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Fortitudo Bologna

Sì, è una nuova Fortitudo: Livorno battuta 82-61

La nuova Fortitudo di Attilio Caja supera la Libertas Livorno e ritrova la vittoria. Gabriel perfetto, Fantinelli una certezza

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Deshawn Freeman durante Fortitudo-Livorno crediti Mauro Donati
Deshawn Freeman in schiacciata durante Fortitudo-Libertas Livorno (©Mauro Donati)

FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA 82-61 LIBERTAS LIVORNO (25-16;9-10;22-17;18-11)

Flats Service Fortitudo Bologna: Giordano, Ferrucci ne, Aradori ne, Gabriel 27, Battistini 2, Menalo 4, Bolpin 17, Panni, Mian 11, Fantinelli 10, Freeman 11. All. Caja.

Libertas Livorno: Buca 4, Banks 16, Bargnesi 1, Fratto, Fantoni, Tozzi 4, Filloy ne, Allinei 3, Hooker 10, Paoletti, Italiano 23. All. Andreazza.

Qui le statistiche complete

Una partita di quelle da vincere per recuperare credibilità e fiducia non solo agli occhi degli altri, ma soprattutto in prima persona. Fuori Cagnardi, dentro Caja. Via la vecchia Fortitudo, benvenuta quella nuova. Certo, non arrivava qui la prima della classe, ma di partite del genere buttate se ne sono viste. E allora va bene così, l’Aquila si tiene stretta la sua prima vittoria dopo un periodo che definire complicato è poco e se la gode grazie a quello fase che così tanto aveva fatto tribolare prima: la difesa. Sì, è una nuova Fortitudo.

La cronaca di Fortitudo-Livorno: primo tempo

Quintetti iniziali:

Fortitudo Bologna: Fantinelli, Bolpin, Mian, Gabriel, Freeman.

Libertas Livorno: Hooker, Banks, Italiano, Tozzi, Fantoni.

Prima di Caja sulla panchina biancoblù in questa stagione, prima della “nuova” Fortitudo. La partenza della Effe è ottima, Gabriel spara un 3/3 dalla lunga che fa esplodere un Paladozza sold out: 16-2 in poco meno di 3′, con inchiodata di Freeman. La nuova faccia della Fortitudo si vede nella difesa: Livorno fatica 7 camicie solo per avvicinarsi al canestro, e la pigrizia che talvolta aveva mostrato qualcuno nelle retrovie è sostituita da verve e aggressività. Più per caso che per meriti i toscani, trascinati dal proprio numeroso pubblico, restano a contatto grazie a un Italiano già a quota 10 dopo un quarto di gioco. 25-16 dopo 10′ di gioco.

Meglio Livorno della Effe al rientro, che sparacchia un po’ troppo da tre ma le cui redini sono tenute saldamente da Fantinelli. Gli ospiti si arrampicano fino al -6, convincendo Caja a chiamare minuto per raffreddare gli animi. Scelta che paga in parte, dato che i biancoblù ritrovano prima la doppia cifra di vantaggio, beccandosi poco dopo un tecnico di squadra. Ancora una volta si rivela Italiano il problema principale sulla sponda livornese, dato che, come ben sa il mondo biancoblù, fa dell’imprevedibilità al tiro la sua arma migliore. La Effe tiene botta e il vantaggio resta immutato: 42-33 a fine primo tempo.

Alessandro Panni crediti Valentino Orsini

Alessandro Panni (©Valentino Orsini)

Secondo tempo

Piovono triple nella ripresa, con Mian che grazie a un 1-2 firma il 51-36, ossigeno per i biancoblù. Livorno si blocca, pasticcia in difesa e non fa scivolare via la Effe solo grazie a qualche iniziativa personale e l’ex coppia Effe Italiano-Banks a dettare i ritmi livornesi. Risorge anche Battistini, che si sbatte come poche volte quest’anno là dietro, ma il nuovo -10 toscano (tutto firmato dagli ex Aquila) porta Caja a fermare di nuovo il tempo per strigliare i suoi. Ottima scelta, dato che arriva un controparziale di 6-0 tutto firmato dal’ “Alpino” Bolpin. Furbata di Hooker sulla sirena, 64-50 con ancora 10′ da giocare.

Sembra esserci lo spirito di Michael Jordan nel canestro di Italiano che vale il nuovo -11 Libertas, e a qualcuno iniziano ad affiorare nella mente i ricordi della Caporetto contro Torino. Buona risposta di Menalo, che con due importanti recuperi favorisce la risalita della squadra biancoblù, alle prese con qualche problema di falli. Continua il monologo di Gabriel e Bolpin da 3, che trascinano l’Aquila fino al +17 con 5′ ancora da giocare. Si vedono buone cose anche sulla sponda Giordano, attento dietro e bravo nel creare gioco. A Livorno non riesce la zampata decisiva nel finale e gestire si rivela semplice: alla sirena finale il tabellone dice 82-61. Bentornata, Fortitudo.

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