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Fortitudo Bologna

Mian: «Puntiamo al secondo posto. L’anno prossimo? Vorrei festeggiare a giugno»

L’intervista di Fabio Mian per il Corriere dello Sport – Stadio: il campionato, le ambizioni playoff, il prospetto per il futuro

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Fabio Mian crediti Valentino Orsini
Fabio Mian (©Valentino Orsini)

Tra le certezze della Fortitudo di quest’anno non può non essere citato Fabio Mian. Come Terminator, l’ala arrivata in estate da Trapani è la definizione di affidabilità, precisione e solidità. 22 punti pesantissimi nella delicata gara contro rieti, ma non basterebbero due mani per contare la quantità di sfide, vinte e perse, dove Mian ha fatto la differenza per la Effe. Intervistato da Damiano Monatanari per Più Stadio, il finalizzatore biancoblù ha raccontato l’aria che tira negli ultimi giorni nello spogliatoio della Fortitudo.

L’intervista a Fabio Mian

Fabio Mian sta disputando una delle sue migliori stagioni in carriera. Segreti? «La routine in famiglia, mia moglie e i miei figli, che mi danno serenità. Con loro stacco la testa, che la partita sia andata bene o male, così sto più sereno in campo».

Per come sta giocando, potrebbe quasi definirsi il terzo americano della Fortitudo. «No, abbiamo tanti giocatori che possono fare la differenza. Il fatto di avere giocato da ala grande tattica in assenza di Gabriel mi ha agevolato: essere stato marcato dai 4 avversari, mi ha permesso di uscire dai blocchi e avere molti più tiri aperti. Non mi interessa essere il terzo americano dell’Aquila. Senza Gabriel, ho avuto più tiri e me li sono presi».

Gabriel come sta? «É appena rientrato in allenamento ha lavorato bene. Dal modo in cui ha affrontato l’infortunio ed è tornato in palestra, si vede che è un giocatore di alto livello. Credo che ad Avellino sarà con noi».

Un momento di Fortitudo-Rieti: Fabio Mian e Alessandro Panni crediti Fortitudo Pallacanestro

Un momento di Fortitudo-Rieti: Fabio Mian e Alessandro Panni (©Fortitudo Pallacanestro)

Una stagione dove sicuramente gli infortuni hanno inciso, anche per il suo ruolo. «Gli infortuni ai nostri giocatori hanno aumentato il minutaggio di tutti. Sapevo e so che, con Caja, il lavoro paga e che vige una ferrea meritocrazia. Io, che pretendo sempre molto da me stesso, sono assolutamente in linea con il coach. Che io sia titolare o meno, che giochi da ala piccola o da ala grande, l’importante è vincere le partite e far finire il campionato il più tardi possibile».

Nonostante tutto, si può ancora parlare di serie A? «Stiamo facendo di tutto affinché sia così, ma ci sono tante incognite, legate anche agli infortuni. Udine probabilmente chiuderà primo, noi ambiamo al secondo posto al termine della regular season. Ai playoff ci giocheremo le nostre carte».

E Avellino come la vede? «Sarà una sfida dura, il loro campo è caldo e vengono da una sconfitta a Livorno. Con noi ci sarà Gabriel. La difesa sarà il nostro punto forte e dovremo essere bravi nel riproporre la gagliardia che abbiamo messo in campo contro Rieti».

Su Bologna e la possibilità di restare in biancoblù anche il prossimo anno. «Qui mi fermano per strada, non mi era mai capitato prima. Il contratto scade a giugno e se ci sarà la possibilità di avere spazio e giocare resterei volentieri. Per adesso penso a fare il meglio possibile e, perché no, a provare a festeggiare a giugno» ha concluso Mian.

Fonte: Damiano Montanari – Corriere dello Sport, Più Stadio

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