Fortitudo Bologna
Il ritorno di Caja: «Possiamo fare bene, la Fortitudo è da A1»
Le prime parole di Attilio Caja al ritorno sulla panchina della Fortitudo: «Non ho posto condizioni, possiamo fare bene. Non ho visto partite della Effe»
È il giorno del ritorno di Attilio Caja sulla panchina della Fortitudo. Risale infatti a ieri la notizia del sorprendente ritorno alla Fortitudo di Attilio Caja. L’allenatore, in sella fino alle finali playoff dello scorso anno, è stato ufficializzato con una trattativa lampo, che ha lasciato di stucco tutto il mondo Fortitudo.
Caja, probabilmente, era l’ultimo nome che ci si poteva aspettare dopo i burrascosi trascorsi dello scorso anno. Eppure, sembra proprio che sia tornato il sereno: dopo il “divorzio” inaspettato dello scorso giugno, il coach pavese è tornato per prendere le redini lasciate a coach Cagnardi, esonerato dopo la sconfitta a Cividale.
Negli ultimi giorni Caja era dato quasi per certo sulla panchina del Napoli Basket, ma la svolta improvvisa ha reso felice tutto il mondo fortitudino. Risale a sabato anche la decisione del presidente Tedeschi di tornare nel suo ruolo di vertice nel club, dopo le richieste di tornare sui propri passi di soci e tifosi. Caja è chiamato a sistemare una situazione sicuramente non facile.
La Effe al momento ha un record di 4 vittorie e 7 sconfitte e viaggia al penultimo posto della classifica, anche se con una partita in meno. Un’impresa difficile, ma tutto il mondo Fortitudo ha ancora negli occhi le prodezze dell’anno passato proprio sotto “Artiglio” Caja.
Le parole di Caja sul ritorno alla Fortitudo Bologna: «Non ho posto alcuna condizione»
Il neo-coach della Fortitudo ha parlato così in occasione della sua seconda presentazione in biancoblù: «Anche io volevo dedicare Cagnardi, che conosco, qualche parola. Mi ha scritto un messaggio di benvenuto, io gli ho risposto con un messaggio che sentivo. Come diceva Boskov, “gli allenatori si dividono in due categorie, quelli che sono stati esonerati e quelli che lo saranno”. Si tratta di un’episodio sfortunato, ma è giovane e avrà modo di rifarsi.
Ringrazio il presidente e i soci per aver pensato di nuovo a me in questa situazione. Quando ci siamo trovati con Stefano, pensando al contorno, ai tifosi che con me sono sempre stati super, era per me impossibile dire di no. Mi fa molto piacere aver detto di sì. Prendo in prestito la frase di Enzo Tortora: “dove eravamo rimasti?”. Come dicevo alla squadra oggi, sono convinto che questa sia una squadra forte. C’eravamo lasciati in una determinata posizione, a una finale, e spero già da questa stagione di tornare a quei livelli.
Non ho posto alcuna condizione per il mio ritorno. Sicuramente ci sono stati degli errori, anche da parte mia. Magari è partito tutto da una cosa semplice, poi è diventata una slavina. Non c’era alcuna condizione da mettere, siamo tornati al punto in cui siamo partiti nel luglio del 2023. Siamo qui con quello spirito.
Trapani ha vinto meritatamente, ma è rimasto il rammarico perché avremmo meritato di giocarcela con tutti gli effettivi. Siamo arrivati lì lo scorso anno lavorando duro e lì dobbiamo tornare. Ho detto ai giocatori che io posso dare un aiuto e le mie conoscenze, ma sono loro ad andare in campo e con il loro impegno, ci faranno vincere le partite.
Caja: «Non ho visto nessuna partita di quest’anno»
Caja ha anche regalato un aneddoto sulla sua prima parte di stagione da spettatore: «Non ci crederà nessuno, ma non ho visto nessuna partita della Fortitudo quest’anno. Sono andato allo stadio a vedere l’Inter, ho visto qualche partita di A1. Sono mentalmente libero, ho in mente le prestazioni dell’anno scorso. Sono partito oggi, è un foglio bianco che io scrivo
Ho trovato il gruppo molto disponibile, io dò molte regole difensive e offensive, e mi sembra di essere già a un buon punto dopo il primo allenamento. Siamo al 50%, abbiamo ancora altrettanto per lavorare e migliorare. Sono sicuro che arriveremo, non so in quanto tempo. Ho grande fiducia, la società si è messa a completa disposizione ed è molto importante.
