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Fortitudo, Cagnardi si presenta: «Carico di motivazioni, non vedo l’ora di iniziare»

La conferenza stampa di presentazione del nuovo capo allenatore della Fortitudo, ex Cantù. Mercato e identità di squadra al centro

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Devis Cagnardi Fortitudo
Devis Cagnardi (©Elisa Fiorini/1000 cuori rossoblu)

Il nuovo allenatore della Fortitudo, Devis Cagnardi, si è presentato alla piazza biancoblu, carico di motivazioni e pronto ad iniziare una nuova avventura in panchina.

L’introduzione di Alibegovic

Teo Alibegovic lo ha introdotto: «Devis è un allenatore che ha fatto gavetta sia senior sia giovanile, ha fatto ottime stagioni in Italia e come noi è arrivato in finale. Pensiamo che potrebbe darci un definitivo salto di qualità».

«Sarà una maratona, non vanno fatti proclami, chi ha parlato l’anno scorso non ha avuto fortuna. L’atteggiamento deve essere quello giusto e se così sarà andremo lontano. Dobbiamo costruire una squadra nonostante il mercato sia in ritardo, ma vogliamo fare il massimo. Tutto il pubblico stravede per Freeman, ma prima bisogna fare tante altre valutazioni. Chi esce dal nostro palazzetto non deve mai avere la testa bassa. Vogliamo affrontare questa maratona partita per partita».

Parola a Cagnardi

«Imparerò presto a fare parte del mondo Fortitudo, questo nome non mi mette paura ma mi carica di motivazioni. Siamo qui spinti dalla passione di questa società, non vedo l’ora di iniziare in una realtà che ho sempre vissuto e rispettato da avversario. Percepisco emozioni positive per un campionato complicato ma coi presupposti per fare bene. Vogliamo fare una stagione da protagonisti».

Il prossimo campionato

«In A2 ci saranno tante squadre competitive e si avvicina sempre di più all’A1. I due gironi diluivano la qualità e la forza delle squadre. In una categoria il primo posto è giusto che premi chi, alla fine di una stagione faticosa, merita di essere premiato. Mi piace questa formula del campionato, concordo con l’introduzione del girone unico e della promozione diretta per la prima nella fase regolare».

«Il rapporto con la società è nato dal fatto che abbiamo entrambi finito tardi la stagione, le dinamiche tra club hanno favorito un rapporto che è nato in maniera naturale. Abbiamo fatto entrambi delle legittime valutazioni e la Fortitudo aveva bisogno di fare un campionato competitivo, anche se a oggi ancora non conosciamo il nostro livello, la squadra non è ancora formata».

In cerca del salto di qualità

«Parlando di salto di qualità non si parla solo di risultati sportivi ma si pensa anche alla crescita di una squadra e di giocatori. Il mercato degli italiani adesso non è semplice, è partito mentre la Fortitudo stava ancora giocando. Lo stiamo sondando per costruire un assetto di squadra più forte possibile, sugli americani sappiamo di avere un po’ più di tempo perché è un mercato più aperto».

Aradori e il mercato

«Il recupero di Pietro sta andando bene, mercoledì avrà una rivalutazione. Ovviamente è un atleta non giovane che torna da un problema fisico quindi andrà attenzionato. Stiamo certamente cercando anche italiani che giochino nel suo ruolo»

«Il mercato dei lunghi è aperto a tutto. Siamo orientati a una coppia di lunghi stranieri sia perché lo scorso anno ha funzionato sia per il mercato di italiani che ci impone questa scelta».

«Vorrei avere un gruppo vivo dove ognuno ha il suo ruolo, i giocatori sono diversi, qualcuno è più forte, altri sono più esperti. Ognuno deve sentirsi parte di un progetto tecnico. Per fare questo servirà intelligenza e disponibilità da parte dei ragazzi, che si sentano pronti al bisogno di aiutare la squadra e il gruppo. Sullo staff stiamo facendo delle valutazioni per capire quale sia la strada migliore per le nostre idee di gioco».

La pressione della panchina

«E’ uno stimolo, non una pressione, quella la si deve avere per altro. Sono orgoglioso e ho un forte senso di responsabilità. Conosco bene il campionato che ha fatto la Fortitudo ma sono abituato a panchine difficili, come quella che occupavo poco fa. Il calore intorno a questa squadra dà l’impressione di giocare non solo per una piazza storica ma per un popolo appassionato e nel mio lavoro fa sentire molto supportato. Sono molto contento di essere dove mi trovo».

L’identità di squadra

«Bisogna capire che squadra saremo per definire la nostra identità e capire gli equilibrio tecnico tattici. Questa categoria non può prescindere dall’intensità, tutti i giocatori hanno qualche limite, soprattutto in A2. Ho delle idee che per ora tengo per me».

La situazione Freeman

«È un giocatore che ha dimostrato tanto e che piace a tutti. È anche inserito, ovviamente avendo fatto un ottimo campionato può avere idee e intenzioni diverse. È un giocatore che è sul mercato e che stiamo valutando».

Di nuovo Alibegovic sul mercato

«Giuri e Giordano? Se ci sono alternative valide si ragiona, bisogna capire se i giocatori si considerano di livello. Giordano per me non ha fatto male, sarebbe potuto restare».

«Un roster come Trapani non lo farà nessuno per 5 anni, ma servirà una squadra lunga perché il campionato sarà una maratona. Servono più giocatori nelle rotazioni, alla fine il campionato dirà se saranno state sparate tutte le cartucce».

Infine, è stata anche detta una data ufficiosa  d’inizio preparazione della squadra in vista della stagione 2024/25: si dovrebbe cominciare il 19 agosto anche se il ritrovo dovrebbe avvenire qualche giorno prima. A breve sarà comunicato anche il calendario delle amichevoli pre-campionato.

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