achille dell’Aquila, il Paladozza sino a oggi è stato un vero e proprio fortino: alla ricerca di conferme e certezze, con la possibilità di recuperare a pieno due elementi chiave come Gabriel e Aradori, la Fortitudo si prepara al rush finale della stagione.

Hic Sunt Leones (©Fortitudo Bologna Pallacanestro 103)

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