Io mi farò il mazzo come ho sempre fatto, abbiamo tutte le condizioni per fare bene. Abbiamo solo bisogno di un briciolo di fortuna. Non voglio andare troppo oltre con i pensieri, ma dobbiamo andare il più avanti possibile. Se mancassero i risultati sarebbe giusto che me ne torni a casa, ma la Fortitudo è da A1».
Tedeschi: «Caja è la persona giusta»
Il presidente Stefano Tedeschi ha speso alcune parole a inizio conferenza stampa: «Siamo felici di ripartire con Attilio. Ringraziamo coach Cagnardi per il lavoro svolto, anche se i risultati non sono arrivati. Voglio essere chiaro e preciso: a fine stagione scorsa ci sono stato dei problemi che hanno portato al termine del rapporto, con le ultime partite che hanno accumulato tensioni.
Le cose hanno portato a un contenzioso, ma è normale che sia così nei rapporti di lavoro, non c’è nulla di strano. Ho ricevuto una telefonata dal procuratore di Caja che mi dava la disponibilità di Attilio al ritorno a Bologna. Io non ho mai cambiato opinione su Attilio Caja, il suo livello non si discute.
Ci siamo chiariti e in un attimo abbiamo trovato il giusto accordo per ripartire, con l’impegno anche per la stagione prossima e andare avanti per il bene di questa società, a cui ho sempre pensato. I soci hanno fatto un incontro tra di loro e li ringrazio per la loro dimostrazione di affetto, di stima e l’insistenza per ritornare sui miei passi con pieno mandato. Attilio conosce praticamente tutti i giocatori, dall’anno scorso e da esperienze passate.
Abbiamo un pubblico di sostenitori che meritano tutto l’impegno. Non ce ne sono altri come loro, senza ombra di smentita. Sappiamo che il nostro riferimento sono i tifosi, sono loro il patrimonio della Fortitudo. Vedere la maturità dei nostri tifosi è incredibile. Chi ha dei tifosi così? Negli anni hanno acquisito una grande maturità. Si sono mostrati molto solidali nelle varie difficoltà del territorio.
A Cantù ho capito che c’era qualcosa che non andava. Per questi motivi oggi siamo qua, per fare sempre meglio. Attilio conosce l’ambiente e la realtà, è la persona giusta per riprendere in mano la squadra.
Tedeschi su Caja: «Ci abbiamo messo un secondo a chiarirci»
Tedeschi ha parlato lungamente del ritorno di Caja alla Fortitudo: «La telefonata che ho ricevuto per il ritorno di Attilio è stata determinante, l’anno scorso abbiamo fatto comunque una grande stagione. Seguirò di più il rapporto con la squadra e con il coach, probabilmente questo è stato il motivo di quello che è successo l’anno scorso. Ci abbiamo messo un secondo a chiarire
C’è bisogno di ricominciare, quindi piedi per terra per permettere ai giocatori di riprendere il metodo di Caja. I ragazzi sono seri, non è facile trovare un gruppo di uomini capaci ma noi abbiamo anche questa fortuna qui. Devono avere la possibilità di rimettersi a posto e di rivedere la squadra dell’anno scorso, che non era male (e migliorare, dice Caja, ndr).
Io mi sono dimesso perchè qualcuno doveva rispondere della situazione, non mi potevo nascondere. Credo di aver fatto quello che una persona corretta doveva fare. Chi avrebbe pensato di essere in questa situazione a novembre? Noi abbiamo fatto una finale playoff l’anno scorso senza due giocatori con episodi che non ci hanno favorito. Alibegovic? Ha le deleghe che deve avere il vice quando il Presidente non c’è. Non è questo il problema».
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